Visual Thinking: cos’è e cosa serve

Disegno delle forme semplici del Visual Thinking: un cerchio, un quadrato e un triangollo

Ti starai chiedendo cos’è il Visual Thinking, forse ne hai già sentito parlare e non hai ben chiaro cosa significa, o magari è un termine a te sconosciuto. Immagina di presiedere una riunione aziendale, ognuno dice la sua, le idee rimbalzano caoticamente nella stanza, tutte diverse tra loro. Il tuo obiettivo è arrivare a una soluzione condivisa e non sai da dove iniziare. Le provi tutte, il tempo scorre, sta per finire, il tuo obiettivo si fa sempre più irraggiungibile. Torni a casa con la sensazione di aver perso tempo.

Hai mai vissuto una situazione simile, un momento in cui senti il bisogno di chiarezza? il Visual Thinking è la soluzione per te. Continua a leggere, ti mostrerò la magia di questo metodo. Ti svelerò cos’è, a cosa serve e come può fare la differenza nel tuo lavoro.

Cos’è

Iniziamo con il dire cos’è il Visual Thinking. Si tratta di un metodo visuale che aiuta a ragionare attraverso le forme sempliciSi può applicare in vari contesti, ne elenco solo alcuni:

  • durante le riunioni di brainstorming;
  • presentazione di un progetto a un cliente;
  • sviluppo di idee personali o aziendali;
  • chiarire le idee riguardo ad un argomento complesso;
  • prendere appunti personali o sintesi visuali per terzi.
Lo sketchnote di "4 news e una applicazione"
Esempi di appunti visuali

È uno strumento potente per visualizzare ciò che si pensa e trovare soluzioni innovative.  Si utilizzano schemi, diagrammi e grafici che vengono completati con post-it colorati, disegni e forme semplici al fine di chiarire processi o trovare idee. I post-it sono molto indicati perché hanno il vantaggio di poter essere staccati e attaccati facilmente. Si possono così spostare in base a come si sta sviluppando la discussione o il proprio processo mentale. 

Il Visual Thinking attinge alle forme semplici per comunicare attraverso disegni e simboli.

Si tratta di un vero linguaggio e per impararlo serve conoscere il suo alfabeto. Quando scrivi utilizzi le lettere dell’alfabeto italiano, le sai unire per formare parole perché ne conosci il significato. Per scrivere o parlare inserisci le parole una dopo l’altra seguendo un flusso logico e componi frasi. È un compito che svolgi senza pensare, un automatismo del cervello. È così che nascono i discorsi, dalle lettere. Non importa siano ben formulate, stilisticamente valide, a noi servono per esprimere ciò che pensiamo.

Il Visual Thinking funziona nello stesso modo. Immagina le forme semplici – cerchi, linee, triangoli –  come le lettere. Più forme geometriche messe insieme compongono disegni, le parole. Quando li uniamo insieme otteniamo frasi. Se inseriamo il tutto in un contesto più ampio come uno schema, un diagramma o un grafico, stiamo dando vita alla magia delle immagini, la comunicazione visuale: stiamo applicando il metodo del Visual Thinking

Per descrivere la mia colazione ho usato solo forme geometriche semplici, avrei potuto anche aggiungere qualche parola, il Visual Thinking non esclude il linguaggio verbale, lo integra e lo potenzia.

La colazione raccontata con figure geometriche
Un esempio di comunicazione visuale

Ho colto l’essenziale e ho cercato di eliminare dettagli superflui. Ogni segno comunica qualcosa e se non è fondamentale è un elemento in più che può confondere perché interpretato in maniera differente in base al proprio vissuto. Bisogna sforzarsi a snellire, usare simboli coerenti e conosciuti. Se esiste un’immagine chiara che rappresenta ciò che vuoi esprimere, usala. Se parlo di amore inserisco un cuore, non un paesaggio romantico con due persone che si baciano. Infondo quando parliamo usiamo parole conosciute, le troviamo nel vocabolario, non le inventiamo.

La comunicazione visuale nasce dai simboli e segni fin da quando siamo dei bambini: prima osserviamo le immagini poi parliamo e alla fine scriviamo. I nostri antenati in principio non sapevano scrivere. Le loro caverne erano piene di disegni di caccia, impronta di mani, rappresentazioni della loro quotidianità. Sono muri che comunicano e tramandano.

Tutti noi abbiamo già ciò che ci serve per usare le immagini nelle nostre giornate lavorative, dobbiamo solo prenderne coscienza.

Come dice Paul Saffo, futurologo: la carta è l’interfaccia del cervello“.

A cosa serve

Abbiamo parlato del cosa sia il Visual Thinking, e ora, probabilmente, vi starete chiedendo a cosa serve. In questo paragrafo cercherò di approfondire questo aspetto. Prima di tutto serve a ragionare e osservare, unire schemi della mente e raggiungere soluzioni. Può essere utile in diversi contesti, sia lavorativi che personali e quindi per raggiungere differenti scopi. Potremmo metterlo in atto, ad esempio, per:

  • chiarire concetti: disegni e schemi aiutano a rendere concetti complessi più comprensibili. Arrivano prima e rimangono più a lungo impressi nella memoria;
  • problem-solving: con il supporto di mappe visive e canvas possiamo mostrare la situazione di partenza e attraverso il confronto e il ragionamento arrivare a soluzioni innovative in maniera rapida;
  • brainstorming: l’utilizzo dei post-it colorati e disegni durante le riunioni coinvolgono il gruppo, la partecipazione diventa attiva e facilita la nascita di idee;
  • apprendimento inclusivo: sintesi visuali e sketchnotes – composizioni di parole e disegni – rendono la comprensione del discorso più semplice ed immediata.
Matrice di Covey e la gestione delle priorità
Un’agenda infallibile

