Gioco simbolico in età prescolare, perché è importante
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Il gioco simbolico è un tipo di gioco che permette al bambino di inscenare la realtà che vive. Imita gli adulti che vivono nel suo spazio per scoprire il mondo, sviluppare il suo linguaggio e la sua intelligenza.
Grazie al gioco simbolico, impara a conoscere le proprie emozioni come ansia, paura, tristezza, ecc…, oltre che instaurare un buon rapporto con gli altri, mettendo in atto scene vissute nel suo quotidiano.
In questo articolo scoprirai:
- il significato di gioco simbolico;
- perché è importante per i bambini imitare;
- come apprendere imitando in età prescolare.
Cos’è il gioco simbolico
Il gioco simbolico è un gioco in cui il bambino utilizza simboli, immagini, parole e azioni che rappresentano altre cose. Il tuo bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa di diverso; il gioco è fatto di “finzione” perché ha necessità di attribuire caratteristiche differenti da ciò che è realmente.
Durante i primi due anni di vita il tuo bambino ha imparato a camminare, distinguere gli oggetti, individuare le situazioni ricorrenti e riconoscere i suoi familiari. Ogni azione diventato frutto del continuo osservare. Per questo, la fonte di imitazione principale sono gli adulti, sei tu mamma.
Il tuo bambino ti segue mentre trasporti buste pesanti, mentre fai il letto o apparecchi la tavola. Di conseguenza ama fare tutto ciò che mamma e papà fanno. Infatti, spostano oggetti pesanti (anche sforzandosi) da una stanza ad un’altra, apparecchiano la tavola, salgono e scendono le scale, si arrampicano. Queste sono alcune delle azioni che i bambini amano imitare.
Attrattivo per loro è anche il livello di difficoltà delle azioni. Più ritengono un atto difficile più sono determinati nel farlo, più il bambino cresce più le sue azioni sono complesse.
Secondo la teoria dello psicologo Piaget, il bambino tra i diciotto e i ventiquattro mesi è capace di trasformare una rappresentazione mentale in azione. Il bambino è capace di imitazione differita, così da lui definita, che gli permette di rappresentare a memoria il genitore, o il modello di riferimento, in quel momento assente.
Il gioco imitativo è di vitale importanza per un bambino perché, a livello fisico, impara a coordinare i suoi movimenti, a livello personale, mette in discussione sé stesso accettando quella sfida che gli consente di essere fiero di sé.
L’importanza del “fare finta di”
“Fare finta di” è un dono che insegna al bambino a gestirsi in modo autonomo e a sperimentare il senso di responsabilità. Giocando impara, sperimenta i diversi ruoli dell’adulto, usa la fantasia per elaborare le emozioni che vivono con te genitore o con i loro coetanei.
Man mano che cresce, crescono le sue abilità nel collaborare in modo efficace alla gestione dei lavori domestici.
Imitarti è un gesto naturale ed è sempre più contento di poterlo fare. Quando gli affidi un compito, tuo figlio si sente capace, importante, considerato e competente.
Alcuni esempi di gioco simbolico? Usare una borsetta o un cappello per inventare storie, condividere un momento magico, trasformare eroi e personaggi cattivi in realtà, oppure imitare mamma e papà, il loro lavoro.
Immedesimarsi e identificarsi nei personaggi interpretati è importante per vari aspetti:
- Imparano a gestire sentimenti ed emozioni: verbalizzano ciò che provano e acquistano una nuova consapevolezza che li aiuta a elaborare paure e incertezze. Nel ricreare momenti significativi, il tuo bambino può decidere di viverla in maniera positiva creando un ambiente protetto che, una vota assimilato, lo aiuterà in futuro.
- È un antidoto allo stress: il gioco riduce il livello di cortisolo, un ormone prodotto dal nostro cervello, abbassando considerevolmente lo stress e quei carichi emotivi derivanti da situazioni non piacevoli.
- Insegna la consapevolezza sociale: i bambini che si dedicano al gioco di ruolo più creativo, sono i ben voluti tra i coetanei. Inscenare situazioni usando bambole, peluche e piccoli personaggi li aiuta a riproporli nella vita quotidiana.
- Imparano a gestire conflitti: la fantastica capacità di calarsi all’interno di ruoli differenti e di comunicare desideri e sogni, permette loro di assumere posizioni attive e passive e imparare a gestire un potenziale conflitto. Inoltre, imparano il rispetto per gli altri, l’importanza di seguire le regole per evitare inutili disguidi o incomprensioni.
Quindi, anche il gioco è un linguaggio, insegna capacità emotive e comportamentali. Vederlo come una possibilità di apprendimento rivoluziona il tuo modo di agire nei confronti del tuo bambino valorizzando in toto la sua crescita.
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Benefici del gioco prescolare
In età prescolare, la positività derivante dalla progettualità educativa con obiettivi finalizzati alla crescita del bambino acquisisce anche una valenza formativa. Il gioco, in quest’ottica, plasma e prepara il bambino accompagnandolo nella sua crescita in funzione dei suoi tempi affinché assimili la propria esperienza in base al suo ritmo.
Con il gioco prescolare il bambino impara le regole, la cooperazione, il rispetto per i suoi coetanei e per l’adulto di riferimento, inoltre impara a fronteggiare le situazioni di vita.
Il tuo bambino organizza i suoi giochi in funzione di un tema principale, assume ruoli particolari e crea attività che abbiano lo stesso filo conduttore. Preferisce giocare con i bambini dello stesso sesso, differenzia i giochi dei maschietti da quelli delle femminucce.
Il gioco non è un riempitivo della giornata: va strutturato e organizzato affinché il bambino capisca l’importanza di quell’azione, la responsabilità della sua operatività. Quando gioca mette in moto non solo le sue capacità fisiche anche quelle cognitive e intellettive.
Il gioco è apprendimento. È un modo di utilizzare la mente.
Il tuo bambino ha una capacità immensa di gioco, sa trasformare un qualsiasi oggetto in modo nuovo e creativo. Un telecomando diventa un telefono, una molletta da bucato diventa un aeroplano, e così via. Non ha importanza l’oggetto in sé ma la capacità di creare, di mettere in relazione, d’inventare per poi utilizzarli nel gioco simbolico che andrà a operare.
La sua prima relazione la costruisce con un amichetto immaginario a cui racconta le sue avventure, i suoi successi anche le sue rabbie. La presenza di una seconda persona, immaginaria e non, implica una relazione e un atto comunicativo che lo aiuterà a costruire rapporti stabili durante la scuola dell’infanzia.
Evitare, in questa fase, di guardare il bambino come un alieno favorisce tutte le qualità descritte fino a ora. La creatività fa parte dell’essere umano come ne fa parte la razionalità e la memoria che permette di interiorizzare il proprio vissuto esperienziale.
Perché non iniziare a guardare il mondo con gli occhi del bambino? Sicuramente scoprirai un nuovo modo di vivere la tua realtà crescendo un figlio felice.