Come rafforzare l’autostima dei bambini

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L’autostima si costruisce nei primi anni di vita di un bambino e consiste nel valore che ognuno da se stesso attraverso azioni e parole che gli adulti gli rimandano in modo da farlo sentire accettato o meno.

L’idea che il bambino ha di se stesso viene costruita in base a tutta quelle informazione che lui riceve dall’esterno soprattutto dalle figure significative e da tutte quelle persone che spesso ruotano intorno a lui come nonni, amici stretti di famiglia, fratelli.

Quando i genitori sostengono un bambino, credono in lui e lo supportano il bambino sente il loro affetto, l’importanza che riveste per loro. Stessa e identica cosa accade quando i genitori riprendono i comportamenti sbagliati senza mirare alla personalità del bambino ma solo sottolineando il comportamento sbagliato offrendogli così, la possibilità di avere un’immagine positiva di sé.

Così il bambino quando sarà in un ambiente esterno, diverso da quello familiare avrà una base forte, una buona autostima, grazie alla quale poter far fronte a quei piccoli inconvenienti che incontrerà.

Una buona autostima è fondamentale per creare un bambino sano, forte, consapevole di ciò che egli è motivandolo a migliorare allontanandosi dai giudizi che, al contrario, lo farebbero sentire condannato e sbagliato.

Per aiutare un bambino a crescere la propria autostima è indispensabile seguire alcune semplici indicazioni.

Saranno queste che daranno, a te genitore, la possibilità di avere un rapporto forte con tuo figlio e allo stesso tempo un bambino sicuro di sé, pronto a affrontare il tempo avverso che incontrerà nella realtà.

L’amore incondizionato

L’amore incondizionato è la forma più pura e sincera d’amore di questo sentimento. É un affetto particolare che spesso si prova solo per i figli, un amore innato, pronto a sbocciare nel momento in cui tu incroci per la prima volta gli occhi di tuo figlio appena nato.

Se sarai un genitore accogliente, coccolone, amorevole che lo ama senza condizioni e lo accetta per quello che è, allora tuo figlio si sentirà accettato. Le continue parole dolci, i ti amo e ti voglio bene rafforzeranno la stima per lui. Soprattutto evita di sgridarlo dicendoli che è un bambino monello o cattivo.

Evita anche di barattare l’amore per lui, di ricattarlo con frasi tipo: “Se non fai il bravo, mamma o papà non ti vorranno più bene”.

Ogni bambino è meritevole di amore ma ha bisogno di sentirselo dire e di avere dimostrazione continua di questo.

Impostare nella relazione tra te e tuo figlio l’amore incondizionato significa far vibrare a altissimo livello e valore la tua relazione con lui già nei primissimi momenti di vita perché crescerà con un attaccamento sicuro, per usare le parole dello psicologo Bolwby, permettendogli di chiedere aiuto quando realmente ne avrà bisogno.

Amare incondizionatamente è amare senza paura.

Un bambino che si sente amato incondizionatamente sa relazionarsi con il mondo esterno, senza paura, in cui sente la sicurezza in se stesso e in cui sono racchiusi stabilità, protezione e sicurezza. Tre punti fondamentali che porteranno il tuo bambino a sentirsi bene con se stesso quanto con gli altri.

Forse l’amore è il processo con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso. Non a ciò che io voglio che tu sia, ma a ciò che sei.

LEO BUSCAGLIA

Come trasmettere questo sentimento?

