Come si scrive un executive summary

Executive-summary

Nel mondo del business, un executive summary – o riepilogo esecutivo – è molto più di una semplice introduzione: è la prima impressione che offri a investitori, partner o stakeholder rispetto ad un documento più complesso che contiene il dettaglio di un piano aziendale oppure una presentazione di un progetto articolato.

Se ben scritto, può determinare l’interesse a leggere l’intero documento o, al contrario, farlo accantonare.

Per essere efficace, un executive summary deve essere chiaro, conciso e orientato all’azione. Deve sintetizzare i punti chiave del documento principale, fornendo una panoramica che consenta al lettore di comprendere rapidamente l’essenza del progetto o dell’iniziativa.

Chi lo legge non cerca dettagli operativi, ma vuole comprendere se il progetto ha senso, quali problemi risolve, con quale impatto e quali sono le prospettive di ritorno. Non è solo una sintesi: è una leva decisionale.

Quali informazioni contiene

Un executive summary ben strutturato dovrebbe includere:

  1. introduzione: presenta brevemente l’azienda o il progetto, indicando lo scopo del documento;

  2. obiettivi: descrive gli obiettivi principali che si intendono raggiungere;

  3. problema: identifica un problema riscontrato o il motivo per cui rende necessario un determinato progetto;

  4. soluzione proposta: illustra la strategia o il prodotto/servizio che risolve il problema o soddisfa le esigenze riscontrate;

  5. impatto atteso: spiega i benefici e i risultati previsti dall’implementazione della soluzione proposta;

  6. conclusione o raccomandazione: riassume i punti principali e in particolare i vantaggi, in termini ad esempio di ritorno economico, per cui il piano aziendale o il progetto sono meritevoli di attenzione.

Consiglio caldamente, prima di iniziare a scrivere un executive summary, di definire una struttura chiara evitando di includere troppi dettagli tecnici. Non è infatti questo il documento per allegare tabelle, dati grezzi o spiegazioni metodologiche complesse. Il riepilogo esecutivo deve, infatti, restare leggibile anche a chi non conosce nel dettaglio l’argomento trattato.

Obiettivi del progetto

Gli obiettivi che l’executive summary si propone di delineare, rappresentano ciò che il progetto o il piano aziendale mira a ottenere e devono essere:

  • specifici e quindi chiaramente definiti;
  • misurabili per poter quantificare e valutare le perfomance;
  • raggiungibili nel senso di realistici e fattibili;
  • rilevanti, ovvero con un impatto concreto e significativo rispetto alle priorità strategiche dell’organizzazione o al contesto in cui si propone il progetto;
  • temporizzati, intendendo così con scadenze definite.

Ad esempio, piuttosto di scrivere “vogliamo migliorare il servizio clienti”, risulta più funzionale dettagliare: “Il nostro obiettivo consiste nel ridurre i tempi di risposta del customer service da 48 a 24 ore entro il prossimo trimestre.”

Una formulazione di questo tipo rafforza la credibilità dell’executive summary, rendendolo più facilmente valutabile.
Al contrario, obiettivi troppo generici o ambiziosi — come “diventare leader di mercato” — senza un contesto chiaro e metriche verificabili, rischiano di perdere incisività e concretezza. Per ogni obiettivo, quindi, chiediti: “Se fossi un investitore, questa informazione mi aiuterebbe davvero a decidere?”

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Definizione del problema

All’interno di un riepilogo esecutivo, identificare chiaramente il problema è fondamentale per contestualizzare e giustificare un determinato piano aziendale o la necessità di uno specifico progetto.

In questi termini, un problema ben formulato all’interno dell’executive summary:

  • evidenzia un’esigenza concreta o una lacuna, mettendo in luce bisogni inespressi o criticità nella situazione attuale;
  • è supportato da dati oggettivi, come statistiche aggiornate o ricerche di mercato, utili a rafforzare la tesi del progetto;
  • comporta implicazioni tangibili, che vanno descritte chiaramente, illustrando le conseguenze di un mancato intervento.

Per aumentare l’autorevolezza dell’executive summary, è essenziale utilizzare dati recenti, pertinenti al settore e provenienti da fonti affidabili.

