Lauree Stem: quali sono?
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In questo articolo parleremo di un gruppo particolare di classi di laurea, conosciuto anche con una sigla: le Lauree STEM. Di che cosa si tratta precisamente? STEM è un acronimo basato sulle iniziali in lingua inglese di alcune facoltà: Science, Technology, Engineering, Mathematics.
In italiano, possiamo dire che fanno parte di questo gruppo di corsi di laurea gli indirizzi di laurea relativi agli ambiti:
- Scienza
- Tecnologia
- Ingegneria
- Matematica
Si tratta di classi piuttosto ampie, che possono comprendere diversi corsi di laurea, a seconda dell’indirizzo e dell’ateneo scelto.
Il MIUR (Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università della Ricerca) considera Lauree STEM:
- tutte le classi di laurea dei gruppi Architettura e Ingegneria ad eccezione delle classi di laurea di primo livello in Disegno Industriale e di secondo livello in design;
- le classi di laurea del gruppo chimico-farmaceutico, ad eccezione delle lauree magistrali a ciclo unico in Farmacia e Farmacia Industriale;
- le sole classi di laurea di primo livello in Statistica e di secondo livello in Scienze Statistiche Attuariali e Finanziarie e Scienze Statistiche all’interno del gruppo economico-statistico;
- le classi di laurea del gruppo geo-biologico, ad eccezione della classe di secondo livello in Biotecnologie Agrarie;
- le classi di laurea del gruppo scientifico ad eccezione di Metodologie Informatiche per le Discipline Umanistiche (secondo livello);
- la classe di laurea di secondo livello in Nutrizione Umana del gruppo medico;
- la classe di laurea di secondo livello in Tecniche e Metodi per la Società;
- le classi di laurea di primo livello in Diagnostica per la Conservazione dei Beni Culturali e di secondo livello in Conservazione dei Beni architettonici e ambientali, Scienze per la Conservazione dei Beni Culturali e Conservazione e Restauro dei beni Culturali (ciclo unico) del gruppo letterario.
Secondo l’ultima indagine relativa alle Previsioni dei Fabbisogni Occupazionali e Professionali in Italia a medio termine (2021-2025) realizzata grazie al Sistema Informativo Excelsior, creato dalla collaborazione tra Unioncamere e ANPAL, nel prossimo triennio il mercato del lavoro italiano sarà alla ricerca di circa 1,1/1,2 milioni di laureati. I settori in cui vi sarà, al contrario, carenza di offerta di laureati, saranno proprio quelli delle lauree STEM.
Non tutte le classi di laurea classificabili come STEM hanno le stesse prospettive in termini di occupazione futura, tuttavia si classificano decisamente tra gli ambiti più ricercati.
Il rapporto 2020 di AlmaLaurea verifica che, “a parità di a parità di altre condizioni, i laureati dei gruppi ingegneria, scientifico, chimico-farmaceutico e medico (che comprende anche le professioni sanitarie) sono più favoriti” (pag. 47). Inoltre, saranno i laureati in possesso di titolo magistrale ad avere più possibilità ancora di trovare un impiego dopo la laurea.
In particolare, secondo il report Excelsior 2020 relativo ai rapporti tra mercato del lavoro e laureati, si prevede che le aziende nel prossimo triennio si troveranno a cercare affannosamente esperti tecnici programmatori e analisti e progettisti software, oltre a esperti nei campi della comunicazione e della medicina.
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I numeri degli iscritti a questi corsi di laurea stanno lentamente aumentando.
Rimane tuttavia un grosso problema relativo alla differenza numerica tra maschi e femmine che scelgono queste lauree, il cosiddetto gender gap.
Benché le donne siano sostanzialmente la metà degli iscritti all’università nel nostro paese, nelle Lauree STEM sono notevolmente sottorappresentate, in particolare per quanto riguarda i corsi di Ingegneria.
Le differenze non si fermano qui, perché al termine del corso di studi, le analisi dimostrano che gli uomini hanno più probabilità di trovare un’occupazione e i loro stipendi sono tendenzialmente anche più alti.
Per risolvere questi problemi, ci vorrà un deciso cambio di passo a livello legislativo e culturale, nonché azioni di politica di genere mirate ed efficaci.
È importante che la scelta del percorso di studi sia effettuata tenendo conto di fattori molteplici: da un lato, le nostre inclinazioni e i nostri desideri, che saranno i soli a garantirci la motivazione necessaria per affrontare il corso di studi con impegno e passione.
In secondo luogo, è opportuno considerare anche le nostre aspirazioni future e le effettive possibilità che il corso di studio scelto offre per inserirsi nel mondo del lavoro.
Vediamo ora nel dettaglio le principali macro-aree di interesse dei corsi delle Lauree STEM, per scoprire meglio di che materie si tratta, perché sceglierle e quali sono le possibilità che questi studi offrono nel mondo del lavoro.
