Cosa sapere per adottare un gatto?

cosa sapere per adottare un gatto

Vuoi sapere cosa cambierà nella tua vita se scegli di adottare un gatto?

Un detto recita: se vuoi possedere una tigre, prendi un gatto.

Quindi se alla fine ha deciso che pur di averne una in casa, sei disposto ad adottare un gatto e diventare un fedele suddito di sua maestà il Felis catus, è bene sapere cosa serve, iniziando a conoscerlo più da vicino per prendere coscienza di come sarà la vita con il tuo nuovo esigente… padrone.
Eh sì, perché d’ora in poi lui sarà la tua sveglia mattutina, il tuo compagno di letto, cucina, bagno e divano, la tua ombra che tutto osserva e registra, anche se sembra che dorma.

Ma quando si decide di adottare un gatto occorre sapere bene quali saranno i pro e i contro.

Come per un matrimonio, occorre valutare se davvero si è disposti a dividere i prossimi 15-20 anni con un essere che ha esigenze, emozioni e che dipende in gran parte da noi. Adottare un gatto non significa solo dare cibo, ma offrire soprattutto la presenza e le attenzioni che merita, essendo disposti a modificare un po’ le nostre abitudini e a condividere gli spazi con lui.

Prima di rispondere subito sì lo voglio, è bene documentarti con consapevolezza su tutto ciò che c’è da sapere per adottare un gatto, perché ricordati che non è il micio ad aver chiesto di essere adottato, ma il contrario. Pensi che per averlo accasato meriterai la sua eterna riconoscenza? Scordatelo. Stiamo parlando del gatto, l’ultimo degli animali domestici ad essere entrato nella casa dell’uomo, l’essere più indipendente del pianeta, anche se ti amerà senza riserve (e lo farà), stai certo che dovrai guadagnarti ogni singola fusacchiosa manifestazione di affetto. E proprio per questo diventeranno la tua nuova droga. Garantito.

Costo di mantenimento di un gatto

Mangia, gioca, viaggia, si ammala e ha esigenze precise, ma il costo di mantenimento per adottare un gatto non è alto. Naturalmente va nutrito come si deve, curato quando serve e occorre mettergli a disposizione un ambiente dotato di un minimo di strumenti per il suo benessere, come lettiera, cuccia, accessori e anche giochi.
Alcuni costi sono una a tantum e altri sono costanti. Vediamo quali.

Sono spese una a tantum:

  • spese mediche;
  • accessori per il pasto;
  • lettiera;
  • cuccia;
  • cardatore;
  • accessori da viaggio;
  • sicurezza.

Il veterinario è una spesa indispensabile per controlli, vaccinazioni e sterilizzazione (obbligatoria se il micio vive in casa) ed eventuali imprevisti, perché anche ai gatti capita di ammalarsi. Una visita costa mediamente intorno a 50 euro, alla quale si aggiungono le eventuali terapie. Calcola 60/70 euro per le vaccinazioni e altri 30 per microchip. La sterilizzazione invece ha costi variabili in base al sesso, indicativamente intorno agli 80 euro se maschio, 150 e oltre, se femmina, perché l’intervento è più complesso.

Nei costi di mantenimento una a tantum metti a budget altri 100 euro per l’acquisto di ciotole per il cibo e fontanella per l’acqua, le cucce e i graffiatoi, la lettiera, il trasportino e la messa in sicurezza di finestre e balconi. Già che ci sei, prevedi anche un’utilissima spazzola (cardatore) per la cura del pelo del micio, costo da una decina di euro fino a quelle pro, dai 30 euro in su.

Sono invece spese costanti:

L’alimentazione può essere comprata in scatola o fatta in casa. Il costo per il cibo è variabile, ma una scatoletta di buona qualità da 80 grammi costa circa un euro, ne servono due al giorno, se hai un cucciolo anche di più. Adottare un micio e poi lesinare sulla qualità del cibo non ha senso, nutrire bene il micio non è un di più, ma una garanzia per evitare futuri problemi!

I giochi vanno periodicamente sostituiti perché usurati o venuti a noia.

Ultima spesa costante da considerare nei costi di mantenimento è la sabbia per la lettiera. Il costo va da 2/3 euro per il pacco di quella super economica da 5 litri (si misura in litri ma è uguale ai chili), fino a quasi 20 se scegli la silice nel pacco grande. Quanto dura dipende dalle abitudini del tuo pelosetto, ma se di buona qualità e pulita regolarmente, un sacco da 10 litri intorno ai 6 euro di costo, basterà per 10/15 giorni. 
Riassumendo, per adottare un gatto possiamo calcolare una spesa iniziale intorno ai 250/300 euro, cibo e sabbia esclusi, (i costi sono indicativi e possono variare in base a diversi parametri).

costo di mantenimento di un 
gatto

Caratteristiche del gatto

Le caratteristiche del gatto lo rendono al tempo stesso un acuto osservatore e un atleta pazzesco, dotato di riflessi da far invidia a un ninja, vista, fiuto e udito anche superiore ai cani che, insieme a un’elevata intelligenza, ne fanno un formidabile compagno di vita, a patto di rispettare la sua natura.

