Come curare il Gelsomino
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Oggi ti spiegherò come curare il Gelsomino (Jasminum), ti racconterò come coltivarlo e dedicarti a lui nel migliore dei modi. È un arbusto sempreverde che fa parte delle piante classificate come Oleacaceae e nasce in zone tropicali e sub-tropicali, comprendendo circa 200 specie.
Questa pianta si divide in tre grandi gruppi che si distinguono in base alla loro crescita che può essere volubile, rampicante o sarmentosa. Allo stesso tempo le sue foglie posso essere caduche, persistenti o semi-persistenti. La sua struttura è inoltre facilmente direzionabile e può essere sorretta tramite dei supporti di forme diverse. Il gelsomino è conosciuto per le sue foglie ed i suoi fiori che sembrano quasi delle stelle.
Ma la caratteristica per la quale è maggiormente riconosciuto è il profumo che emanano proprio i suoi fiori, che possono variare colore dal bianco puro, al bianco rosato e al giallo (quest’ultimi non hanno però profumazione).
Prima però di dirti come curare il Gelsomino, voglio avvisarti che è proprio il profumo, insieme alle caratteristiche simili dei fiori, che può imbrogliare e far credere che un falso gelsomino, sia quello che vuoi.
In particolare esiste un arbusto che si differenzia di ben poco dal Gelsomino, sia nella foglia che nel fiore e si chiama Trachelospermum Jasminoides (o Rincospermo). Mi preme dirti questa differenza perché il vero Jasminum, soprattutto la varietà Officinale, è usato sia nel campo della cosmetica sia in quello alimentare, più specificatamente nella produzione di tisane e decotti.
Quindi è importante conoscere la differenza tra quello che può essere un gelsomino vero e quello che invece ci assomiglia e basta.
Per i meno esperti, è molto difficile capirne la differenza, per questo motivo un modo veloce per vedere in cosa si distinguono, è inserire delle foto che ne confermano le diversità. Eccole qui:
Inoltre, scavando nei miei ricordi di lavoro in fioreria, segnalo che c’è un’altra pianta che viene scambiata spesso per il Gelsomino che si chiama Stephanotis (detto anche Gelsomino del Madagascar):
Magari prossimamente racconterò, in un altro articolo dedicato, anche le caratteristiche di questi non fratelli, ma intanto concentriamoci nuovamente su come curare il Gelsomino.
Come coltivare il Gelsomino
Come curare il Gelsomino e coltivarlo bene? In merito ti darò dei consigli generali perché esistono moltissime specie (tra cui appunto il falso) e, di conseguenza, non c’è una regola di base per tutte. Comunque, quando andrai a scegliere il tuo Gelsomino preferito, troverai nel vivaio o in fioreria, quelle specie che si adattano meglio al tuo territorio.
Il clima, per una pianta di questo tipo, condiziona moltissimo. Oltretutto scegliere se piantarlo a terra o in vaso fa una grandissima differenza. Come ti ho detto, questo arbusto sarebbe tale in un ambiente tropicale adatto a lui: crescerebbe quindi come un vero e proprio albero, ingrossando la sua struttura lignea, rinvigorendo i suoi rami che solitamente invece noi riconosciamo come rametti abbastanza malleabili.
Il posto ideale per questa pianta è il terreno del giardino, in una zona soleggiata e protetta da correnti d’aria. Per poterlo coltivare spontaneamente, puoi effettuare la classica talea scegliendo un ramo madre oppure, nelle varietà con scarsa attitudine al radicamento, puoi scegliere di preparare una margotta.
Per le specie che producono semi, puoi invece optare per la semina degli stessi. Dopo aver scoperto che c’è più di un modo per moltiplicare questa pianta anche in casa, ti racconterò altri aneddoti che ti permetteranno di vederlo crescere bello e sano. Leggi qui di seguito!
Fioritura e potatura
La fioritura e la potatura di questa bellissima pianta dipendono dal tipo di Gelsomino che scegli di tenere in giardino. In base alla specie, puoi trovare quelli che fioriscono nei mesi primaverili, quelli che fioriscono in tutto il periodo estivo e oltre, fino quasi ad ottobre; ed infine quelli che fioriscono nei mesi invernali.