Nell’immagine qui sopra vi propongo una versione personalizzata de La matrice di Covey, anche conosciuta come matrice di Eisenhower, che serve a fissare le priorità nella nostra vita sia personale che professionale o aziendale. Attenzione, se hai tanti post-it in alto a sinistra c’è qualcosa che non va: o non sai bene distinguere ciò che è importante da ciò che è urgente o la tua vita assomiglia ad un film di azione e l’esaurimento potrebbe bussare alla tua porta. Prova a riempire di post-it questo schema, capirai come sia uno strumento estremamente utile per mettere ordine nel tuo calendario. Ti troverai a rimandare task che consideravi urgenti perché in realtà sono solo importanti. A colpo d’occhio avrai la situazione della tua settimana e ne avrai pieno controllo. In questo modo, sarà più facile portare a termine i tuoi obiettivi.

Basta carta e penna. Poi dimmi se ha funzionato anche per te.

Questo è solo un piccolo esempio del potere del visuale. Ci sono molti framework da utilizzare. Un sito che mi sento di consigliare per immergervi nel mondo del Visual Thinking è quello di Dave Gray: perdetevi nelle sue schematizzazioni, in metafore e immagini. Poi, mi raccomando, tornate qui e continuate a leggere.

Se siete interessati al lato visuale della conduzione di riunioni non potete non conoscere David Sibet, ne ha fatto una missione di vita. Sul suo sito troverete letture utili per approfondire questo utilizzo delle immagini.

Il Visual Thinking è inclusivo e piace al cervello: accelera processi e soprattutto abbatte le barriere linguistiche e culturali

Come applicare il Visual Thinking alle aziende

Abbiamo spiegato cos’è e a che serve ragionare con le immagini, ho accennato al suo utilizzo nel campo lavorativo, qui approfondirò come applicare tutto questo in azienda.

Il Visual Thinking è particolarmente indicato in contesti aziendali. Spesso si tratta di ambienti nei quali la comunicazione risulta frammentata e le decisioni vengono prese in maniera rapida e da poche persone al vertice. I dipendenti vengono informati a decisioni prese, durante riunioni o call lunghe e noiose. La comunicazione a volte è incompleta e non esaustiva. Visualizzare ciò di cui si parla attraverso la metodologia del Visual Thinking è un vantaggio non indifferente nella soluzione di tali criticità. Dare al team il quadro d’insieme del progetto o della vision aziendale stimola tutti a fornire il proprio contributo, a proporre un’idea o semplicemente a sollevare un dubbio o una criticità.

Troppo spesso, per l’eccessiva fretta, si prendono decisioni non adatte, che si rivelano, con il tempo, fallimentari perché basate solo sulla percezione di pochi senza il confronto esterno. Questo, a mio avviso, preclude anche a idee che potrebbero fare la differenza. Non importa da chi nasce l’intuizione, potrebbe essere di un CEO, di un manager, di una segretaria o un passante ignaro: tutti possiamo averla e solo condividendola può diventare reale. Il confronto è importante e necessario, il Visual Thinking è uno strumento molto potente per potenziarlo ai massimi livelli. 

Ecco alcuni contesti aziendali in cui suggerisco di implementare la metodologia del Visual Thinking:

  • riunioni e brainstorming: attraverso post-it da posizionare in uno spazio (schemi, diagrammi, grafici, timeline) ogni partecipante si sentirà libero di dire la sua. Ogni opinione sarà visibile a tutti e si potrà avviare un confronto costruttivo per trovare un’idea innovativa per una strategia aziendale vincente;
  • processi aziendali: avere un’immagine chiara dei vari passaggi da mettere in atto per raggiungere un obiettivo agevola nello svolgimento del proprio compito;
  • comunicazione esterna: usare schemi e immagini per presentare i propri progetti ai clienti rende il messaggio più chiaro e persuasivo;
  • comunicazione interna: visualizzare obiettivi e risultati da realizzare aiuta i team a capire la direzione da seguire e a sentirsi parte di un progetto condiviso.
Metafora dell'albero e la tua situazione aziendale
Le metafore visive approdano in azienda

Il Visual Thinking unisce, coinvolge e da maggiore forza al gruppo. Durante i miei workshop lo scambio di idee, il confronto ed il ragionamento sono gli ingredienti vincenti: sono i partecipanti a decretare il successo del laboratorio. Ogni gruppo fornisce spunti diversi e si apre a nuove prospettive.  Si mette in gioco e attraverso le immagini esprime opinioni e concetti. Il disegno abbassa la tensione, il clima è sereno e le idee possono nascere senza paure. Siamo esseri sociali e impariamo dal confronto. Tutto questo è ciò che cerco di trasmettere nei miei laboratori.

Per vincere le grandi battaglie penso non si possa combattere in solitaria: l’unione fa la forza, sarà una frase banale, eppure, se mi guardo intorno, vedo troppe persone chine sul proprio orticello mentre volgono le spalle agli altri.

Coinvolgere, includere e ragionare, questo per me è il Visual Thinking.

Spero di averti trasmesso la mia passione e averti fatto venir voglia di approfondire; in fondo, più prospettive si hanno, più possiamo cogliere le sfumature. E sono le sfumature a fare la differenza.

 

 

Sophie Aiello

Condenso parole in disegni. Insegno, online con scribing.it e in presenza a Roma, Visual Thinking, un metodo di comunicazione visuale particolarmente utile per team manager, formatori e mediatori aziendali in quanto aiuta a gestire i conflitti di un team, generare idee, rendere il lavoro di gruppo più efficace e coinvolge chi ascolta.

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