La fase della disillusione in amore

La fase della disillusione in amore

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La fase della disillusione in amore: cosa significa vivere questo periodo nella storia di una relazione amorosa.

Quando l’attrazione iniziale si è trasformata in innamoramento, si pensa che quello sia l’Amore, quello vero, l’unico e tutte le belle storie che ci si racconta. Pensando che l’idea che ci si è fatti di quella particolare e meravigliosa persona, immagino, sia effettivamente tutta la persona. Questo vale anche per se stessi, è chiaro, c’è reciprocità.

A questo punto esatto, inizia il vero racconto insieme delle persone nella relazione: il bivio della fase della disillusione; cioè quel momento in cui ci si rende conto che la persona che rappresentava la perfezione, è una persona, grazie al cielo, come tutti, e come tutti è un insieme di più parti. Alcune stupiranno, altre daranno la misura della sua affidabilità, altre non saranno semplici da mettere dentro il quadro intero di chi sia, quell’uomo, quella donna, che ha fatto innamorare.

Le problematiche delle relazioni di coppia si giocano, per la maggior parte delle volte, tutte in questo lasso di tempo definito appunto fase della disillusione in amore, che vediamo in dettaglio.

Tutte le coppie la vivono, ma non ci si rende conto. O meglio, quando la relazione si interrompe, allora sì, la si vive, di solito senza poter capirne il motivo.

Disincanto

Il tempo del disincanto, o della disillusione, in un rapporto di coppia, non va confuso con la delusione in amore; sono due situazioni che potrebbero sembrare simili, ma hanno delle caratteristiche differenti.

Cos’è una delusione in amore?

Una delusione significa che improvvisamente, di solito, il/a partner ti fa capire o ti dice che fra voi la storia è finita: la vostra coppia non esiste più da quel momento in poi.

Può succedere per una relazione che non aveva un’importanza vera e propria, e allora sì, si soffre, ma non in modo forte. Insomma, ce ne si fa una ragione. Mentre quando tutto d’un botto la relazione nella quale avete investito tanto non ha più nessun valore per l’altra persona, allora la sofferenza è profonda, mangia la carne, si riversa sui giorni e diventa faticoso andare avanti, quando ci si riesce.

Nei due casi sopra descritti, in genere una persona prende la decisione di chiudere la relazione, magari purtroppo neppure spiegando i motivi, oppure scomparendo all’improvviso, peggio ancora scrivendo in Whatsapp.

Non è questa la fase della disillusione che si deve per forza attraversare per potersi definire una coppia in modo profondo.

Il periodo del disincanto, in amore, è quel particolare tempo della vita della coppia in cui ci si scontra con la realtà: dopo aver vissuto attimi indescrivili, lo do come scontato, ma non sempre lo è, si inizia a percepire delle sensazioni nuove, diverse dalle solite, nello stare con l’altro/a.  Non c’è un tempo definito; che so, due mesi, un anno, ma fra i tre mesi e i quattro anni, sono generosa, basta un dettaglio fuori posto, che la persona meravigliosa che si aveva al proprio fianco, diventa o una perfetta sconosciuta o una  persona che sorprende con le sue parti non perfette.

È un momento destabilizzante per la coppia, nel quale l’equilibrio precedente fa i conti con la realtà: è il bivio in cui si sceglie. Al di là di quando accade, c’è quel particolare giorno in cui viene da pensare che la persona accanto non sia la persona giusta per sé, e si comincia a osservarla in un modo differente da come la si percepiva.

Se questa sensazione perdura, di solito si reagisce in questi modi:

  • si interrompe la relazione, ed è la maggior percentuale di risposta;
  • si convive con l’amarezza e la consapevolezza di aver commesso uno sbaglio;
  • le persone si impegnano a nutrire la loro relazione.

A questo punto, si vede con chiarezza se stimi la persona che hai accanto, e i “difetti” rappresentano la sua umanità, che diversa dalla tua, ti sfida a crescere = apprezzi/ami la persona proprio per come é. Diciamo che accetti il pacchetto completo.

Viceversa, le parti che non si apprezzano e pesano sempre più, diventano il fulcro del modo di percepire la persona. La quale non soddisfacendo quello che si sta cercando nella relazione, diventa il fulcro del risentimento e di tutti i problemi relazionali.

Due modalità per due diversi approcci alla relazione, accumunati da un unico fattore: le aspettative.

