Come curare il Tronchetto della felicità
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Eccoci a scoprire come curare il tronchetto della felicità. La pianta, conosciuta con questo nome, è un alberello con uno o più tronchi eretti e consistenti e ha una folta e maestosa chiama sulla cima, fatta di mazzi di foglie verdi, lunghe e appuntite.
Questa pianta, denominata nel gergo comune, tronchetto della felicità, fa parte di quegli esemplari di sempreverde della famiglia delle Asparagaceae. E, grazie alle diverse varietà esistenti e alle sottocategorie della specie, ecco che il nostro amato e conosciuto tronchetto della felicità, è rappresentato tramite diverse tipologie di piante. Le quali trovano il loro vero nome principalmente nella Dracaena Fragrans e nella Yucca Elephantipes.
Nonostante queste piante siano molto diverse tra loro, sono comunque riconosciute entrambe, per verità o per errore, non si sa, con il nome di tronchetto della felicità. Pertanto, in questo articolo, ti racconterò come poterti occupare al meglio della tua pianta, cercando di farti capire la differenza tra i due. In modo da prendertene cura correttamente e non certo per domandarci quale, tra i due, sia effettivamente il vero tronchetto della felicità o se lo siano entrambi.
Il tronchetto della felicità, è una pianta subtropicale e, come possiamo ben capire, è importate assicurarsi che non prenda freddo nei mesi invernali. In quanto, potrebbe faticare a sostenere temperature troppo rigide, soprattutto nelle zone del nord Italia. Il tronchetto della felicità, che sia Dracaena o che sia Yucca, è venduto come una pianta d’appartamento, nonostante possa vivere benissimo anche all’esterno e piantata nel terreno.
In natura, entrambe le varietà dl tronchetto della felicità, diventano alte anche fino a 10 metri. Mentre in appartamento, tenute quindi in vaso, possono arrivare ad un massimo di due metri, crescendo di circa 15 cm l’anno.
Una prima distinzione che posso fare tra le due varietà, è che la Dracaena Fragrans è una tipologia di tronchetto della felicità che predilige stare all’interno delle nostre case, anche d’estate. Mentre la Yucca Elephantipes, è un pianta che sta bene anche all’esterno, soprattutto nei mesi più caldi, sia in vaso che a terra.
Prima di andare a scoprire come curare il tronchetto della felicità e coltivarlo nel migliore dei modi, ecco alcune curiosità: il nome scientifico dell’alberello Dracaena, deriva dal greco e significa “femmina di drago”. Da una delle specie di questa pianta, si estrae una resina rossa, usata dagli sciamani per curare ferite e piaghe.
Il nome tronchetto della felicità, invece, è da imputare alla longevità della pianta e al fatto che ha la capacità di assorbire agenti inquinanti, producendo una maggiore quantità di ossigeno.
Per questo, il tronchetto della felicità, è una pianta che viene regalata come buon auspicio e buona fortuna in diverse occasioni, quali nascite e matrimoni.
Come coltivare il tronchetto della felicità
Per saper come coltivare il tronchetto della felicità nel modo più corretto, è indispensabile conoscere le caratteristiche della pianta e i suoi principali bisogni. La prima grande analisi è quella di verificare se siamo di fronte ad un tronchetto della felicità Draceana o un tronchetto della felicità Yucca.
Come accennato, per quanto siano appartenenti alla stessa famiglia di piante, è come fossero delle cugine alla lontana e non tutte le loro esigenze sono le stesse. Quindi, il problema sostanziale potrebbe emergere nel momento in cui pensiamo di prenderci cura nel modo giusto di un tronchetto della felicità che, in realtà, ricerca altri tipi di cure.
La Dracaena Fragrans, è un tronchetto della felicità che ama gli ambienti domestici e teme il freddo. Necessita di una temperatura costante durante tutto l’anno, che varia dai 16° ai 21° e predilige un alto tasso di umidità. Cosa che spesso, in casa, è difficile da mantenere, soprattutto durante l’inverno. Infatti, teme l’aria secca e lo segnala raggrinzendo le foglie ampie e verdi della sua chioma, che tendono, in questo caso, a diventare marroncine verso la punta.
