Che cos’è l’economia circolare?
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L’economia circolare è un tipo di economia che prevede di ridurre il consumo di prodotti e di energia, di riutilizzare e riciclare il più possibile ognuna della parti che compongono un oggetto.
Il Parlamento Europeo la definisce come “un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”.
La definizione più utilizzata è quella di Ellen MacArthur Foundation: l’economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».
Con il termine economia circolare si intende quindi un tipo di economia che prevede il riutilizzo dei materiali alla fine del loro ciclo vitale. Per fare questo occorre un’attenta pianificazione di tutto il Life Cycle di un oggetto: dalla progettazione, all’utilizzo, al riciclo.
I materiali e le risorse che utilizziamo ogni giorno non sono infiniti: per questo occorre pensare al loro risparmio e riutilizzo. Cosa differenzia l’economia della rigenerazione dall’economia lineare?
Nell’economia classica si utilizzano grandi quantità di risorse e di energia. Questo modello è chiamato appunto economia lineare ed implica un notevole utilizzo di risorse energetiche e di materie prime.
Nel mondo di oggi non possiamo più permetterci un così grande sfruttamento. Le risorse, che siano materiali o fonti energetiche, sono già scarse nel presente e potrebbero venire a mancare nel futuro.
Per questo da alcuni decenni è in atto il passaggio da un’economia di tipo lineare verso un’economia circolare. Gli stati europei sono tra i promotori di questo cambiamento dall’attuale economia a quella del risparmio, del riciclo e del riutilizzo. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un insieme di accordi che prevede 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030.
Questi patti sono stati sottoscritti nel 2015 da 193 Paesi, tra i quali l’Italia.
Nel dodicesimo obiettivo si legge:“consumo e produzione responsabili. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.
Per fare fede a questi accordi, l’Italia e l’Europa stanno promuovendo il nuovo modello di economia.
Ecco quali sono i principi base sui quali si fonda, i vantaggi che ne derivano e gli obiettivi da raggiungere.
Economia circolare: i principi base
Se facciamo riferimento alla definizione di economia circolare, dobbiamo considerare tutti i materiali di origine biologica e quelli di tipo tecnico che entrano a far parte del nostro prodotto e progetto. Questo sistema produttivo fondato sul circolo dei materiali e dei flussi, prevede un’attenta progettazione, un corretto utilizzo e un adeguato riciclo di ogni materiale. L’economia circolare si fonda su cinque principi base da tenere presente durante tutto il ciclo di vita di un prodotto.
I cinque principi sono:
- eco progettazione.
- Modularità e versatilità.
- Energie rinnovabili.
- Approccio sistemico.
- Recupero dei materiali.
Eco progettazione
Nell’economia circolare ogni prodotto deve essere accuratamente progettato pensando al suo utilizzo e al riciclo a fine vita. Non basta, quindi pensare a come utilizzare al meglio il prodotto, ma anche come riciclarlo e a quale nuovo uso destinarlo alla fine del suo ciclo vitale. Per questo è importante utilizzare materiali ecologici e riciclabili. Il prodotto deve essere composto da parti facilmente separabili e riutilizzabili, solo così saremo sicuri che verrà smaltito correttamente.
Modularità e versatilità
Un prodotto deve adeguarsi alle condizioni esterne di utilizzo. Deve essere versatile e modulare, composto da più parti separabili. Un prodotto che non possa essere scomposto nelle sue parti è più difficile da utilizzare, riutilizzare e riciclare.
Energie rinnovabili
Le energie rinnovabili sono le energie del futuro. Le fonti energetiche non rinnovabili quali carbone e petrolio sono da abbandonare perché sono in via di esaurimento e sono anche le più inquinanti. Stiamo già vivendo questo passaggio verso le energie pulite, quelle del sole, del vento, delle acque e questa sarà la strada da percorrere nel prossimo futuro.
Approccio sistemico
Ogni sistema è fatto da diverse componenti. Tutte le parti sono tenute insieme da relazioni di causa ed effetto. Quando si progetta un oggetto o un nuovo materiale, occorre avere presente non solo come è fatto ma come entrerà in relazione col sistema.