  • Comunica continuamente il tuo amore per lui, non solo quando tutto va bene.
  • Evita i paragoni. Non paragonare tuo figli ai suoi  fratelli o sorelle, ai suoi compagni di scuola perché ogni bambino è diverso dall’altro e ha qualità differenti come talenti diversi. Impara ad accettarlo per quello che è, con i suoi pregi e difetti in modo da farlo sentire accettato e amato.
  • Distingui iper-protezione dall’amore. Spesso si pensa erroneamente che è necessario proteggere continuamente i propri figli, evitare che essi sbaglino e che tirarli fuori da qualsiasi problema è la soluzione giusta per sentirsi mamme adeguate o avere figli forti. Ogni bambino deve imparare a contare sulle proprie forze, nel momento in cui gli darai la possibilità di sbagliare e di trovare da solo la soluzione ecco che crescerà la fiducia in sé.
  • Accoglilo quando sbaglia. Quando il tuo bambino ha fatto una marachella o non si è comportato in modo adeguato cerca di capire cosa è accaduto senza rimproverarlo né tantomeno giudicarlo. In questo modo si sentirà capito, accolto e rispettato nei suoi sentimenti.
  • Trascorri tanto tempo con lui. Trascorri del tempo di qualità, non importa quanto l’importante è che tu sia presente in quel momento per lui, fallo sentire importante. L’empatia è un ingrediente fondamentale per rafforzare l’autostima perché attraverso il chiedere come sta, il mettersi nei suoi panni, capire le sue emozioni tu potrai rafforzare il legame con lui. Sentirà che tu ci sei.

L’amore si dà, è gratuito ed è la chiave affinché tuo figlio cresca emotivamente forte.

Amare in questo modo invierà il messaggio che tuo figlio è amato a prescindere se commette o meno degli errori, se ha successo o insuccesso nella sua vita, ma è amato perché speciale.

L’attenzione

Ogni giorno ritaglia del tempo per stare con tuo figlio, del tempo in cui l’attenzione per lui sia totale in modo da inviare il messaggio che per te tuo figlio è la cosa più importante della vita.

Basta anche un attimo.

Guardalo negli occhi e rispondi ad una domanda che lui ti ha fatto invece di guardare il cellulare. Prenditi un momento la sera per stare beata con lui sul divano a guardare la televisione oppure mettiti 10 minuti accanto a lui mentre fa i compiti.

I bambini si rendono conto se in quel momento stai dando un’ attenzione di qualità o meno, se ci sei realmente per lui, non solo fisicamente, anche con la testa e con il cuore.

Spesso si pretende che i bambini ascoltino ma per prima cosa dovranno essere certi prima di essere ascoltati loro. Come genitore, anche a me capita quando sono stanca oppure sto leggendo un libro di ascoltarlo senza guardarlo negli occhi ma mi rendo conto che in quel momento non sono presente per lui. Questo può portare un figlio a lamentarsi, urlare, fare i capricci pur di attirare l’attenzione.

Se l’ ascolterai con attenzione vedrai che sarà più facile per lui risolvere da solo il suo problema perché mentre ti starà parlando starà elaborando, nel suo mondo interiore, le sue idee che gli permetteranno di esplorare le varie possibilità.

Una cosa difficile diventerà facile.

L’attenzione è fondamentale anche quando tuo figlio sta urlando, sta facendo capricci, è arrabbiato e si aspetta che anche tu sia accogliente, non giudicante. A volta si pensa che i bambini non abbiano sentimenti, che per educazione devono imparare a reprimerli senza dare il giusto sfogo.

Tuo figlio può imparare a gestire tutto questo solo se tu come genitore starai accanto a lui in quei momenti, saprai dargli il giusto supporto e non ti allontanerai finché quel momento non sarà finito.

Perciò:

  • Impara ad ascoltarlo interrompendo ciò che stai facendo.
  • Empatizza con i suoi sentimenti.
  • Analizza il tuo modo di comunicare, le parole che hai usato, il tuo tono di voce per capire quali reazione hai innescato in tuo figlio.
  • Avvicinati a lui quando pensi che ciò che sta facendo è sbagliato. Gridare da lontano non lo aiuterà a smettere piuttosto aumenterà il suo disagio. Avvicinati e guardalo negli occhi.
  • Se il suo comportamento ti infastidisce confidagli quello che provi senza vergogna o senso di colpa.
  • Premia sempre la sua collaborazione e i suoi successi perché si sentirà sempre più apprezzato e quando ha portato a casa un insuccesso incoraggialo a fare meglio.

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I limiti

Dare delle regole ai bambini è uno dei compiti più difficili che il genitore possa avere. Spesso si impongono senza permettere di ragionarci.