Ingegneria civile e Architettura
Sono due tipologie di lauree spesso accomunate, pur trattandosi di materie differenti, anche se conta molto il tipo di specializzazione che si decide di seguire.
Con una buona dose di semplificazione, si può dire che il percorso di Architettura comporta una certa attenzione in più per gli aspetti relativi al design e all’armonia dell’edificio con il contesto architettonico e il paesaggio, mentre quello di Ingegneria civile si concentra maggiormente sugli aspetti strutturali.
Alcune università propongono corsi collegati, come ad esempio Ingegneria Edile e Architettura.
Molto spesso, comunque, Ingegnere Civile e Architetto si trovano a collaborare a stretto contatto e possiedono certamente alcune competenze comuni.
Un caso particolare è quello del restauro di edifici vincolati per motivi di interesse artistico-culturale, che è affidato agli Architetti in via esclusiva.
Ottenere il titolo di Architetto non è un percorso privo di ostacoli. È necessario, infatti, conseguire prima la Laurea Triennale, poi quella Magistrale e infine è obbligatorio anche superare un esame di stato per accedere all’ordine professionale degli Architetti.
Iscrivendosi all’ordine, l’Architetto potrà esercitare la professione come libero professionista, all’interno di uno studio o in ambito pubblico o aziendale.
Le possibilità sono ampie e varie: ci si potrà occupare di pianificazione urbana, di progettazione di edifici pubblici o privati, di arredamento di interni, scenografia, allestimenti espositivi. La professione di architetto permette, pur essendo una laurea scientifica, di esprimere una grande creatività.
Anche chi invece desideri fregiarsi del titolo di Ingegnere Civile dovrà affrontare un lungo percorso: anche in questo caso, infatti, dopo la laurea triennale e la magistrale, dovrà sostenere anche un esame di stato.
L’Ingegnere Civile può svolgere la propria attività in molti contesti differenti. Si occupa di progettazione, verifica e manutenzione strutturale di edifici e infrastrutture, come strade o ponti, e per questo può lavorare sia in contesti privati che pubblici.
Nel 2020, secondo il report di Excelsior sui Laureati, i laureati in questo ambito richiesti dalle imprese sono stati 28.870 (di cui il 18% con specializzazione post lauream).
Per avere più possibilità di trovare lavoro con questi indirizzi di laurea, che sono comunque molto richiesti, è necessario concentrarsi soprattutto sullo sviluppo di competenze informatiche avanzate e altre capacità trasversali. Ricordiamo anche che la prima ragione segnalata per cui le imprese non riescono a trovare laureati da inserire nel proprio organico è l’insufficienza di competenze.
Si tratta di lauree che preparano a mestieri di responsabilità, in cui è necessario padroneggiare competenze tecniche e scientifiche ma anche capacità di relazione, lavoro di squadra e problem solving di alto livello.
Ingegneria industriale e Ingegneria dell’informazione
In questo campo molto ampio raggruppiamo diversi tipi di corsi di studi in Ingegneria.
L’ingegneria Industriale comprende branche come Ingegneria meccanica, chimica, energetica, gestionale e altri.
L’ingegneria dell’Informazione (nota anche come ICT, Information and Communication Technology) comprende l’Ingegneria Elettronica, Informatica, delle Telecomunicazioni.
La divisione non è sempre netta e alcune discipline vengono comprese nell’uno o nell’altro ambito a seconda dei differenti atenei. Ciò accade soprattutto a causa della multidisciplinarietà delle varie materie.
Anche per accedere all’ordine professionale degli Ingegneri è necessario conseguire il titolo magistrale e superare l’esame di stato.
Tuttavia, lo sforzo sembra abbondantemente ripagato: si tratta probabilmente delle qualifiche maggiormente ricercate nel mercato del lavoro. Tutte le indagini segnalano i laureati in ingegneria ai primi posti in termini di occupazione dopo la laurea. Secondo il rapporto del 2020 di AlmaLaurea, a 5 anni dal conseguimento del titolo la percentuale di occupazione dei laureati in Ingegneria si assesta sul 93,9%. Sempre a cinque anni dalla laurea, sono al primo posto anche per livello di retribuzione.
L’ingegnere industriale può trovare lavoro in molteplici settori, anche se quello privilegiato sarà certamente quello dell’industria, meccanica o chimica, dove si occuperà della messa a punto e della conduzione di impianti industriali, ma non mancano possibilità nell’ambito della ricerca o dei servizi.
L’ingegnere dell’informazione invece sarà particolarmente richiesto da aziende informatiche, delle telecomunicazioni o imprese che forniscono servizi in ambito energetico. Potranno trovare, tuttavia, opportunità lavorative anche in altre tipologie di industrie, considerando la fondamentale importanza che l’informatica, l’energia e le comunicazioni rivestono per qualunque tipo di impresa.
