I bambini vivono un deficit di natura
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Un nuovo disturbo del comportamento colpisce i bambini: la sindrome da deficit di natura. Nelle grandi città, i giovani stanno perdendo il contatto col mondo naturale. Come potranno difendere la natura se non la conoscono?
Cos’è il deficit di natura
La definizione “sindrome da deficit di natura” compare per la prima volta nel libro “Last Child in the Wood” scritto dal giornalista e scrittore americano Richard Louv nel 2005.
In quest’ultimo decennio le città sono sempre più abitate e gli spazi verdi sempre più scarsi. Nel centro delle città, così come nelle periferie, i bambini e i ragazzi sono circondanti da tanto cemento e da poco verde.
La vita dei bambini è molto cambiata anche solo rispetto a trent’anni fa quando si giocava nei cortili e all’aperto per gran parte della giornata, dopo la scuola. Oggi i bambini e i ragazzi vivono sempre più al chiuso, all’interno degli edifici.
La vita quotidiana è fatta di una nuova routine che lascia poco spazio al verde e alla natura. Dalle case, alle automobili, dalle scuole, alle palestre e poi di nuovo a casa. Spesso le giornate si susseguono in questo modo, lasciando poco tempo da trascorrere nella natura, nel verde, nei prati e nei parchi.
Gli studi di scienziati e psicologi ci ricordano quanto sia importante per i bambini stare nella natura. Anche osservare il verde dalle finestre delle scuole e dalle case è fondamentale.
La natura:
- favorisce il movimento e l’apprendimento
- incoraggia la curiosità
- promuove il senso dell’esplorazione e dell’avventura
- favorisce la socializzazione
I giardini, i parchi, la natura hanno un grande effetto terapeutico: i giardini ci curano, come spiegano gli architetti e i medici che hanno creato i giardini terapeutici.
Giocare ed esplorare nella natura aiuta l’equilibrio fisico e psicologico. La natura ha i suoi colori, gli spazi e i suoni da scoprire. Spesso i rumori della natura sono sconosciuti ai bambini e ragazzi che vivono nelle città: l’acqua di un ruscello, il vento tra le foglie degli alberi, il canto degli uccelli. Ma anche il muggito, il raglio e i versi degli animali delle fattorie sono estranei ai piccoli abitanti delle città.
Far perdere il contatto con la natura ai bambini e ai ragazzi può portare ad un grave deficit di natura per i futuri adulti e alla perdita del verde e della biodiversità che conosciamo oggi.
I bambini e la natura
In questi 2020 e 2021, a causa della pandemia, non è possibile trascorrere molte ore all’aria aperta. Ma il problema del deficit di natura risale ormai a diversi anni fa. Non è una questione recente: forse è proprio questo momento storico a farci capire meglio quanto sia importante stare nella natura.
Il deficit di natura nei bambini è stato documentato nel 2017 dall’Istat. I dati Istat sono stati pubblicati anche da WWF Italia nella recente campagna Aule Natura. Sono dati che devono farci riflettere e pensare:
- I bambini tra i 6 e i 13 anni trascorrono davanti ad uno schermo 2 ore al giorno
- 7 bambini su 10 (cioè il 70%) navigano in rete ogni giorno
- I bambini e ragazzi occidentali trascorrono circa 44 ore a settimana davanti ad uno schermo: televisione, tablet, computer o smarthphone
Numerosi sono i rischi per la salute di questi bambini. I medici e gli psicologi ci dicono che lo sviluppo cognitivo degli esseri umani è associato alla vita nella natura.
La stessa struttura e morfologia del cervello è influenzata dall’ambiente che ci circonda, così come lo spessore della nostra corteccia cerebrale.
Vivere a contatto con la natura è un bene per il corpo e per la mente perché:
- aiuta ad essere autonomi
- sviluppa la curiosità e l’intelligenza
- rende lo stress più gestibile
- favorisce l’autostima
- migliora la salute del corpo e della mente
Nelle zone urbane, nelle metropoli, nelle grandi città le aree pubbliche e le aree verdi sono sempre più numerose. I parchi e giardini urbani sono luoghi da frequentare perché ci aiutano a ridurre il grave deficit di natura di questo periodo, deficit che colpisce soprattutto i bambini ma non risparmia di certo neanche gli adulti.
È importante camminare nel verde, passeggiare lungo viali e aree alberate, visitare parchi naturali e oasi protette. Il verde dei parchi cittadini invita tutti a socializzare, a contattare altre persone, spinge bambini e ragazzi a conoscere diverse culture, permette una maggiore equità sociale.
Medici e scienziati ci ricordano che camminare nella natura, praticare sport e attività all’aperto:
- favorisce uno sviluppo armonioso della muscolatura
- previene le malattie cardiocircolatorie
- regola il metabolismo
- previene malattie tumorali e depressione.
Il progetto Aule Natura di WWF Italia
WWF Italia sta promuovendo una sua campagna chiamata Aule Natura. Questo deficit di natura nei bambini potrebbe diventare un’emergenza molto grave. Prima che ciò accada, occorre intervenire.
Le scuole del nostro paese sono spesso ospitate in edifici vecchi, che non hanno avuto manutenzione e interventi da molti anni. In città, la scuole sono edifici circondati dal cemento, tra strade strette e viali, senza zone verdi attorno.
Il progetto Aule Natura di WWF Italia vuole creare e risistemare 40.000 cortili scolastici nelle maggiori città italiane. Le Aule Natura hanno lo scopo di portare la natura in città anche solo rendendo più praticabili i cortili e le zone destinate all’intervallo e alle attività all’aria aperta.
Un’Aula Natura tipo sarà costituita da una superficie verde di circa 80 metri quadrati. Un’estensione utile per ospitare una classe media di circa 25 studenti. In questo modo sarebbe garantito anche il distanziamento sociale, obbligatorio in questo periodo.
La caratteristica di questi spazi verdi sarà quella di riprodurre alcuni dei più comuni microhabitat che troviamo in natura:
- lo stagno
- la siepe
- il giardino
- gli orti
In questo modo si verrebbero a creare delle piccole reti ecologiche e i bambini potrebbero osservare diverse forme di esseri viventi, animali e vegetali.
In particolare, il progetto Aule Natura di WWF Italia si propone di creare orti didattici e giardini per le farfalle, piantando degli alberi e seminando fiori dove non ce ne sono, inserendo anche delle mangiatoie per uccelli.
Avere una zona di verde nel cortile della scuola permetterà ai bambini di respirare aria più sana, di cambiare la visione da zone grigie di cemento ad aree di verde e fiori colorati.
I bambini giocheranno, correranno, osserveranno alberi, fiori, piccoli insetti e animali.
Con gli orti didattici, i bambini di città impareranno a conoscere le varie fasi della coltivazione delle piante, dalla semina, alla cura, al raccolto. Le farfalle che si posano sui fiori porteranno colore e allegria nei giardini e nei cortili scolastici.
Un ambiente verde attira piccoli insetti e mammiferi, uccelli e rettili, creando degli habitat che aiutano a mantenere una buona biodiversità anche in città.
Perché per proteggere e amare la natura, bisogna prima conoscerla e viverla.