“Da adesso in poi” di Paolo Borzacchiello. La mia recensione
Indice dei contenuti
Va letto. Partiamo subito così. “Da adesso in poi” va letto perché è un libro che porta per mano a capirsi con semplicità. Non è per i tombini, come direbbe Paolo Borzacchiello, con loro non ci si fa nulla. Se si sente però di avere un cervello e un cuore che collaborano è il libro che deve essere letto, il prima possibile, subito, appena conclusa la mia recensione. Certo, è personale la faccenda, magari come l’ho letto io non sarà come viene letto dagli altri. Ma credo sia il bello dei libri di Paolo Borzacchiello. Ognuno di noi, penso anche a seconda del momento in cui si legge, ne sentirà delle parole, ne godrà dei passaggi o lo sentirà vibrare dentro.
Trama di “Da adesso in poi”
Di Paolo Borzacchiello ricordo la gentilezza e il profumo di buono. Già, io ho avuto la bellissima fortuna di averlo sul palco di &Love qualche anno fa e potermi godere un dietro le quinte spontaneo e ricco, quello in cui ci ha raccontato delle sue due ragazze e dei suoi errori ma, anche, quello in cui ho notato grande rispetto per gli organizzatori e verace affetto per il pubblico.
E le sue ragazze, se si conosce la sua storia, sono protagoniste del libro. Dovrei raccontare per bene la trama di “Da adesso in poi” ma un po’ non voglio. Già, perché se la racconto troppo nello specifico vi tolgo tutta la sorpresa.
Ma se è trama è trama. Il nostro Leonard Want, che abbiamo già visto in altri libri di Paolo Borzacchiello, ha ricevuto una vera e propria notizia di m. Ha un tumore e non uno leggerino. Uno tosto con una pesante domanda da farsi e fare “quanto mi resta?“. E, mentre, deve iniziare a gestire non solo la notizia ma la vita che lo aspetta, arriva una nuova cliente, Vittoria, a chiedergli supporto, a lui che è un profiler, e gli viene chiesto di aiutare la sua Boss, Lisa (Dio), a capire se c’è un difetto di fabbricazione negli umani o se sono andati così tanto alla deriva da dover essere sterminati una volta per tutte.
Il libro così, si divide in due storie, intersecate tra loro: quella in cui Leonard viene accompagnato nei gironi dell’inferno e quella in cui vive la sua vita di persona che riceve LA notizia che ti fa arrivare a pensare al “da adesso in poi“.
Ogni girone è una sorpresa, ogni girone possiamo essere noi, ogni parola di Vittoria che accompagna Leonard nell’inferno è una eco per la nostra anima.
La frase più bella di “Da adesso in poi”
Avrei potuto sottolineare tutto il libro, con Paolo Borzacchiello mi capita spesso di pensarlo, ma lui è stato magico questa volta, mi ha messo in grassetto ciò che tutti noi possiamo sentire forte, nostro, vibrare nella nostra anima.
Per me, in questo periodo, ma sono certa che, fra qualche mese, vorrei cambiarla, ne sono certa riguarda il capitolo in cui si parla del sesto cerchio, quello degli eretici e degli epicurei.
“Leonard, gli esseri umani sono fatti per splendere e trovare la strada per riuscire a farlo. Avete un cammino da compiere, e a volte questo cammino è impervio. Chi sceglie di non farlo, commette un peccato gravissimo. Il quinto passo del cammino consiste nel riconoscere la luce divina che è in te e nel volgere gli occhi alla tua anima“.
Alla fine Leonard dice cosa pensa di noi umani, dice se siamo difettati o no, dice anche tanto altro, dice quello che dovremmo già sapere ma che, anche se ci viene detto e ripetuto, poi alla fine non lo prendiamo mai sul serio. Io questa volta, non solo l’ho preso sul serio, ma ho pensato che me lo leggerò ogni settimana. Le ultime pagine, quando Leonard parla ad Elizabeth, sono importanti per ognuno di noi, per volerci bene davvero e per ricordare quanto siamo finiti.
Spero ci siano persone che leggono questa recensione che non hanno mai letto nulla di lui, che non ne conoscono bene la storia, perché sono certa che le ultime pagine, quelle dei ringraziamenti, faranno pensare ancor di più.
E se volete sapere di più di Paolo Borzacchiello, basta riempire il form contatti e vi racconto volentieri da dove iniziare a leggerlo e conoscerlo secondo me. Alla prossima!