Nonostante questo tronchetto della felicità ami l’esposizione alla luce, ha una buona resistenza e capacità di vivere in ambienti piuttosto bui (ma non esageriamo). Di certo, non va posizionata alla luce del sole diretta, soprattutto d’estate.
In casa, non è bene tenerla vicino a fonti di calore, come stufe o termosifoni. Sono certa che, il bagno, sarebbe un ambiente che le piacerebbe molto, grazie alla elevata umidità che può esserci all’interno.
Come accennato, la caratteristica del tronchetto della felicità, è di avere un fusto piuttosto robusto e consistente. Spesso la dracaena fragrans, è provvista di due o più fusti legnosi, e termina con una chioma dalle foglie larghe e lunghe, spesso di un verde variegato. La loro consistenza è morbida e tende a scendere verso il basso, affusolandosi a punta.
Nel tronco, può esserci una riserva di acqua, adatta a favorire la vita stessa del tronchetto della felicità, infatti la pianta di dracaena, ha bisogno di avere un costante irrigazione del terreno. Ma, come sempre, c’è da prestare attenzione ed evitare ristagni pericolosi e controproducenti.
Anche il tronchetto dracaena fragrans, può essere, a sua volta, confuso con un’altra specie di varietà di Draceaena, chiamata Marginata. Ma quest’ultima, per quanto mi riguarda, non può essere confusa con il vero tronchetto delle felicità. In quanto presenta una struttura dei tronchi piuttosto fina ed esile, e la chioma, nonostante sia folta e bella, presenta foglie più fini e sottili.
La nostra amica Yucca Elephantipes, che per me rappresenta il vero tronchetto della felicità, ha delle caratteristiche pressoché uguali alla cugina, in quanto ha uno o più tronchetti abbastanza robusti, sui quali si solleva la chioma. Ma sono proprio i suoi capelli a dimostrare la diversità: le foglie sono di colore verde chiaro, di media grandezza, finiscono con una punta pungente e sono piuttosto rigide.
Questa è una delle differenze sostanziali che ti permettono di capire se sei di fronte a un tronchetto della felicità di un tipo, piuttosto che di un altro.
La Yucca, è un tronchetto della felicità che, dentro casa, può essere gestito come la dracaena, ma, al contrario di essa, ha una grande attitudine a stare all’aperto, anche piantata a terra. D’estate non teme il caldo, ma può essere consigliato tenerla sotto i portici e non esposta nelle ore più calde, se tenuta in vaso. Anche per lei, tra le varie sorelle, c’è n’è una che le può togliere il trono di tronchetto della felicità, chiamata Yucca Filamentosa, variante, spesso fiorita, con un tronco molto più basso.
Ma cosa hanno in comune le due principali tipologie di tronchetto della felicità? Sicuramente la voglia di essere lavate e pulite dalla polvere, e lo si può fare mettendole sotto la doccia. Per loro è un toccasana, soprattutto nei mesi più caldi.
Tronchetto della felicità: fioritura
Di fronte ad una pianta verde come il tronchetto della felicità, è difficile parlare di fioritura, soprattutto per alcune varietà. In ogni caso, essendo una pianta perenne, la sua capacità vegetativa e di fioritura, è regolata dal normale susseguirsi delle stagioni. La sua originaria bellezza è caratterizzata proprio dalla chioma verde, che sovrasta il tronchetto. Molto spesso, nel tronchetto della felicità dreacaena, è più facile poter veder spuntare qualche ciuffetto verde di foglie anche sulla lunghezza del tronco e non solo in cima.
Mentre la Yucca, è una tipologia di tronchetto della felicità che può fiorire con più facilità. Lo fa più felicemente nel suo habitat naturale o se piantata a terra e ben assestata, da anni. Anche il clima incide non poco per stimolare o meno la fioritura di queste piante, come la luce diretta del sole.