A volte mi capita di dire no ai miei figli senza una spiegazione. Mio figlio grande mi risponde sempre con Perchè?

Questo mi fa capire com’è importante porre dei limiti dando una spiegazione.

Soprattutto, non cambiare l’attimo dopo i limiti messi perché essi sono come una bussola, aiutano tuo figlio a orientarsi nella vita.

Sapere che ci sono delle regole ben precise da rispettare lo farà sentire sicuro.

Ovviamente lo dovrai fare con autorevolezza, non con autorità. L’autorità sortisce l’effetto contrario cioè percepirà tutto questo come un’imposizione alla quale si ribellerà.

I limiti hanno una fondamentale funzione educativa che ti permette di diventare un adulto di riferimento per lui,  non un’ amica né tantomeno un despota come accadeva nel passato.

Inoltre, sono importanti perché portano il bambino a essere meno insoddisfatto, litigioso e furioso permettendogli di capire che non sempre tutto è dovuto.

Attraverso i limiti e le regole tuo figlio si sente protetto e sicuro, allo stesso tempo guidato, in modo da gestire anche il suo istinto, la sua emotività.

La funzione normativa gli permetterà di avere una struttura di riferimento per poter sviluppare la sua persona.

Porre dei paletti lo aiuterà a tollerare le difficoltà all’interno delle relazioni e a reggere parte di frustrazione evitando, però, che diventi una gabbia in modo da schiacciare la sua libertà.

Una regola per essere efficace deve rispondere a tre caratteristiche:

  1. Essere fattibile;
  2. Essere facile da capire per un bambino;
  3. Essere formulata in positivo.

Per esempio invece di dire “Non litigare con tuo fratello” puoi formulare questa frase con “Impara ad andare d’accordo con tuo fratello”. La sera fa capricci per andare a dormire? Invece di andare nella sua cameretta e spegnere la televisione mentre guarda il suo cartone preferito perché è arrivato l’orario puoi dirgli: “Appena il tuo cartone preferito sarà finito spegniamo la tv e andiamo a letto“.

Sono due modi differenti di insegnare una regola. Sicuramente anche tu le hai percepite ora in maniera diversa.

Il permesso di sbagliare

Sbagliare è normale, capita ogni giorno sia ad adulti che a bambini.

Il tuo compito di genitore è quello di insegnare a tuo figlio a rialzarsi piuttosto che evitare di cadere.

Prima o poi si troverà di fronte ad una situazione in cui tu non sarai accanto a lui, dovrà affrontarla da solo perciò tu potrai prepararlo a superare quella difficoltà.

Sbagliare è sempre visto in maniera negativa, molto spesso la correzione diventa rimprovero, diventa una modalità con il quale far sentire inadeguato un bambino che da adulto tenderà ad essere molto giudizioso con se stesso e a tendere alla perfezione.

Insegna a tuo figlio il permesso di sbagliare.

È un modo di sterzare rispetto all’educazione tradizionale in cui lo sbaglio diventa una colpa e dalla colpa si passa alla paura.

L’obiettivo per tuo figlio deve essere imparare da quello sbaglio non sentirsi male perciò insegnali a fare esperienza non a fare bene.

Come puoi insegnare a tuo figlio a darsi il permesso di sbagliare?

  • Insegnali a capire come quell’errore può aiutarlo a migliorare. Fagli fare esperienza con l’aspetto piacevole di quell’avvenimento anche se il risultato è diverso da quello sperato o desiderato.
  • Fallo sentire amato anche se ha commesso quell’errore. Senza che te ne accorgi tuo figlio può in quel momento sentirsi sbagliato, sentirsi non amato e provare un senso profondo di distacco. Basterà un abbraccio che lo aiuterà a capire che tu continui ad amarlo.
  • Evita di trasmetterli la tua ansia, il tuo malumore quando accade qualcosa.
  • Abbi fiducia in lui. Dimostragli che ti fidi e che può essere indipendente da te. Vedrai che sarà in grado di fare da solo.

