Bambini e tecnologie digitali: cosa fare
Indice dei contenuti
In un mondo in cui siamo tutti iperconnessi, anche i bambini vivono sempre più le tecnologie digitali e con i media a portata di mano, spesso in una vera e propria sovraesposizione digitale.
Stanno “crescendo digitali” e in questa crescita i genitori giocano un ruolo fondamentale nell’insegnare loro come usare la tecnologia in modo consapevole e sicuro.
È usuale vedere bambini interagire con i dispositivi elettronici con grande naturalezza, concentrati sullo schermo come difficilmente riescono a fare per altre attività.
Smettendo di distinguere la vita reale da quella virtuale, ormai irrealistico, capiremo come sia necessario utilizzare online le stesse regole che utilizziamo nella vita reale.
Dalla comunicazione alla conoscenza di chi si frequenta, dal tempo dedicato a uno sport all’aria aperta a quello dedicato a un videogioco.
L’adulto è chiamato a tenersi costantemente informato e ad avere il piacere di esplorare insieme al bambino questo nuovo mondo, parlandogli e spiegandogli quello con cui sta interagendo.
Se poi si ricorda che l’imitazione è una forma di apprendimento, soprattutto per i bambini, gli sforzi saranno rivolti anche a dare il buon esempio, dimostrando di sapersi autoregolare e resistendo, per esempio, alla tentazione di controllare continuamente il proprio smartphone.
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Digitale per bambini: le linee guida
La prima linea guida è sicuramente usare il buon senso, verificando in modo critico ogni situazione quotidiana che si presenta e adottando regole opportune.
Regole precise sugli strumenti tecnologici e sul loro uso, che non siano semplicemente imposte ma sempre accompagnate da spiegazioni semplici del perché è importante rispettarle, come:
- non permettere mai che un bambino li usi da solo, delegando la vigilanza a funzionalità di parental control;
- monitorare il contenuto dei media e delle app con cui viene in contatto il bambino, ben attenti che questi siano adeguati alla sua età;
- prestare attenzione a come il bambino interagisce con essi;
- evitare programmi frenetici e rapidi, con contenuti violenti;
- spegnerli quando non si usano, in modo da non avere un rumore di fondo, e a partire dall’ora precedente il sonno notturno;
- evitare la loro presenza nelle camere da letto, nei momenti dei pasti e in quelli dedicati al gioco con il tuo bambino;
- non usarli come unico mezzo per calmare i bambini (shut-up toy) bensì trovare modi alternativi per intrattenerli e calmarli;
- stabilire delle chiare regole familiari, rispettate da tutti i componenti della famiglia e che non si limitino solo al tempo di utilizzo ma anche al modo;
- educare alla disconnessione consapevole (digital detox), proponendo esperienze di vita come giochi all’aperto, sport, musica, lettura di libri.
Last but not least, partecipa attivamente alla vita del bambino, instaura un dialogo aperto, né giudicante né sarcastico e orientato all’ascolto.
Perché nonostante tutto dovrai aspettarti che il bambino commetta errori. Che dovrai saper sfruttare per insegnargli quale sia il giusto comportamento.
Una attenzione che in realtà è frutto di una sorta di manipolazione, sapientemente studiata in fase di design dalla tecnologia stessa. Il funzionamento del sistema dopaminergico che regola il meccanismo della gratificazione tramite ricompensa non è un più un segreto.
In altre parole, è noto che quando proviamo una sensazione positiva e gratificante il cervello rilascia dopamina, anche nota come ormone della felicità, che influisce sulla motivazione e sul comportamento.
Una sensazione che il bambino, e in generale chiunque di noi, cercherà di mantenere il più a lungo possibile e di ricercarla in futuro. Fino quasi a rischiare una dipendenza.
Pensiamo allo smartphone: è sufficiente un semplice tocco per far accadere qualcosa che ci piace, ci diverte o ci distrae dalla noia. Ed è proprio questo che ci induce a verificarlo e utilizzarlo così frequentemente.
Da questo non stupisce che i genitori, consapevoli e a volte vittime di tutto questo, si interroghino sempre più spesso sul benessere digitale dei propri figli, nel pieno della loro crescita: quale sia l’età giusta, quali limiti dare, quando e come intervenire.
La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha le idee molto chiare:
- mai lo smartphone (tablet o PC) prima dei 2 anni, durante i pasti e prima di andare a dormire;
- limitarne l’uso al massimo a 1 ora al giorno nei bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni e al massimo 2 ore al giorno per quelli di età compresa tra i 5 e gli 8 anni.
Ma la tecnologia va compresa, non demonizzata. Il problema è l’abuso, non il corretto uso.
Perché se è vero che tanti sono i rischi è altrettanto vero che tante sono le opportunità.
Bambini e tecnologie digitale: pro e contro
Le tecnologie digitali sono diventate uno strumento non solo di intrattenimento ma anche educativo.