I fiori che caratterizzano le varietà di tronchetto della felicità, nascono sottoforma di grande spiga:
- nella dracaena, tendono ad andare verso il basso. Sono un insieme di fiori piccoli, fatti come un gruppo di piccoli spilli, giallognoli o rosati, spesso profumati;
- nella yucca, i fiori a grappolo, si sviluppano verso l’alto. Sono fiori più grandi e bianchi e assomigliano un po’ ai fiori dell’Orchidea Cymbidium.
Devo dire che, se non si compra in serra o in fioreria già fiorito, è molto raro che il tronchetto della felicità fiorisca, se cresciuto nel nostro salotto, ma potrebbe succedere. Se hai questa fortuna, può accadere che la tua pianta ti regali un’esplosione profumata e delicata di questi fiori, così insoliti.
Se vuoi veder fiorire con più facilità la tua pianta del tronchetto della felicità, è sicuramente molto importante seguirla e darle tutto il sostentamento necessario. Come vedremo in seguito, anche la terra usata, il concime per nutrirla e tutte le accortezze che avrai per lei, potranno aiutarti nell’intento. Di certo, se vivi in zone dove gli inverni sono piuttosto miti, dove le temperature non scendono particolarmente e hai la possibilità di piantare in giardino il tronchetto della felicità yucca, puoi avere considerevoli possibilità di vedere fiorita la tua pianta.
Mi piace specificare e ricordare che, le mie, non sono regole ferree né univoche, anzi: ci sono sempre delle eccezioni e tantissime variabili che possono determinare, in questo caso, la fioritura del tuo tronchetto della felicità.
Solitamente, il periodo di fioritura del tronchetto della felicità è quello primaverile, anche se la yucca può fiorire anche verso metà estate. Curiosità sulla yucca: è una pianta definita policarpica, ovvero, nella sua naturale evoluzione, fiorisce e fa anche dei frutti, all’interno della sua spiga. Più sole ha, più ha maggiori possibilità di fiorire. Tra l’altro, i bellissimi fiori a spiga del nostro tronchetto della felicità, hanno una grande durata.
Tronchetto della felicità: potatura
Nonostante il tronchetto della felicità è un vero e proprio alberello legnoso e rigido, non ha particolare bisogno di una potatura strategica per poter crescere bello e rigoglioso. Ma, se per potatura, intendiamo tutto quello che è necessario fare per tenerlo pulito da foglie secce e da germogli che spuntano dove non vorremmo, ecco che allora, è giusto portare dalla parrucchiera anche il tuo tronchetto della felicità.
Per ogni tipologia di tronchetto della felicità che abbiamo in casa, è necessario liberare la chioma da foglie secche, attorcigliate, con qualche macchia, ecc. Inoltre, potrebbe capitare che, nella fase di fioritura, alla base dei tronchi o lungo il loro fusto, emergano dei germogli con nuove foglioline. Se vuoi mantenere la sua classica figura estetica, particolareggiata da fusti puliti e da una chioma, presente solo sulla cima, ecco che può essere conveniente estirpare i germogli ( magari piantarli su un altro vaso) e lasciare liberà la parte legnosa della pianta.
Questa fase di potatura è un modo efficace che poter controllare, inoltre, anche la salute del tronchetto della felicità, il quale potrebbe avere, tra le foglie, parassiti ben nascosti.
Una vera e propria potatura del tronchetto della felicità, è necessario eseguirla quando la tua pianta è cresciuta tanto da toccare il soffitto o da non poter più sostenere le sue stesse dimensioni, nel vaso dove è interrata. Questa manovra, si chiama potatura di ringiovanimento ed è consigliabile farla tra maggio ed agosto.