L’incoraggiamento

Incoraggia tuo figlio quando compie azioni positive.

Incoraggiamento è un comportamento che aumenta l’autostima in tuo figlio ma non deve essere confuso con la gratificazione continua anche quando ha commesso un’azione che non ritieni giusta.

Le parole incoraggianti hanno effetti positivi su tuo figlio soprattutto quando dai il massimo ma il risultato è diverso da quello che si sperava. Questo lo aiuterà a crescere e a costruire un’autostima abbastanza forte.

Vediamo come:

  • I complimenti devono essere sinceri e meritati, veri . Devono anche portare tuo figlio a un’autocritica, capire cosa ha sbagliato, trovare la soluzione al suo problema.
  • Considera l’impegno che ha messo per realizzare quel lavoro a scuola. Lodalo per il suo atteggiamento e per i progressi che ha fatto in quel periodo. In questo modo tuo figlio metterà più impegno per raggiungere gli obiettivi, a collegare lo sforzo al suo successo perché in caso di fallimento non penserà di essere fallito ma non di non aver messo abbastanza impegno per raggiungere l’obiettivo.
  • Riconosci i suoi talenti. Non imporgli attività che sai che a lui non piacciono. Spesso capita di vedere genitori che indirizzano le bambine a fare danza o i maschietti calcio senza considerare quello che veramente il bambino ama fare. Perciò in base al suo talento, a quello che lui desidera chiedigli cosa vorrebbe lui fare. Chiedili cosa gli piace, se il basket o il calcio, se il nuoto piuttosto che la danza. In questo modo riuscirà in quello che desidera senza sentirsi inferiore semplicemente perché non è portato per quella determinata attività.
  • Sii precisa quando fai dei complimenti. Se è stato bravissimo nel disegnare non basta che tu gli dica bravissimo ma digli che il disegno di mamma e papà è bellissimo perché ha disegnato perfettamente la sua famiglia.
  • Evita di fare dei complimenti confrontandolo con altri bambini. Spesso noi adulti siamo cresciuti con confronti tra persone della stessa famiglia, compagni, al lavoro, nello sport e pensiamo che sia normale motivare i bambini con questo atteggiamento. Così facendo starai insegnando a tuo figlio che è più importante vincere piuttosto che imparare. I bambini devono misurarsi con le proprie difficoltà, superare i propri limiti in modo da apprendere nuovi modi e nuove abilità richieste in altre sfida.
  • Sottolinea i suoi punti di forza. Ognuno ha dei punti di forza che ha bisogno di sapere che esistono e che sono importanti per affrontare la vita in sé. Perciò sottolinea le sue qualità, ciò che sa fare, ciò che è così da imparare che è una persona originale. Con il tempo capirà che il differenziarsi è positivo non negativo, che può farcela contando soprattutto su se stesso.

L’incoraggiamento può sembrare un lavoro un po’ duro ma posso garantirti, da mamma, che lo aiuterai avere molta sicurezza in se stesso e a tirare fuori la forza nei momenti di difficoltà.

L’ascolto

Quando tuo figlio vuole dirti qualcosa ascoltalo con attenzione perché ha bisogno di sapere che i suoi pensieri e i suoi sentimenti sono importanti per te.

Aiutalo a capire a dare un nome alle emozioni che sente in quel momento senza che tu possa, con il tuo modo di vedere e percepire le cose, imporli il come ti sentiresti tu. Puoi suggerire il nome delle emozioni, ma sarà lui a capire e a risponderti con la parola giusta.

Ascoltare tuo figlio è un punto essenziale per stabilire una comunicazione efficace presupponendo un ascolto attivo e non passivo e migliorando la comprensione, la sintonia con lui senza sminuire il suo vissuto.

Quando ascolterai attentamente tuo figlio, egli avrà la sensazione di calma e di poter rilasciare tutte quelle ansie e difficoltà che sente in quel momento. Gli permetterà anche in futuro di condividere con te i suoi problemi, tutto ciò che lo preoccupa in modo da far fluire la relazione fra voi due.