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Tra le competenze che saranno maggiormente richieste nel prossimo futuro ai laureati in queste discipline, oltre a quelle relative alla propria disciplina e a quelle trasversali, come problem solving e teamworking, spiccano le conoscenze nel campo della sostenibilità ambientale.
Questo probabilmente sarà collegato anche alla larga parte dei fondi del maxi piano europeo conosciuto col nome Next Generation EU che sarà dedicata ad ambiente e innovazione tecnologica.
Una buona conoscenza delle lingue straniere, inoltre, rappresenterà certamente una caratteristica di notevole interesse per molte grandi realtà aziendali e industriali, in particolare (ma non solo) per quanto riguarda l’ambito dell’ingegneria dell’Informazione. Alcune università propongono anche corsi di laurea tenuti in lingua inglese, interamente o solo relativamente ad alcuni esami.
Le indagini confermano, quindi, l’impressione generale sui corsi di laurea in Ingegneria: si tratta di una scelta che consente un inserimento rapido ed efficace nel mercato del lavoro. Le imprese ricercano questi laureati per occupazioni di alto profilo, che richiedono una serie di competenze molto elevate, non sempre facili da rintracciare.
Indirizzo chimico-farmaceutico
Gli sbocchi lavorativi per i laureati nelle materie ad indirizzo chimico e farmaceutico sono differenti a seconda del corso di laurea specifico.
Gli specializzati in ambito chimico, infatti, potranno diventare, tendenzialmente, tecnici di laboratorio e ricercatori, ma saranno soprattutto impiegati nella grande industria. Anche l’insegnamento è un settore in cui i laureati in chimica sono richiesti. Già dopo la laurea triennale, inoltre, i laureati in Chimica potranno iscriversi all’albo professionale relativo con il titolo di Chimico Junior, al superamento dell’esame di stato.
Il corso di laurea in Farmacia dura 5 anni. Al termine, i laureati potranno, secondo la legislazione attualmente in vigore, accedere all’esame di stato che è necessario superare per poter esercitare la professione di Farmacista: si tratta dello sbocco lavorativo principale per i laureati in questo settore, insieme a quelli dell’informatore farmaceutico o del ricercatore. L’avvio di una farmacia richiede notevoli competenze scientifiche, ma anche gestionali e di marketing. Inoltre, alcuni farmacisti possono occuparsi personalmente della realizzazione di alcuni tipi di preparati.
Secondo il rapporto Excelsior, la professionalità più difficile da trovare nel settore chimico-farmaceutico è quella del Direttore Tecnico o di Ricerca e Sviluppo, figure autorevoli per le quali è richiesta anche molta esperienza.
A un anno dal conseguimento della laurea magistrale, il tasso di occupazione dei laureati in ambito chimico-farmaceutico si attesta intorno all’83,2% (dati di AlmaLaurea), anche se alcune previsioni hanno ipotizzato un trend in calo per quanto riguarda il fabbisogno dei laureati di questo campo nei prossimi 5 anni (previsioni Excelsior 2021-25).
È utile sapere che esistono anche alcuni corsi di laurea con approcci multidisciplinari, come Chimica e Tecnologia Farmaceutica (laurea che, in molti casi, consente l’accesso alla professione di farmacista).
Vi sono, inoltre, diverse specializzazioni possibili che permettono di rendere il proprio curriculum di studi più specifico e determinato.
È importante, come per tutte le lauree, coltivare anche le cosiddette soft skills, le competenze traversali utili per inserirsi e risultare efficaci in qualsiasi ambito lavorativo, nonché ottime competenze informatiche.
Una buona informazione di orientamento permetterà di fare la scelta giusta per noi al momento della scelta del corso di laurea e avere un percorso di successo, specialmente scegliendo un ambito di studio per il quale abbiamo una forte motivazione e passione.
Economia e statistica
Nel 2020 le imprese hanno richiesto circa 120.950 laureati ad indirizzo economico.
Economia, nelle sue varie e diverse possibilità di indirizzo, è una delle lauree più richieste dal mercato del lavoro.
Chi si laurea in economia ha diverse possibilità davanti a sé una volta terminata la laurea triennale. È possibile proseguire il percorso intrapreso o scegliere dei master per approfondire alcune tematiche di particolare interesse.
La scelta dipende anche dalle intenzioni lavorative per il futuro: alcuni master potrebbero essere molto apprezzati come preparazione al lavoro in ambito aziendale, ma per poter svolgere alcune professioni è necessario possedere il titolo magistrale. La professione di Commercialista, uno degli sbocchi lavorativi classici della laurea in Economia, prevede ad esempio la laurea biennale, un tirocinio e il superamento di un esame di stato.