La descrizione del problema deve essere sintetica e funzionale alla proposta di valore: dilungarsi eccessivamente rischia di compromettere l’efficacia del messaggio.

Un esempio di incipit efficace potrebbe essere: “Attualmente, il 65% dei clienti abbandona il carrello nella fase finale dell’acquisto online. Questo genera una perdita mensile stimata di circa 80.000 € in potenziali ricavi.”

Spiegazione della soluzione

Dopo aver delineato il contesto e sintetizzato il problema o le opportunità che il piano aziendale o il progetto intendono affrontare, l’executive summary deve presentare una soluzione chiara, credibile e ben strutturata. In particolare, è importante che includa:

  • una descrizione sintetica e comprensibile di come il piano o il progetto affrontano il tema;
  • i vantaggi distintivi della proposta, mettendo in evidenza perché è efficace e in linea con le esigenze identificate;
  • una panoramica dell’implementazione, che offra un’idea concreta ma non tecnica del “come” la soluzione verrà realizzata.

Spiegazione della soluzione

È fondamentale evitare tecnicismi, linguaggi troppo accademici o soluzioni astratte, decontestualizzate o poco realistiche rispetto a risorse, tempi e costi.
L’obiettivo del riepilogo esecutivo non è dettagliare ogni fase operativa, ma far comprendere la logica e la coerenza della proposta.

Un buon executive summary convince nella misura in cui resta solido anche nelle sue promesse.

Impatto sull’organizzazione

Valutare l’impatto del progetto è un passaggio sensibile: permette a chi legge l’executive summary di comprendere se la proposta presentata è sostenibile, strategica e coerente con le priorità aziendali.

Gli impatti attesi possono riguardare diverse aree:

  • finanziari: incremento del margine operativo, riduzione dei costi fissi o variabili;
  • operativi: aumento della produttività, ottimizzazione e semplificazione dei processi;
  • commerciali: crescita del tasso di conversione, fidelizzazione del cliente, penetrazione su nuovi mercati;
  • organizzativi: sviluppo delle competenze interne, miglioramento del clima aziendale o della collaborazione tra team.

Nel redigere un riepilogo esecutivo efficace, è utile collegare gli impatti previsti agli obiettivi aziendali di medio-lungo periodo, evitando proiezioni irrealistiche o prive di alternative.
Meglio formulare ipotesi prudenti, esplicitando da quali fattori chiave dipendono.

Se vuoi capire meglio perché l’executive summary è uno strumento così utile, ti consiglio di leggere l’articolo “Business plan: cos’è e come farlo”: spiega il concetto in modo semplice e concreto.

Un riepilogo esecutivo ben costruito non è quindi solo una sintesi: è ciò che orienta lo sguardo di chi legge, guida le decisioni e spesso fa la differenza tra una proposta considerata e una accantonata.


Investire tempo nella sua redazione significa valorizzare il lavoro fatto e offrirgli le migliori possibilità di essere compreso, apprezzato e sostenuto.
Perché, in fondo, ogni progetto merita di essere raccontato nel modo giusto.

Nel lavoro di direzione d’impresa, la capacità di comunicare in modo efficace è una competenza chiave. Saper scrivere un riepilogo esecutivo solido significa saper tradurre complessità in visione, e la visione è ciò che muove le decisioni.

Se questo articolo ti ha aiutato a cogliere il valore di un executive summary ben costruito e vuoi approfondire come utilizzarlo al meglio per presentare il tuo progetto o supportare una fase strategica della tua impresa, sono a disposizione per valutare come rendere la tua proposta chiara, credibile e orientata ai risultati.

Luisa Barbieri

Temporary Manager in ruoli di Direttore Generale e Change Management. Con oltre vent'anni di esperienza alla guida di Pmi, supporto la proprietà e il top management durante momenti di cambiamento della vita aziendale come ad esempio:

  • preparazione alla vendita, fusioni e acquisizioni;
  • crescita dirompente,
  • superamento di crisi economico-finanziarie.
In ciascuna di queste fattispecie ci sono necessità diverse che sono, però, accomunate dal bisogno di un coordinamento generale per ottimizzare efficienza e produttività lungo tutti i processi aziendali.

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