Ecco come fare:
- utilizzare forbici e strumenti da giardinaggio adatti, puliti e molto ben affilati, per poter effettuare tagli di precisione, senza sbavature ed evitando sfilacciature della pianta stessa;
- incidere di netto, orizzontalmente intorno allo stelo che vuoi tagliare. L’incisione deve essere effettuata sotto il nodo vegetativo, nella zona più giovane, dove gli anelli, disegnati sul tronco, sono più chiari;
- disinfettare e cicatrizzare il taglio nella pianta madre con del mastice da giardinaggio o con della cenere di legna, per evitare che la lesione produca funghi e marcisca;
- i rami tagliati possono servire per fare delle nuove talee da piantare, di circa 10-15 cm l’una. Pulite e sistemate in vasi di torba e sabbia, si possono bagnare e mettere in un luogo caldo e luminoso, mai con luce diretta.
Dopo questi passaggi, la pianta madre del tronchetto della felicità continuerà la sua rigogliosa crescita. Mentre, dopo circa due mesi, alle neo piante, inizieranno a crescere fresche foglioline.
I passaggi sopra descritti, li puoi realizzare anche nel caso in cui volessi aumentare semplicemente il numero di piante di tronchetto della felicità da tenere in casa o in giardino. Inoltre, il tronchetto della felicità, che sia dracaena o che sia yucca, ha una grande capacità di attecchimento, molto spesso anche se è solo semplicemente appoggiato e non piantato nel terreno. Potresti veder germogliare una parte della pianta che non ti sembrava particolarmente sana e che avevi estirpato, per eliminarla.
Rinvaso del tronchetto della felicità
Per il rinvaso del tronchetto della felicità, i consigli che posso dare sono quelli destinati a la maggior parte delle piante perenni. Pertanto, l’ideale rinvaso della pianta, va fatto durante i mesi di riposo, tendenzialmente nel periodo autunnale. In questa fase, è possibile rinvigorire anche le radici, smuovendo il terriccio oramai poco nutriente. È bene scegliere un vaso che non abbia una dimensione troppo grande rispetto alla precedente, per dare modo al tronchetto della felicità, di poter crescere e svilupparsi in modo equilibrato, sia sotto terra che sopra. Il terriccio da utilizzare per un ottimo rinvaso, è quello destinato alle piante verdi, aggiungendo sul fondo, uno strato di argilla o i classici cocci di cotto, per far fluire meglio l’acqua ed evitare ristagni sul terreno. Durante il rinvaso, potresti coprire con più terra la base del tronchetto della felicità, per garantire una maggiore protezione nei mesi invernali.
Può capitare di dover rinvasare il tronchetto della felicità in periodi diversi da quelli migliori. L’importante è farlo portando attenzione ad alcuni aspetti, come evitare di muovere la terra, se stai trapiantando nel periodo di pre-vegetazione o in fase di vegetazione. La pianta potrebbe dimostrare una fase di rallentamento, bloccando addirittura la fioritura.
Dopo il rinvaso, è bene sempre bagnare il terreno generosamente ma, in inverno, attenzione all’orario in cui si effettua questa operazione. Invece in estate, è meglio evitare i momenti più caldi della giornata per effettuare il rinvaso del tronchetto della felicità. Ma, devo dire, che le piante in questione, sono particolarmente brave a rimanere in sesto anche di fronte a rinvasi poco prudenti.
Come già detto più volte, nel nostro territorio, è più facile rinvasare a terra la tipologia di tronchetto della felicità chiamata yucca. Perché si presta con più naturalezza e spontaneità a reagire in luoghi più freddi rispetto al suo habitat originario. Tendenzialmente, questo tronchetto della felicità, non ha una grande esplosione di radici sotto terra, nemmeno se le lasci terreno fertile per potersi espandere.
Ma può capitare che sviluppi altre sue piantine figlie, che sbucano a poca distanza da lei. Non è di certo una pianta infestante, ma se doveste veder sorgere un po’ troppe piantine nei paraggi, potrebbe essere comodo verificare in che modo, abbia sviluppato le sue radici sotto terra.