Un laureato questa materia potrà lavorare nel settore dei servizi, nell’amministrazione di qualunque tipologia di impresa, nel marketing, nella finanza.
I laureati in Statistica invece possono trovare un’occupazione inerente soprattutto alla raccolta e all’analisi quantitativa di dati, presso istituti di ricerca, ma anche agenzie di marketing e molte altre imprese, come ad esempio compagnie assicurative o grandi gruppi bancari. Attività di ricerca e analisi di dati potranno essere svolte anche in istituti statistici appositi, o anche in ambito universitario.
Di fondamentale importanza, per questi laureati, sarà dimostrare ottime capacità di utilizzo dei mezzi informatici, che oggi costituiscono una modalità imprescindibile di elaborazione, archiviazione e consultazione di dati.
Anche in questo caso, è molto importante scegliere il curriculum con attenzione in base ai nostri desideri: spesso, infatti i corsi di laurea in Statistica prevedono più possibilità di scelta di percorso: indirizzato all’economia, alla demografia o altro. La scelta potrebbe rendere il profilo del laureato in Statistica più adatto alle esigenze di alcune aziende e ambiti, piuttosto che di altri.
Secondo AlmaLaurea, a cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale la percentuale di laureati occupati provenienti dal settore economico-statistico è del 89,7%, molto alta.
Anche la retribuzione si assesta a livelli piuttosto elevati. Si tratta di profili apprezzati in molti settori per le loro competenze: scegliendo questi indirizzi, il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro non dovrebbe incontrare eccessivi ostacoli, date le molteplici possibilità e la grande richiesta delle competenze tipiche di questi corsi di studio.
Certamente, rendere particolare il proprio profilo con la cura di altre competenze collegate, come le capacità informatiche, le lingue straniere, corsi o master molto formativi, capacità di problem solving, teamworking e leadership, costituirà un ulteriore motivo di preferenza per chi decida di intraprendere questo percorso di studi.
Geo-biologia
In questa macro-categoria sono inclusi molti corsi di laurea con grandi differenze tra loro, afferenti all’ambito scientifico e riguardanti la Biologia, la Geologia, le Biotecnologie, le Scienze della Terra.
Alla Biologia afferiscono diversi ambiti: zoologia, botanica, genetica, ecologia. Si tratta di studi fondamentali, i cui risultati contribuiscono nettamente al progresso anche di altre scienze o ambiti di studio, coma la medicina, le scienze ambientali o della nutrizione e le biotecnologie. È ovviamente possibile scegliere di specializzarsi in un ramo specifico della materia, come biologia molecolare, biologia marina e molte altre. Corsi di laurea strettamente imparentati sono, inoltre, quelli di Biotecnologie.
I laureati e le laureate in queste materie, spesso si occupano di ricerca scientifica, in ambito pubblico o privato. Di frequente sono anche impiegati nell’insegnamento e nella formazione o come tecnici di laboratorio.
Gli ambiti nei quali possono esercitare le loro competenze sono diversi: medico-ospedaliero pubblico o privato, farmaceutico, cosmetico, ambientale o biotecnologico.
Con la laurea triennale è possibile accedere a un esame di stato che consente di esercitare la professione di Biologo Junior o di categoria B, mentre con la magistrale si può accedere all’esame per categoria A, che permette di svolgere anche ruoli di coordinamento.
La Geologia si concentra invece sullo studio dei processi di tipo chimico e fisico che stanno alla base dei mutamenti della Terra a livello superficiale e a livello profondo.
Il Geologo viene richiesto in ambiti lavorativi diversi, anche a seconda del tipo di studi scelti. Potrà lavorare, ad esempio, per compagnie che si occupano di ricerca, estrazione o distribuzione dei combustibili fossili; oppure potrà occuparsi della valutazione del rischio idrogeologico per enti pubblici e privati al momento della progettazione di edifici o infrastrutture; potrà essere impiegato in imprese che si occupano di interventi di salvaguardia ambientale.
Per svolgere queste professioni, potrà iscriversi allo specifico albo professionale riservato alle diverse specializzazioni, a seguito della laurea magistrale.
Secondo l’indagine di AlmaLaurea del 2020, i laureati di questo gruppo disciplinare a un anno dalla laurea magistrale risultano impiegati per il 65,6%: tuttavia, questo è in parte dovuto anche al fatto che tendenzialmente si dedicano ad ulteriori specializzazioni o ad attività di tirocinio o di ricerca. A cinque anni dal conseguimento del titolo risulta occupato l’82,8% dei laureati.
Per rendere il proprio profilo più interessante nel mercato del lavoro è fondamentale coltivare altre competenze, come le lingue straniere, che consentono di trovare un impiego anche in ambito internazionale o in aziende multinazionali.