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Aspettative

Accade spesso che ci si aspetta che una relazione sia come la si desidera così, per incanto, o per intercessione di qualche santo. Ma una relazione è un’opera d’arte, alla quale dedicare cura, attenzione, tempo, impegno; non si può pensare di avere una relazione e lasciar fare al/la partner investendo poco o nulla di se stessi nella costruzione.

Ciò che ci si attende di avere da una relazione senza impegnarsi si definiscono aspettative irrealistiche, non fondate sulla realtà.

Si possono elencare, perché sono condivise e comuni:

  • non ci siano mai discussioni, conflitti;
  • di essere sempre capiti senza sforzarsi di farsi capire;
  • che l’intimità sia sempre perfetta e non ci siano giorni no;
  • che avere figli possa essere un collante per la coppia;
  • che il sentimento non si trasformi nel tempo;
  • che sia un compito dell’altro/a soddisfare ogni nostra esigenza;
  • che essere in una relazione stabile significhi non avere una vita individuale.

In pratica, i bisogni personali sono affidati alla relazione, e al/la partner, dando il ruolo di genitore all’altra persona. Perché è solo nell’infanzia che i genitori dovrebbero soddisfare le esigenze fondamentali del bimbo, che apprende  come prendersi cura di se stesso.

Mettere aspettative eccessive all’interno della relazione significa pensare che il/a partner abbia il dovere di soddisfare ogni bisogno personale, che diventa quasi una pretesa. È un tipo di relazione in cui la necessità di sentirsi rassicurati di valere, di essere belli/e, di essere importanti per qualcuno, di dimostrare qualcosa agli altri costituiscono i mattoni della costruzione del rapporto.

Rapporto al quale si affida inconsapevolmente tutto il valore e la sicurezza in se stessi. Ed anche una buona dose di telepatia al/la partner che è investito del ruolo divino di comprendere ogni esigenza, perfino nei dettagli. Nel tempo, tutto questo si trasforma in una gabbia: per se stessi perché si vive nell’attesa continua di qualcosa, e per il partner perché vive nella sensazione costante o di non essere all’altezza o di sbagliare ogni cosa che fa.

Si comincia così ad incolpare il/a partner di fare o non fare delle cose: e questo può essere da parte di tutti e due i componenti della coppia, innescando litigi continui nei quali ogni occasione diventa buona per dimostrare all’altro/a la sua inadeguatezza. Significa che da questa prospettiva, il vero problema è rappresentato dal/la compagno/a.

Viene spontaneo chiedersi a questo punto: come affrontare questa fase della disillusione in amore?

Accettazione

Attraverso l’accettazione reciproca la coppia approfondisce il senso di complicità e di intimità. Amando la concretezza, ora osserviamo cosa significa accettazione, in che modo si esprime in una relazione di coppia.

Gli ingredienti principali sono dati da:

  • autostima;
  • stima del/la partner;
  • consapevolezza del proprio valore personale;
  • apprezzamento del/la partner;
  • comprensione reciproca;
  • rispetto per se stessi e per l’altro.

Nella vita quotidiana questi ingredienti essenziali costituiscono la base per una ricetta da cucinare in innumerevoli modi, a seconda della coppia, degli anni trascorsi nella relazione, del momento che si sta vivendo, sia a livello personale che di coppia.

Accettare l’altro implica essersi accettati prima come persona. Non significa avvalere comportamenti maleducati e maltrattanti, dev’essere ben chiaro. Significa che si accoglie l’altro/a per la persona che è, così come prima ci si è accolti in se stessi per la persona che si è.

Nel momento in cui non si affida all’altro/a la responsabilità, e il dovere, di guarire le ferite personali interne, vengono di conseguenza il rispetto, la stima, l’accoglimento, il senso di protezione che rende la relazione un luogo sicuro dove sentire se stessi pienamente.

Affrontare e superare la fase della disillusione in amore vuol dire avere una propria maturità emotiva, che ha già fatto i conti con esperienze faticose vissute in precedenza e che pone le due persone in condizione di comunicare in modo chiaro le proprie esigenze, di vivere le discussioni, i conflitti come un modo per crescere insieme, per approfondire la conoscenza reciproca e mettersi in gioco.

L’accettazione rappresenta le fondazioni della coppia: più si sviluppa e cresce, più la coppia viene nutrita e resa forte.