Recupero dei materiali
Se riciclate correttamente, le materie possono essere riutilizzate ed acquistare valore. Non serve introdurre nel ciclo nuove materie prime. Basta saper riciclare e riutilizzare quelle già esistenti come stiamo facendo con la raccolta differenziata dei rifiuti nelle nostre città. Il vetro, l’alluminio, la plastica sono esempi di materie prime che possono essere nuovamente lavorate e dare vita a molti oggetti, uguali o diversi da quelli originari.
Economia circolare: i vantaggi
Numerosi sono i vantaggi della transizione da un’economia lineare a quella circolare: primo fra tutti il minor impatto sull’ambiente. Le materie prime sono da utilizzare con molta parsimonia visto che non sono infinite e le energie rinnovabili forniscono un’ottima alternativa a quelle classiche. Studiare nuovi prodotti e nuovi materiali porterà ad un incremento della competitività, favorendo innovazione e crescita economica.
Il nuovo sistema economico creerà nuovi posti di lavoro: secondo una stima del Parlamento Europeo ci saranno 580.000 nuove opportunità. Grandi vantaggi verranno dalla riduzione dei rifiuti: i prodotti saranno tutti più ecologici, composti da parti a loro volta riutilizzabili e riciclabili.
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Diminuendo la produzione di rifiuti, diminuisce anche l’immissione dei gas serra in atmosfera: si stima dal 2 al 4% in meno all’anno.
I prodotti saranno progettati meglio e quindi saranno più durevoli e moderni. Numerosi sono i vantaggi che questo nuovo modello economico può portare ad una azienda.
Se l’azienda decide di utilizzare fonti energetiche rinnovabili avrà grandi benefici nel risparmio di risorse e di denaro. Questo denaro risparmiato potrà essere impiegato nella progettazione del nuovo prodotto, nell’utilizzo di materie prime ecologiche, nel diffondere le nuove regole di sostenibilità che l’azienda stessa ha adottato. Aumenterà la loro competitività e sarà un valore condiviso per la società intera.
L’Italia è un paese povero di materie prime: per questo da sempre ha cercato di riciclarle al meglio. Molto spesso i prodotti di scarto di un’azienda, come vetro o plastica, diventano le materie prime per una nuova impresa, che lavorandole darà vita a nuovi prodotti.
Economia circolare: gli obiettivi
Il ciclo di produzione dei prodotti inizia con l’acquisto delle materie prime e l’utilizzo delle risorse naturali. Le risorse naturali non sono infinite e l’economia circolare ne tiene conto riducendo al minimo la pressione sugli ecosistemi. Nel nuovo modello economico le materie utilizzate sono già materie prime secondarie, hanno fatto parte di un oggetto, sono state riciclate e recuperate. Questi sono obiettivi importanti per ogni attività.
Riciclare è un’attività che riguarda molto le imprese, ma anche i cittadini sono invitati a farlo. Ridurre e riutilizzare sono voci che ogni individuo deve tenere presente nella vita di tutti i giorni.
Al primo punto degli obiettivi dell’economia circolare troviamo ridurre gli sprechi. Lo spreco è evidente in ambito alimentare: si stima che più del 25% del cibo acquistato da ogni famiglia finisca nel bidone dell’umido. Anche per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento, delle forniture, degli elettrodomestici, degli oggetti tecnologici è importante domandarci prima di ogni acquisto: ma ne ho davvero bisogno? Infatti spesso investiamo denaro per comprare oggetti e beni che poi finiscono in fondo a cassetti ed armadi quasi del tutto inutilizzati.
Diventare consumatori consapevoli è uno dei primi obiettivi alla base dell’economia circolare. Comprare solo se necessario, riutilizzare e riciclare sempre al meglio.
Tra i consumatori consapevoli è sempre più comune trovare gruppi di acquisto solidale e insiemi di cittadini che creano comitati di assistenza e riparazione. Un orologio da parete, un ferro da stiro, un piccolo elettrodomestico si possono riparare e non è necessario comprarne uno nuovo, con un notevole risparmio di denaro, materie prime e risorse energetiche. Anche l’acquisto di capi usati o di seconda mano è uno degli obiettivi di un’economia sempre più circolare. Dare nuova vita a capi di abbigliamento, a oggetti che noi non utilizziamo ma che possono essere utili a qualcun altro. Nascono mercatini dell’usato nei quartieri delle città, si organizzano degli swap-party, occasioni per stare insieme, conoscersi e scambiarsi prodotti ancora in buono stato.