Come stimolare l’intelligenza di un neonato
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Stimolare l’intelligenza emotiva di un neonato è oggi uno dei fattori importanti e sul quale la società fa molta leva poiché considera l’educazione come mezzo efficace, universale volto alla costruzione dell’umanità stessa a un livello evolutivo.
Alcune volte si considera connessa al sistema scolastico e familiare in ambito di trasmissione di sapere e di regole, allontanandosi dal vero concetto che essa porta con sé. Inoltre ignora completamente il bambino come entità psichica avente una personalità sociale che lo pone come costruttore dell’uomo.
Nei prossimi paragrafi vedremo insieme l’importanza dello sviluppo cognitivo del neonato e come stimolarne l’intelligenza.
Stimolare lo sviluppo cognitivo del neonato
Il neonato è dotato di poteri sconosciuti che possono guidare a un futuro carismatico, luminoso perché frutto dello sviluppo delle potenzialità umane.
La grandezza della personalità umana incomincia dalla nascita. Sembra impossibile pensare di educare un neonato dai primissimi anni di vita poiché i genitori hanno l’unica premura di rispondere ai bisogni primari dei propri figli. Spesso si dimentica che l’educazione è anche sviluppo dei poteri psichici, non solo regole da elargire.
La parola non è il mezzo con cui possiamo trasferire questi concetti o insegnare regole. Il linguaggio dei neonati non è composto da architetture logiche già pre impostate nella mente, bensì è costituito da suoni, toni di voce, emozioni, odori, toccamenti.
Il periodo dell’infanzia è un periodo di creazione. Il neonato non nasce con un po’ d’intelligenza, con un pò di memoria, con un po’ di volontà ma sono tutte facoltà che si creano e crescono man mano che il neonato si sviluppa.
Nel neonato erroneamente si parla di sviluppo, realmente dobbiamo parlare di creazione che parte da zero poichè egli compie il meraviglioso passo di produrre dal nulla qualsiasi cosa; ciò è reso possibile perché il neonato ha una mente differente da quella dell’adulto.
La mente dell’adulto è definita conscia logica, mentre quella del neonato inconscia nel senso di qualcosa che ancora deve prender forma ma altrettanto ricca d’intelligenza.
Il neonato incomincia a dare forma alla mente principalmente interagendo con la sua mamma, poi esplorando il suo ambiente. Come può l’ambiente essere interpretato e appreso nella mente del bambino? Grazie a una particolarità presente in lui: la sensibilità, che lo spinge a provare interesse, entusiasmo per gli oggetti che lo circondano.
Come stimolare un neonato a prendere oggetti
Nei primi dodici mesi di vita, il bambino è interessato ai giocattoli perché desidera manipolarli. Infatti in quest’arco di tempo imparerà a utilizzarli con lo scopo a cui sono destinati: per esempio imparerà a impilare i mattoncini, a riempire le ceste o i recipienti oppure a nutrire, addormentare peluche e bambole.
Come aiutare un neonato nell’attività manipolativa?
Attraverso giochi che ci sono stati tramandati dai nostri genitori e nonni e che, istintivamente, sappiamo essere attività che offrono al bambino la stimolazione di cui ha bisogno.
Alcuni esempi di giochi semplici per neonati ma di elevata efficacia sono:
- La filastrocca delle dita, garantisce una stimolazione tattile e un ritmo cantilenante;
- Bausette, i bambini amano il viso della mamma nascosto per qualche secondo dalle mani per poi ricomparire con una voce allegra.
- Conosci quel bambino? è un gioco che si fa davanti allo specchio, il bambino guarda il suo volto e soprattutto osserva il bimbo riflesso.
- Batti le manine, una filastrocca che non ha tempo e che invoglia il bambino a muovere le mani imitando il movimento dell’adulto.
Da questi semplici giochi si nota come il bambino acquisisce le proprie conoscenze attraverso la vita psichica; egli non ricorda le cose perché la sua memoria deve essere creata. Anche comprendere una frase è qualcosa di ancora troppo articolato perché in lui non è presente la facoltà di ragionare e di creare schemi mentali.
Semplicemente il neonato impara a vivere, vivendo. In lui opera un’alchimia mentale, una forza attrattiva capace di trasformare tutto ciò che entra dandole una forma. Le impressioni, le sensazioni non solo entrano nel bambino ma s’incarnano.
Immagina come sarebbe bello, per noi adulti, continuare a imparare attraverso il gioco, imparare concetti grammaticali, matematici giocando, saltando, mangiando. Sarebbe fantastico!
Tutto il sapere diventerebbe parte di noi solo vivendo, senza richiedere alcuno sforzo se no quello di respirare e nutrirci.
Potrebbe sembrare un’utopia, un concetto fantastico invece è il modo d’imparare del bambino inconscio, questo è il suo iter di crescita e di educazione che passa lentamente dall’inconscio al conscio.
I genitori vedono questo passaggio come una conquista, sono impazienti di vedere il proprio figlio capace di ragionare dimenticandosi della bellezza, della potenza racchiusa nei primissimi anni di vita.