Come abbiamo detto, è un predatore, quindi abituato a condurre una vita piuttosto attiva per procacciarsi il cibo, sorvegliare il territorio di competenza, riprodursi e difendersi dai pericoli. Nella casa di un gatto adottato c’è sempre cibo a disposizione, i pericoli sono assenti, la riproduzione non è contemplata. Questo significa che il micio si annoierà se non troverà qualcosa da fare, da qui lo stress che spesso viene scaricato su mobili e divani. Vero che i gatti dormono molte ore al giorno, ma un micio che dorme 20 ore su 24 non ha sonno, è stressato, ovvero reagisce con l’estraniamento alla noia che lo circonda.

Per ovviare occorre fornirgli oggetti con i quali interagire per mimare la caccia, posti dove salire, davanzali da cui osservare e naturalmente, cosa più importante di tutte, dovrai essere disposto a dedicargli del tempo, interagendo con lui, giocando e coccolandolo, stabilendo insomma quella relazione di fiducia e rispetto su cui si basa ogni amicizia. Importantissimo: le mani non sono un gioco, nemmeno se è un cucciolo, le mani accarezzano, per giocare ci sono gli oggetti.

Ricorda infine che per legge non puoi adottare un cucciolo di età inferiore ai 60 giorni. Questo perché le prime 8-12 settimane di vita sono fondamentali per lo sviluppo psicofisico del micino. 

caratteristiche del gatto

Igiene del gatto

È proverbiale la mania per l’igiene del gatto. Il motivo è semplice e riconducibile sempre alla sua natura di predatore. Deve stare attento a non lasciare tracce olfattive in grado di far percepire la propria presenza, onde evitare di allarmare prede e predatori, è una questione di sopravvivenza.

Questo spiega la quantità di tempo che il gatto dedica a tenere il pelo pulito, leccandosi meticolosamente con la lingua rasposa dalla testa ai piedi, unghie comprese. Un’abitudine che non cambia con il passare da animale libero ad adottato. L’intervento umano nell’igiene del micio è importante sotto forma di spazzolature, per aiutare a eliminare il pelo morto che, una volta ingerito, può causare boli e blocchi intestinali. 

Quando si sceglie di adottare un gatto può capitare che, anche se il tuo felino non esce di casa, abbia le pulci, è sempre bene fare attenzione e valutare con il veterinario l’attività di prevenzione.

Il gatto provvede da sé alla propria igiene, tuttavia in casi particolari è possibile lavarlo con acqua e shampoo come si fa per i cani, con le dovute accortezze e asciugandolo con cura con un asciugamano, non con il phon perché lo spaventerebbe.

Come abbiamo visto, la lettiera è di grande importanza, perciò va la sabbia pulita almeno una volta al giorno con l’apposita paletta e va integrata o cambiata con regolarità non appena si presenta più compatta e scura, senza aspettare che emani odore. Ricorda che lettiera, giochi e cucce vanno lavati periodicamente a seconda dell’uso, mentre la pulizia delle ciotole di acqua e cibo deve essere quotidiana.

igiene del gatto

Abitudini del gatto

Impossibile annoiarsi osservando le abitudini del gatto in casa, sarà il tuo complice perfetto quando riposi o lavori, sarà un attento supervisore quando cucini, un aiutante volenteroso quando passerai lo straccio sul pavimento e si divertirà un sacco quando cambierai i letti, ma si defilerà quando avrai ospiti o passerai l’aspirapolvere, perché i felini non amano la confusione. 

Libero o adottato, il gatto non muta le sue principali routine.
Solitamente dorme nelle ore più calde e, al contrario degli umani, è particolarmente attivo al tramonto e all’alba. Quindi non stupirti se vorrà giocare o mangiare alle 6 di mattina e a mezzanotte. 

La nostra casa per il micio è un mondo da esplorare, dove scovare prede o nemici immaginari. Molti di questi comportamenti non hanno la funzione che avrebbero in natura, ad esempio non hanno bisogno di controllare il territorio dall’alto per sapere dove si trova il cibo, ma l’istinto li spinge comunque ad arrampicarsi. Inoltre amano nascondersi nei posti più impensati, e hanno una vera adorazione per le scatole di cartone. 

Un altro comportamento tipico è l’agguato, che sia in un bosco o sul divano non cambia, perché l’istinto della caccia è l’essenza stessa del gatto.

Anche farsi le unghie risponde alla necessità legata all’istinto di caccia e difesa, tuttavia, il gesto ha anche la funzione di lasciare invisibili tracce olfattive per comunicare agli altri animali la propria presenza, di distendere i muscoli, una sorta di stretching e antistress.