Non è facile districarsi in tutte le proposte presenti, e ad esempio nel caso dello smartphone la scelta delle app è fondamentale.
Devono essere adeguate all’età del bambino, dotato di giusti contenuti e coinvolgenti anche a livello educativo, senza lasciarlo spettatore passivo di fronte a uno schermo.
Dovrebbero altresì consentire il gioco “dialogico” e collaborativo, poiché la pratica del co-viewing, cioè della visione condivisa, stimola la discussione e il confronto.
È un contesto come quello appena descritto che consente alla tecnologia di mostrare le grandi opportunità che può offrire come:
- arricchire e stimolare maggiormente l’esperienza di un bambino, che può dare così libero sfogo alla fantasia e creatività;
- essere un luogo di socializzazione senza confini;
- contribuire in qualche modo al supporto di bambini con bisogni educativi speciali (BES) che necessitano di un percorso didattico personalizzato;
- insegnare il concetto del multitasking rendendo i bambini più produttivi e veloci nella capacità dell’elaborazione delle informazioni ricevute;
- avere a disposizione una quantità sempre più crescente di informazioni, tra le quali è indispensabile saper distinguere tra quelle vere e quelle false (fake news)
- le opportunità offerte dalle soluzioni tecnologiche per lo smartworking, la didattica a distanza (DaD) e le videoconferenze, sempre più utilizzate e apprezzate nella quotidianità di questi mesi.
Ma come preannunciato è necessario valutare anche il possibile rovescio della medaglia, i rischi insiti in un uso smodato e ininterrotto delle tecnologie.
Che se per chiunque può avere ripercussioni sulla salute psicofisica, in misura diversa a seconda del tempo di esposizione, nel caso dei bambini è ancor più grave essendo nel pieno dello sviluppo cognitivo. Tra questi possiamo ricordare:
- aumento di peso e rischio di obesità infantile;
- riduzione delle ore di sonno;
- disturbi della vista e dell’udito;
- un senso del limite e del tempo di attesa distorto (del resto un click è sufficiente per avere tutto e subito);
- minori relazioni sociali con i genitori e con i coetanei fino all’isolamento;
- problemi comportamentali, soprattutto se entrano in contatto con contenuti violenti;
- problemi di attenzione, di linguaggio, di utilizzo del pensiero astratto.
Bambini e digitale: cosa fare
Il ruolo del genitore e della comunità educante è sicuramente cambiato con l’avvento delle tecnologie digitali.
Smettendo di distinguere la vita reale da quella virtuale, ormai irrealistico, capiremo come sia necessario utilizzare online le stesse regole che utilizziamo nella vita reale.
Dalla comunicazione alla conoscenza di chi si frequenta, dal tempo dedicato a uno sport all’aria aperta a quello dedicato a un videogioco.
L’adulto è chiamato a tenersi costantemente informato e ad avere il piacere di esplorare insieme al bambino questo nuovo mondo, parlandogli e spiegandogli quello con cui sta interagendo.
Se poi si ricorda che l’imitazione è una forma di apprendimento, soprattutto per i bambini, gli sforzi saranno rivolti anche a dare il buon esempio, dimostrando di sapersi autoregolare e resistendo, per esempio, alla tentazione di controllare continuamente il proprio smartphone.
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Digitale per bambini: le linee guida
La prima linea guida è sicuramente usare il buon senso, verificando in modo critico ogni situazione quotidiana che si presenta e adottando regole opportune.
Regole precise sugli strumenti tecnologici e sul loro uso, che non siano semplicemente imposte ma sempre accompagnate da spiegazioni semplici del perché è importante rispettarle, come:
- non permettere mai che un bambino li usi da solo, delegando la vigilanza a funzionalità di parental control;
- monitorare il contenuto dei media e delle app con cui viene in contatto il bambino, ben attenti che questi siano adeguati alla sua età;
- prestare attenzione a come il bambino interagisce con essi;
- evitare programmi frenetici e rapidi, con contenuti violenti;
- spegnerli quando non si usano, in modo da non avere un rumore di fondo, e a partire dall’ora precedente il sonno notturno;
- evitare la loro presenza nelle camere da letto, nei momenti dei pasti e in quelli dedicati al gioco con il tuo bambino;
- non usarli come unico mezzo per calmare i bambini (shut-up toy) bensì trovare modi alternativi per intrattenerli e calmarli;
- stabilire delle chiare regole familiari, rispettate da tutti i componenti della famiglia e che non si limitino solo al tempo di utilizzo ma anche al modo;
- educare alla disconnessione consapevole (digital detox), proponendo esperienze di vita come giochi all’aperto, sport, musica, lettura di libri.
Last but not least, partecipa attivamente alla vita del bambino, instaura un dialogo aperto, né giudicante né sarcastico e orientato all’ascolto.
Perché nonostante tutto dovrai aspettarti che il bambino commetta errori. Che dovrai saper sfruttare per insegnargli quale sia il giusto comportamento.