Concimi e irrigazioni per il Tronchetto della felicità
In questo paragrafo, ci occuperemo di concimi e irrigazioni per il tronchetto della felicità.
Le concimazioni per i tronchetti di dracaena e yucca, vanno fatte prevalentemente nei mesi di aprile-maggio e verso i mesi di settembre-ottobre (soprattutto dopo un rinvaso), in somministrazioni settimanali, tramite concimi liquidi o in granuli da sciogliere, insieme all’acqua di irrigazione. È sufficiente una dose minima di un fertilizzante ricco di azoto e potassio. Ma, in linea di massima, le concimazioni vanno sospese durante il resto dei mesi.
Dare concime, è una fase importante per lo sviluppo e la crescita del tronchetto della felicità, ma soprattutto, rende più belle le foglie e turgido il fusto, che deve sostenere la pianta stessa. Come già detto più volte, sia dracaena che yucca, sono piante che si destreggiano piuttosto bene di fronte a carenze e difficoltà.
Anche senza una cospicua concimazione, potrai godere comunque di una bella pianta, pronta ad abbellire la tua cucina o il tuo salotto. Ma certo che, grazie ad un concime nutriente, potrai accorgerti di come il tronchetto della felicità metterà in mostra foglie più lucide e meno spente. Inoltre, sarà quasi scontato veder nascere qualche germoglio in più, durante il periodo primaverile.
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Ma se va concimato, il tronchetto della felicità va anche irrigato regolarmente, soprattutto se parliamo della nostra amica pianta dracaena. Durante il periodo vegetativo, che inizia in primavera e si conclude in estate, il sostegno con l’acqua è veramente doveroso. Ma durante i mesi più freddi è bene limitare l’afflusso di liquidi, testando sempre prima la terrà, un po’ in profondità. In modo da essere certi che non sia ancora troppo umida dalla precedente irrigazione. Mai bagnare il tronco, ma prediligere di dare acqua nel piatto, e anche sulla terra, quando troppo secca. Il tronchetto della felicità yucca è invece meno pretenzioso d’acqua, ma può essere gestito tastando il terreno, valutando il suo stato di necessità.
I tre metodi migliori per dare da bere al tronchetto della felicità, sono questi:
- nelle ore più fresche della giornata, d’estate;
- nelle ore più calde della giornata, in inverno;
- facendo una doccia rigenerante alla pianta, anche per pulirla dalla polvere assorbita.
In breve, una buona regola per evitare che si formino dei ristagni d’acqua, è quella di verificare che i primi due cm della superficie del terriccio siano asciutti prima di procedere ad una nuova somministrazione d’acqua. Inoltre, dopo aver bagnato la pianta dal piattino, verificare, a distanza di ore, se è rimasta dell’acqua. Nel caso, è bene toglierla per evitare, il proliferare di parassiti e il suddetto ristagno d’acqua.
Malattia e cure per il tronchetto della felicità
Il tronchetto della felicità è una pianta resistente che può durare a lungo, ma, se compromessa da malattia e cure sbagliate, potrebbe rimetterci la sua bellezza o addirittura le penne. Infatti, a causa di errori nella sua coltivazione, soprattutto in base allo scambio di identità tra le tipologie di tronchetto della felicità, può incorrere a malattie e attacchi parassitari.