Una primissima conquista che il bambino compie è il movimento. All’inizio il neonato è tranquillo nel suo lettino, dopo un po’ di tempo incomincia i suoi primi movimenti cominciando a svilupparne di più complessi che gli permetteranno di camminare e di mantenersi in posizione eretta. Vive giorno per giorno, impara ogni giorno qualcosa in più, interiorizza cose più complesse presenti nel suo ambiente.
Il genitore non insegna a camminare o a parlare, è il bambino che si appropria delle abitudini e del modus vivendi di chi lo circonda. Gli usi e i costumi di una società, le tradizioni del paese non le eredita bensì le acquisisce rendendole proprie. Questa primissima forma presente in lui sarà la base dell’uomo che diventerà in futuro.
Riconoscere questa grande potenzialità nel bambino non sminuisce il ruolo autorevole del genitore. Lo pone in una condizione di pensare a sé stesso nell’ottica di collaboratore nello sviluppo del suo bambino; in tal senso sarà più facile compiere il proprio dovere aiutando il proprio figlio a realizzare la propria missione di vita con una visione più ampia
I bambini sono come degli operai, non producono un oggetto materiale, ma creano l’umanità. Perciò è importante dare attenzione a questo piccolo esserino se si vuol comprendere il segreto dell’uomo e la chiave di lettura giusta per comprendere il suo mondo.
Attività mamma neonato
Durante il primo anno di vita, i bambini sono curiosi e testardi, vogliono imparare facendo soli e non sono facili da gestire. È un momento delicato che comporta lo sviluppo sensoriale mentre si rapporta all’ambiente esterno. Nei primi anni di vita è sconsigliato comprare giocattoli perché il bambino è attratto da tutto ciò che è reale perché in quell’oggetto c’è la vita che gli permetterà d’inserirsi nel mondo.
Il motivo di questo interesse è duplice: da una parte i bambini vogliono conoscere ciò che di reale anima il loro ambiente, dall’altra possono così sviluppare la sensorialità con i 5 sensi.
Il bambino sarà cosciente delle percezioni e sensazioni quanta più esperienza andrà acquisendo sommate alle stimolazioni sensoriali che riceverà.
Quali giochi ama fare in questa primissima fase di vita?
Come si sviluppano gli organi sensoriali del neonato? Ecco alcuni consigli:
- stimolare la vista: durante la prima infanzia i movimenti delle palpebre sono rari, la fissazione dello sguardo arriva dopo i primi mesi di vita e alla fine del primo trimestre di vita il bambino riesce a seguire con sicurezza un oggetto in movimento all’interno del suo campo visivo. È importante perciò soffermarsi a osservare gli elementi più vicini al bambino, per esempio, guadando la frutta sia dall’interno che dall’esterno, oppure lavorare con le ombre, alternando attimi di luce. L’atmosfera rilassata, di pace favorirà la curiosità e l’attenzione in maniera globale e profonda.
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Stimolare l’udito: questo è il senso che già nel periodo fetale, si sviluppa di più. Il neonato, perciò, si trova nella condizione di percepire suoni reagendo. Per abituarsi all’ascolto, la mamma può cantare con voce tranquilla le ninna nanna, far ascoltare suoni della natura o canzoni strumentali.
Inoltre, lo sviluppo di questo senso può essere accompagnato dall’utilizzo di strumenti o musicalità presenti in casa come il rumore dell’asciugacapelli o aspirapolvere. I neonati ne vanno matti.
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- Stimolare la sensibilità tattile: i neonati scoprono la realtà attraverso la bocca. Non a caso la prima fonte di stimolazione è il seno materno. Il meccanismo della suzione si attiva fin da subito e si ripropone anche nel succhiare gli oggetti perché richiama quel primissimo piacere. È necessario lasciarli fare affinché imparino a distinguere le qualità gradevoli da quelle sgradevoli e lo facciano attraverso la manipolazione. Toccare qualsiasi oggetto, ruvido o liscio, morbido o duro, di qualsiasi colore o temperatura, porta il bambino a scoprire tutto ciò che farà parte del suo futuro.
- Stimolare il senso del gusto: il lattante reagisce a diversi sapori, anche se ha bisogno di stimoli più intensi apprezzando con più facilità il sapore acidulo e dolce. Di rilievo, è offrire al bambino la possibilità di risvegliare l’interesse a scoprire nuovi sapori soprattutto nel periodo dello svezzamento. Evitiamo di lasciarci influenzare da ciò che gradiamo noi, piuttosto proponete cibi di vari gusti (dolce, salato, acido, amaro), questo li motiva a provare e riprovare.
- Stimolare il senso olfattivo: è il senso meno sviluppato nei neonati. Imparano a riconoscere inizialmente l’odore dei propri genitori e dell’ambiente in cui vivono. Far percepire al neonato un buon odore in casa attraverso oli essenziali che trasmettono tranquillità (lavanda, aneto, camomilla), attraverso la cucina che emana odori oppure riscoprire gli odori dei fiori in una passeggiata all’aria aperta, sicuramente stimoleranno questo senso poco considerato.
Può sembrare quasi scontato prendersi cura di un bambino nei primi momenti di vita, sviluppare nel modo adeguato la sua mente inconscia e i suoi sensi, invece, risulta essere importantissimo avere un’attenzione particolare per supportarlo nella sua crescita.