Partita IVA a regime ordinario: guida completa

Indice dei contenuti
Partita IVA a regime ordinario: ecco la guida completa per sapere come si apre, quali sono i requisiti e gli obblighi per la tenuta della contabilità al fine detta tassazione. Essa rappresenta la maggioranza delle partite IVA esistenti sul territorio nazionale.
La Partita IVA è un codice attribuito dall’Agenzia delle Entrate e serve per identificare i soggetti che svolgono abitualmente delle attività economiche.
Come si apre
Il primo passo è capire come si apre. La partita IVA viene attribuita dietro presentazione di appositi modelli rilasciati dall’Agenzia delle Entrate (A.D.E.) ed inviati alla stessa attraverso diversi sistemi, sia informatici che di persona.
La partita IVA per svolgere un’attività per la quale è obbligatoria l’iscrizione al Registro delle Imprese (R.I.), gestito dalle Camere di Commercio, può essere richiesta accedendo alla procedura denominata ComUnica, tale accesso è garantito, autonomamente tramite SPID, oppure affidandosi ad un Commercialista che, oltre a fornirvi tutti i consigli necessari per l’avvio della vostra attività, fungerà da intermediario abilitato.
Se la partita IVA serve per svolgere un’attività professionale per la quale non è obbligatoria l’iscrizione al R.I. la domanda potrà essere presentata:
- online, utilizzando il software di compilazione gratuito dalla sezione “Invio Documenti” della propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
- via PEC, inviando il modello, firmato digitalmente o con firma autografa (accompagnato da una copia del documento di identità valido) ad una qualunque Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Il certificato di attribuzione della partita IVA sarà inviato all’indirizzo PEC utilizzato per la richiesta;
- con raccomandata A/R, spedendo il modello con firma autografa e copia del documento di identità valido ad un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
- di persona, presentando il modello firmato dal dichiarante ad un qualsiasi sportello dell’Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite altra persona munita di delega del dichiarante.
Requisiti partita IVA a regime ordinario
La partita IVA a regime ordinario può essere richiesta da qualunque soggetto che intenda svolgere un’attività economica. Nel caso di volume di affari inferiore agli 85.000 € – limite previsto per usufruire del regime forfettario – l’accesso sarà frutto di una scelta volontaria denominata “opzione”.
Il soggetto titolare della partita IVA deve essere residente in Italia. Se un soggetto residente all’estero intende operare sul territorio italiano dovrà aprire una stabile organizzazione e per questa richiedere l’attribuzione del numero di partita IVA o identificarsi fiscalmente in Italia.
Esistono alcuni casi in cui la richiesta della partita IVA a regime ordinario è obbligatoria.
In particolare, la partita IVA a regime ordinario è obbligatoria:
- per le società di capitali;
- per le società di persone;
- per le associazioni professionali;
- per le persone fisiche che esercitano attività commerciali, arti o professioni con volume d’affari superiore ad 85.000€ annui;
- per gli imprenditori individuali che non possono accedere al regime forfettario (es. per chi possiede una partecipazione in una s.r.l. con attività collegata).
Tutte le informazioni necessarie sono contenute nella guida completa alla Partita Iva pubblicata sul Magazine de LeROSA.
Il regime ordinario IVA è il sistema fiscale più completo e strutturato per la gestione dell’imposta sul valore aggiunto in Italia e viene scelto per motivi di gestione contabile o fiscale.
Quali sono gli obblighi
Quali sono gli obblighi che la partita IVA a regime ordinario prevede avendo una gestione più complessa rispetto al regime forfettario?
Ecco un elenco dei principali adempimenti:
- gestione della contabilità semplificata o ordinaria a seconda della forma giuridica e del volume di affari;
- emissione della fattura elettronica (comune a tutti i regimi contabili);
- applicazione dell’IVA sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi ai clienti;
- detrazione dell’IVA pagata ai fornitori;
- registrazione di tutte le fatture emesse e ricevute;
- liquidazione e versamento dell’IVA con periodicità trimestrale o mensile a seconda del fatturato;
- applicazione del reverse charge e dello slit payment per le operazioni specifiche;
- trasmissione dei modelli INTRASTAT per le operazioni di cessione o acquisto di beni e prestazioni di servizi tra paesi della Comunità Economica Europea;
- integrazione delle operazioni di acquisto intracomunitarie con emissione della fattura elettronica;
- comunicazione trimestrale delle liquidazioni periodiche dell’IVA (LI.PE);
- presentazione della Dichiarazione annuale IVA;
- tenuta dei registri contabili obbligatori.
I soggetti con un volume di affari annuali inferiori a 500.000€ per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizio ed 800.000€ per le imprese aventi per oggetto altre attività possono applicare un regime semplificato.
L’art. 18 del D.P.R. 600 del 1973 stabilisce l’esonero dalla tenuta di alcune delle scritture contabili obbligatorie previste dagli artt. da 13 a 22 del D.P.R. 600 del 1973 per le partite IVA a regime ordinario .
I soggetti con partita IVA a regime ordinario semplificato sono obbligati esclusivamente alla tenuta dei registri:
- delle fatture emesse;
- delle fatture ricevute;
- dei corrispettivi – sostituito dal 1 gennaio 2020 dal registratore di cassa telematico;
- dei beni ammortizzabili su cui sono annotati gli acquisti di tutti quei beni strumentali all’esercizio dell’attività (attrezzature, macchine elettroniche, automezzi, arredamenti, ecc.),
integrati con l’indicazione cronologica degli incassi e dei pagamenti e dei componenti positivi e negativi utili alla determinazione del reddito ma privi di rilevanza IVA.
È, inoltre, possibile optare per la tenuta dei registri ai fini IVA privi delle indicazioni relativi agli incassi e pagamenti perché tali operazioni si presumono effettuate in pari data del documento.
Gli stessi soggetti possono, inoltre, versare l’iva con cadenza trimestrale con il pagamento di una somma aggiuntiva a titolo di interessi del 1%.
I soggetti con un volume di affari superiore a 500.000/800.000€ sono obbligati alla tenuta:
- dei registri ai fini IVA
- del registro dei beni ammortizzabili
- al libro giornale
- al libro degli inventari
- alle scritture ausiliarie di magazzino
- ai mastri
e nel caso siano società:
- al libro dei soci
- al libro delle adunanze del consiglio di amministrazione, quanto presente
- al libro delle adunanze dei soci
- ad altri libri previsti in casi specifici (es. libro delle obbligazioni, libro delle adunanze degli obbligazionisti, ecc.).
L’IVA dovrà essere versata con cadenza mensile.
Segui gli aggiornamenti per approfondire la gestione della Partita IVA a regime ordinario.