Registrazione del contratto di locazione, ecco come si effettua
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Il contratto di locazione è una scrittura privata dove proprietario ed inquilino vanno a definire gli accordi che regolano il loro rapporto di locazione. In questo articolo vediamo i vari modi utilizzati per registrare un contratto di locazione e come farlo.
Gli accordi riguardano la durata del contratto, l’uso che l’inquilino ne fa dell’immobile e il corrispettivo pagato dall’inquilino per godere di quell’immobile e quant’altro venga tra loro stabilito.
Indipendentemente dal fatto se questo accordo viene redatto su modello prestampato o se viene scritto di sana pianta, quando la durata del contratto supera i trenta giorni, deve essere registrato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Per registrare un contratto di locazione si può procedere in due modi:
- Telematica
- cartacea
Essa spetta al proprietario, il quale ha il compito di effettuarla, nel modo a lui preferito, entro 30 giorni dalla sua sottoscrizione. Le spese di registrazione spettano ad entrambe le parti, l’imposta di registro viene pagata al 50% da inquilino e proprietario mentre le spese di bollo sono a carico dell’inquilino.
Registrazione telematica
È obbligatoria per tutti i locatori proprietari di dieci o più immobili, indipendentemente da quanti di essi vengono destinati alla locazione. Anche per i professionisti (commercialisti, caf, geometri ecc) e le agenzie di mediazione immobiliare vige l’obbligo di registrazione per via telematica.
Se queste categorie sono obbligate alla registrazione telematica, essa può essere utilizzata da chiunque. Collegandosi al portale dell’Agenzia delle Entrate è possibile sia registrare il contratto che effettuare il pagamento di bolli e imposte.
Per effettuare la registrazione telematica occorre:
- accedere ai servizi telematici dell’agenzia delle entrate;
- collegarsi al software RLI versione web;
- compilare il modello;
- allegare file della copia del contratto regolarmente firmato.
Attraverso questo software è possibile sia esercitare l’opzione cedolare secca che effettuare il pagamento dell’imposte di bollo e di registro.
Registrazione tramite intermediario
Se per la ricerca di un nuovo inquilino ti appoggi ad un agente immobiliare, questo oltre a trovare l’inquilino, provvederà alla stesura del contratto di locazione ed alla sua registrazione entro i trenta giorni previsti dalla legge. Registrazione che nel suo caso può essere effettuata solo on-line.
Puoi servirti di un professionista (commercialista, avvocato, ecc.) anche per la sola stesura del contratto di locazione e la sua registrazione.
In entrambi i casi sia l’agente immobiliare che il professionista ti chiederà copia di un tuo documento d’identità e codice fiscale da allegare alla pratica oltre che la firma di una delega per procedere alla registrazione del contratto e alla liberatoria ai fini della privacy.
Registrazione in ufficio o cartacea
Al momento, la registrazione in ufficio o cartacea, è ancora la forma più utilizzata da parte di privati cittadini per registrare un contratto di locazione.
Per fare questa occorre recarsi presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate muniti della seguente documentazione necessaria alla registrazione:
- almeno due copie del contratto con firme in originale (ti consiglio tre perchè una viene trattenuta dall’ufficio, una per il locatore ed una per il conduttore);
- una copia del modello RLI adeguatamente compilato;
- modello F24 elide pagato;
- numero congruo di marche da bollo da 16€.
Registrazione del contratto di locazione, quanto e come si paga
Premetto che in questo articolo mi riferisco alla sola registrazione di contratti di locazione ad uso abitativo, quanto qui di seguito descritto non si riferisce ai contratti ad uso diverso.
Se il locatore opta per il regime fiscale a cedolare secca la registrazione del contratto di locazione è a titolo gratuito.
La cedolare secca è un regime fiscale particolarmente vantaggioso per molti, ma non per tutti i locatori. Con questo regime fiscale il canone di locazione percepito non fa cumulo in dichiarazione dei redditi, ma viene tassato a parte in una percentuale predefinita indipendentemente dal canone percepito (21% per i contratti a canone libero e del 10% per i contratti a canoni concordati).
Con questa imposizione fiscale vengono assolte anche l’imposta di bollo e di registro per cui la registrazione è gratuita.
Per chi invece esercita un regime fiscale ordinario per effettuare la registrazione del contratto di locazione occorre pagare l’imposta di registro e di bollo.
L’imposta di registro varia a seconda del tipo di contratto stipulato.
Per i contratti a canone libero l’imposta di registro ammonta al 2% del canone annuo con un minimo di spesa di 67€. Ti faccio un esempio su un canone annuo di 5000 euro l’imposta da pagare è di 100 euro.
Se invece è stato scelto un contratto a canone concordato, l’imposta di registro viene calcolata in maniera ridotta, ovvero si paga il 70% del 2% previsto.
In questo caso riprendendo l’esempio di cui sopra, con un canone concordato non si pagheranno 100 euro ma il 70% , ovvero 70 euro. Anche per i contratti a canone concordato rimane il minimo di imposta fissato in 67 euro.
L’imposta di bollo invece viene assolta applicando sul contratto un numero congruo di marche da bollo da 16 euro.
In ogni copia di contratto da registrare va apposta una marca da bollo da 16 euro ogni cento righe di contratto, se il contratto supera le cento righe occorre apporre un’ulteriore marca in ogni copia.
Registrazione tramite delegato
Se per impegni lavorativi non riesci a recarti presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate a te più vicino puoi delegare un’altra persona a farlo per conto tuo.
Puoi delegare il conduttore o una persona estranea al contratto.
Per poter delegare qualcuno alla registrazione del contratto occorre compilare l’apposito spazio di delega presente nel modello RLI e consegnare al delegato copia dei tuoi documenti d’identità.
Cosa rischia chi non registra il contratto di affitto
Se, per un qualsiasi motivo, non hai rispettato il termine dei trenta giorni previsti per legge, non succede nulla, basta effettuare un ravvedimento operoso, che consiste nell’integrare l’imposta di registro con una % di spesa che varia in base ai giorni/mesi di ritardo.
Nel caso invece il contratto non venga proprio registrato, si tratta di affitto in nero. Alla mancata registrazione si applica la sanzione ordinariamente prevista dal 120 al 240% dell’imposta di registro dovuta. Inoltre il proprietario rischia un accertamento fiscale per evasione.
Infine se l’inquilino accerta che il proprietario non ha registrato il contratto può rivolgersi ad un giudice e chiedere migliori condizioni economiche del contratto.
Anche per oggi è tutto, rimango a tua disposizione per eventuali chiarimenti. Se vuoi aggiungere informazioni, o raccontarci la tua esperienza in merito, puoi lasciarci un tuo commento.