Ma solitamente nelle nostre zone, i Gelsomini più coltivati sono le varietà:
Jasminum Officinale, che fiorisce da maggio a settembre ed in inverno perde le foglie (perché fa parte della famiglia dei semi-rustici quindi con foglie semi-persistenti);
Jasminum Polyanthum, che sviluppa i suoi boccioli già a gennaio per poi fiorire solo ne periodo tra marzo-aprile.
La potatura avviene a settembre per i gelsomini che fioriranno in primavera-estate; per i gelsomini con fioritura invernale, la potatura sarà da fare nel mese di aprile circa. Se necessario, vanno tagliati i loro rami, ristabilendo bene la loro struttura e lasciando delle basi con foglie.
Questo le renderà più robuste per la stagione successiva, soprattutto se le piante sono giovani e bisognose di rinforzare le loro radici. Queste accortezze ti aiuteranno a curare il Gelsomino come si deve, ti accorgerai del suo modo diverso di vegetare con il tempo.
Anche durante la fioritura, potrebbero aver bisogno di essere ripulite da qualche ramo troppo moscio o che ostacola il loro andamento. Nonostante abbiano una struttura da arbusto, i loro rami, soprattutto nei primi anni, sono ancora esili e si spezzano facilmente, quindi va fatta una valutazione per capire quali siano migliori da tenere rispetto ad altri.
Se in vaso, queste piante hanno bisogno di essere protette dal freddo invernale.
Concimi e irrigazione
Altra cosa importante per curare il Gelsomino adeguatamente è sapere che va concimato e nutrito spesso, soprattutto se hai deciso di tenerlo in vaso. Un concime liquido nutriente va benissimo, da dare ogni 15 giorni diluito nell’acqua, soprattutto nei mesi di piena fioritura. Mentre nel periodo di riposo della pianta, la concimazione non è necessaria.
Il terreno dove risiede deve essere composto da terra, torba e sabbia ed ha bisogno di una costante umidità evitando però i ristagni d’acqua. Consiglio di innaffiare il Gelsomino con lentezza, aspettando che il sottovaso si riempia di acqua per poi essere riassorbita piano piano. Nei mesi più caldi, il momento migliore per dar da bere a questa pianta è la sera mentre nei mesi più freddi meglio prediligere la mattina: è un metodo da sfruttare per tutte le piante, soprattutto se durante le giornate sono esposte al sole.
Se dovesse mancare nutrimento, la pianta lo segnala tramite le foglie che tendono a schiarire il loro colore, e sarà poco produttiva di germogli e fiori.
In ogni caso il suo concime migliore è il sole ed una zona calda del giardino dove esporlo. Avrà così una posizione tale perché possa fiorire nel modo migliore.
Malattia e cura per il Gelsomino
Per curare il Gelsomino in modo adeguato, devi inoltre prenderti cura di lui evitando che si ammali. Ebbene sì, anche questa bellissima pianta profumata può soffrire di qualche malattia ed allora insieme vediamo che cure possiamo donarle in caso di necessità.
Può essere facilmente attaccata da parassiti della pianta o della terra, oppure potrebbe ricoprirsi della classica cocciniglia (quella piccola piastrina bianca, che fa spesso lanuggine). Inoltre potrebbe ammalarsi di qualche muffa se ci fosse troppo ristagno d’acqua. In casi come questi ecco cosa puoi fare con i metodi tradizionali:
- usa un buon antiparassitario: fatti consigliare in un consorzio specializzato e ti raccomando il loro utilizzo in modo moderato, seguendo le dovute attenzioni, come non usarli in orari caldi della giornata e non quando c’è troppa aria, evitando il contro vento;
- spruzza un antimicotico per il mal bianco: muffa che si presenta con chiazze chiare solitamente sulle foglie.
Se preferisci usare dei metodi più naturali (che consiglio di mia iniziativa) per curare il Gelsomino:
- pulisci con cotone imbevuto di alcool le sue foglie o i suoi rami coperti dalla cocciniglia (o dai parassiti);
- spruzza acqua e sapone (o acqua e aceto) sulle sue foglie e sui suoi rami;
- ripuliscilo letteralmente le foglie infestate od inquinate.
Ecco come prendersi cura di questa pianta, che può risultare impegnativa ma, se ben tenuta e coccolata, ti darà grandi risultati e decorerà il tuo giardino in maniera favolosa, te lo posso assicurare.