Vediamo come si manifestano i problemi e in che modo è possibile prendersi cura del tronchetto per risolverli:
- sbiadimento e ingiallimento delle foglie, solitamente rigogliose e lucenti. Se non si tratta di quelle foglie che muoiono per la naturale vecchiaia, ecco che succede nelle piante tenute per troppo tempo in vasi piccoli, con terriccio oramai scarno e di scarsa qualità. In questo caso un ottimo rinvaso del tronchetto, con l’aggiunta di un concime nutriente, è salutare e di vitale importanza, sia per draceaena che yucca;
- ingiallimento evidente da bruciatura del letto delle foglie, causato da una troppo luminosità, poco sopportata dal tronchetto della felicità dracaena, aggravato magari da una carenza d’acqua, con foglie che si afflosciano. La soluzione è spostare in un posto migliore la pianta, dove il sole non filtri in modo diretto, e rinvigorire con acqua;
- macchie giallo ocra lungo i margini delle foglie, sia per tronchetto della felicità dracaena che yucca, è un problema causato da una concentrazione eccessiva di concime, rispetto all’acqua di irrigazione. Verificare con attenzione il fertilizzante scelto e prestare attenzione al dosaggio. Nel frattempo, togliere le foglie macchiate e aspettare i giorni necessari allo smaltimento del concime;
- punte secche o macchie marroni tonde sulle foglie, soprattutto sul tronchetto dracaena. In questo caso, l’aria della stanza in cui si trova il tronchetto della felicità è troppo secca. C’è bisogno di rendere l’ambiente più umido e rinfrescare le foglie della pianta, anche tramite una doccia, se non ha il terreno troppo umido;
- ripiegamento e arrotolamento delle foglie. Spesso causato dalla presenza di afidi, che aggrediscono la pianta soprattutto nel periodo primaverile. Bisogna ricorrere a prodotti biologici come il piretro o il tanaceto, oppure usare metodi fai da te, come alcool o sapone ed acqua, per pulire le foglie una ad una, per eliminare gli afidi. Controllare con scrupolosità alla base delle foglie, dove si nascondono meglio gli insetti;
- ammassi appiccicosi di colore biancastro nella zona di inserzione delle foglie, causato dalla presenza delle cocciniglie. Se il problema non è esteso si può ricorrere, anche in questo caso, a un delicato lavaggio con acqua e sapone di Marsiglia: procedere con il lavaggio e lasciare il sapone ad agire, per circa 30 minuti, poi risciacquare delicatamente. Se il problema è esteso, bisogna ricorrere ad insetticidi specifici. Le cocciniglie attaccano piante deboli e la formazione è favorita da ambienti eccessivamente caldo-umidi;
- tronco della pianta molle e di colore più scuro. Solitamente non c’è più tanto da fare, perché è un segnale di marciume focalizzatosi all’interno del tronchetto della felicità.
È importante quindi, stare attenti alle caratteristiche di base di ogni tronchetto della felicità, per poter averne cura al meglio e non rischiare di trovarsi in una di queste situazioni.
Dove posizionare il tronchetto della felicità
Non è difficile scegliere dove posizionare il tronchetto della felicità, in quanto è una pianta che racchiude in sé molte peculiarità. Dracaena o yucca, il tronchetto della felicità può avere diverse grandezze e dimensioni, ma ha un’estetica tale da poter occupare uno spazio spesso anche ristretto. Questo perché le sue caratteristiche naturale, lo fanno sviluppare verso l’alto mantenendo una figura a cilindro piuttosto ristretta, ma che esplode poi con una bellissima chioma di foglie.
Negli angoli di ogni stanza della casa, avrai sicuramente il posto per il tuo tronchetto della felicità. E non va messo lì perché in castigo, bensì perché metta in risalto l’aspetto di tutta la stanza. La dracaena in particolare, è un tronchetto della felicità che, abbiamo visto, si presta a stare bene anche in zone buie della casa. Quindi, corridoi senza finestre o un’entrata di casa poco luminosa, potrebbero essere adornate comunque, da una pianta bella come il tronchetto della felicità.
Se di grande volume, la yucca, può essere adatta anche per abbellire un ufficio, donando all’ambiente un tocco di eleganza e classe, senza intaccare l’aspetto professionale della stanza. Oltretutto, ricordo che le piante del tronchetto della felicità, sono tra quelle che riescono a purificare l’aria, assorbendo l’inquinamento presente come smog, sostanze tossiche, fumo, ecc.
Il tronchetto della felicità è sicuramente una pianta dall’aspetto decorativo. Messa in composizione con altre piante, su vasi di varie altezze, magari mischiando le diverse varietà, potresti trovarti con angoli tropicali davvero affascinanti.