Ascoltare tuo figlio ti permetterà di avvicinarti per stabilire una relazione di fiducia e rispetto, di complicità che non significa assolutamente manipolare la sua mente ma lasciarlo libero di decidere e di pensare quale sia il miglior modo di comportarsi.

Un punto fondamentale quando ascolti tuo figlio è evitare di interromperlo perché consentirai a tuo figlio di parlare senza interruzioni permettendogli di finire il suo discorso lasciando fluire tutto ciò che passa per la sua mente. Soprattutto, quando vuole condividere le sue preoccupazioni, i suoi bisogni, le sue gioie è importante che trovi in te una persona che quasi traduca quello che sente dentro in modo da esprimere tutto se stesso liberamente. Ciò garantisce un impatto positivo nella sua evoluzione e crescita.

Se sei un genitore che ha difficoltà ad ascoltare, incomincia con un piccolo sforzo ogni giorno in modo da allenare la tua capacità di ascolto. Ci sono capacità che nascono con noi ma ci sono altre, invece, che hanno bisogno del tempo per potersi sviluppare.

L’ascolto presuppone anche un ascolto dei non detti perché le conversazioni sono fatti anche della parte non verbale del linguaggio. Guarda le sue espressioni facciali, i suoi gesti, stabilisci sempre un contatto visivo mentre il tuo corpo appare rilassato e aperto. Questa tua apertura permetterà a tuo figlio di aprirsi, di parlare di cose molto più profonde in modo da capire davvero cosa è accaduto.

Il supporto

I bambini sono continuamente attivi, imparano in maniera naturale attraverso l’esplorazione del proprio ambiente, ascoltando, muovendosi, vivendo. Maggiore apprendimento avviene anche quando sarai tu a supportarlo in modo da aiutarlo a sviluppare importanti capacità.

In questo periodo un po’ particolare che la società sta vivendo è importante per il tuo bambino avere il tuo supporto perché sente di essere smarrito.

Sente di aver bisogno di maggior sicurezza.

Questo tempo ha chiesto a tutti quanti di essere molto più forti e di metterci alla prova sfidando questo periodo e aiutando i figli a superare la frustrazione, la paura, l’incertezza che si respira nell’aria.

Se per prima tu sarai demotivata, ansiosa, affaticata di conseguenza tuo figlio sarà demotivato, ansioso, affaticato.

Al contrario, se sarai sincera con lui, se saprai raccontare ciò che vivi mostrandogli il tuo supporto anche le tue fragilità, allora capirà che tu sei un valido supporto, una roccia sulla quale poggiare nei momenti di difficoltà e quando sarà grandi, senza vergogna, saprà esprimere le proprie emozioni provando a resistere nella fatica e conservando senso e speranza.

Far finta che non stia succedendo niente mette solo una grande coperta sulle sue paure, non lo aiuterà a capire che oltre queste emozioni “negative” c’è qualcosa di positivo, che dopo la tempesta c’è sempre il sole.

Quando dai supporto a tuo figlio lo stai stringendo forte in modo da attraversare quella tempesta insieme mentre tu continui a guidare il timone. Pensieri, corpo, emozioni saranno un tutt’uno in te. Saprai trasmettere quella forza interiore che lo aiuterà a capire che la paura è un’emozione passeggera che, come tutte le altre, va affrontata e superata.

Proteggere il tuo bambino non significa sostituirsi ma supportarlo,  insegnando che ogni fatica ha sempre un suo perché, che ogni sofferenza ha sempre un’opportunità, e che lui può farcela credendo in se stesso mentre tu rimarrai per sempre la sua più grande roccia.

Ogni bambino ha bisogno semplicemente di te genitore che con la tua imperfezione, con il tuo originale modo di fare, con il tuo essere saprai costruire una relazione forte, vera e di fiducia. Questa sarà una profonda base sulla quale tuo figlio si sentirà davvero sicuro, sentirà che sei il suo punto di riferimento ma che può farcela da solo perché saprà credere in se stesso e utilizzare le risorse che ha dentro di sé.