E poi naturalmente ci sono le fusa, di cui gli esperti stanno ancora studiando origine, funzione ed effetti benefici non solo sul micio, ma anche sugli umani che vivono con lui. Quindi se il tuo micione appena adottato si metterà vicino a te emettendo sonore fusa, significherà che apprezza ciò che stai facendo per lui.

Uno degli aspetti positivi del gatto è essere perfettamente in grado di badare a se stesso, quindi se lo lascerai qualche ora da solo apprezzerà i suoi momenti di pura tranquillità, soprattutto se ci sono bambini in casa. Se invece stai fuori casa per molte ore al giorno, considera l’opportunità di adottare due mici, si faranno compagnia e tu avrai doppie fusa!

abitudini del gatto

Malattie del gatto  

Al contrario del cane, tende ad ammalarsi meno ma, per contro, le malattie del gatto sono nel complesso più serie, a volte letali. Quando il micio che hai coscientemente adottato sta male, tende a isolarsi, cambia le sue abitudini, spesso resta immobile o nascosto, perde l’appetito, dorme di più, il pelo diventa opaco, non si lava, vomita senza avere cibo nello stomaco o usa la lettiera in modo diverso. Le cause potrebbero essere molteplici, spesso banali, ma non vanno mai trascurate e occorre sempre rivolgersi tempestivamente al veterinario di fiducia. Aspettare potrebbe comportare conseguenze sulla salute del gatto e, non ultimo, sul portafoglio.

Per quanta cura e attenzione darai al micio, anche loro possono andare incontro a malattie serie delle quali difficilmente si ammaleranno stando in casa ma, se decidi di adottare un gatto di cui non conosci nulla, potrebbero invece manifestarsi. Vediamo le principali.

  • FIP (peritonite infettiva felina): malattia molto grave che colpisce per lo più animali dai 3 mesi ai 3 anni che vivono all’aperto e che lascia poco spazio alle speranze di sopravvivenza del micio.
  • FELV (leucemia felina): forma di cancro dall’esito quasi sempre fatale, perché distrugge il sistema immunitario. Colpisce per lo più i cuccioli sotto l’anno di età ed è più frequente tra quelli che vivono all’aperto. La malattia non è trasmissibile all’uomo ma è contagiosa per gli altri gatti.
  • FIV (sindrome da immunodeficienza felina): colpisce il sistema immunitario rendendolo fragile. È la versione felina del HIV umano, ma non c’è nessuna possibilità di contagio tra uomo e animale o viceversa.
  • Panleucopenia (gastroenterite virale del gatto): una delle malattie più temibili contro la quale però c’è il vaccino, che fa parte della vaccinazione trivalente.
  • Filaria (filariosa cardiopolmonare): è un parassita che si annida nel cuore, causa insufficienza cardiaca e perfino la morte. La miglior cura è la prevenzione.
  • Toxoplasmosi: malattia infettiva causata da un parassita, trasmissibile all’uomo tramite le feci del felino. I maggiori rischi sono per le donne in gravidanza, in caso di negatività al test saranno sufficienti alcune semplici precauzioni, senza bisogno di allontanare l’incolpevole micio di casa, come ancora qualche disinformato allarmista suggerisce.
  • Micosi: malattie della pelle dovute alla presenza di funghi. Occorre essere molto scrupolosi e armarsi di pazienza perché possono volerci settimane o mesi per tornare alla normalità.
  • Congiuntivite, infettiva o allergica. Arrossamento, gonfiore, prurito o un occhio semichiuso devono mettere in allerta perché possono anche essere dei sintomi della rinotracheite infettiva virale felina che colpisce le vie respiratorie o della calicivirosi, malattia simile alla rinotracheite.
  • La clamidiosi: malattia causata da un microrganismo simile ai batteri che si insinua nel sangue del felino provocando danni alle mucose, soprattutto agli occhi. Può essere trasmessa anche all’uomo, quindi occorre disinfettarsi bene le mani dopo aver curato il gatto.
  • Cheratite ulcerativa e ulcera corneale: sono altre patologie che riguardano gli occhi del gatto, e possono derivare da infezioni virali. Per fortuna sono risolvibili con gli antibiotici che prescriverà il veterinario.
  • Uveite: grave patologia che può portare alla cecità. È un’infiammazione delle parti interne dell’occhio, piuttosto dolorosa, tanto che l’animale tenderà a tenere gli occhi chiusi, la cui cura va ricercata nella patologia che l’ha scatenata, come FIP, FIV, toxoplasmosi o herpesvirus.
  • Cataratta, ovvero una opacità del cristallino dell’occhio che si presenta come un velo bianco e denso che appanna la vista. In genere la cura è principalmente chirurgica. 
malattie del gatto

Ora che hai le informazioni di base puoi dedicarti alla parte piacevole dell’adozione, ed entrare informato nella grande comunità dei felici possessori di uno (o più) gatti in modo consapevole. Segui le indicazioni e non solo non ti pentirai mai di averlo adottato, ma vivrai un viaggio entusiasmante con un compagno che amerai e saprà stupirti con sensibilità e intelligenza per molti anni.

 

 

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