Amore e sesso: miti da sfatare
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Dovrebbero fungere da pura fonte d’ispirazione mentre alcuni dominano le nostre vite: ecco alcuni miti da sfatare su amore e sesso.
Il mito è una fonte di insegnamento circa i valori e le norme di una comunità. Icaro volò con le ali costruitegli dal padre affinché si liberasse dalla prigione del labirinto e, invece, morì avvicinandosi troppo al sole. Tale mito promuove la dedizione, la saggezza genitoriale e mette in guardia dalla temerarietà e dall’avventatezza figliare ispirando crescita, conoscenza e discussione. Forme di mitologia ben più moderne sforano questo ruolo influenzando significativamente azioni e assetti mentali quotidiani. Tra questi due insidiano la felicità delle nostre relazioni: il romanticismo e la pornografia.
Fin da piccoli, aspiriamo al romanticismo grazie a racconti, libri, musica, film e animazioni che mitizzano l’amore. Con il Principe azzurro e la Principessa nella torre, il Vero amore e il Per sempre felici e contenti ci palpita il cuore e sogniamo a occhi aperti. Crescendo, inciampiamo nella realtà che, più di qualche volta, cozza con il futuro sentimentale che avevamo prefigurato per noi.
Sempre dall’infanzia, viene promossa una cultura sessualizzata di bellezza e prestanza. Questa propone modelli da imitare tramite reti sociali, pubblicità, celebrità e pornografia. Alla sovrabbondanza di input sessuali, magari, si abbina la carenza di discorsi educativi sulla sessualità. E così, si scopre che il sesso è quasi sempre altro rispetto ai video hard e che ogni corpo ha un suo modo di vivere il piacere e che in tutto questo non c’è niente di male.
Aimè, evidentemente, questa marea di stimoli non crea molte storie d’amore e sesso a lieto fine. Possiamo cambiare tali condizionamenti? Non direttamente e non subito. Ma possiamo dare nuove risposte alle loro pressioni, prendendo il buono che riservano, respingendo o ignorando il resto.
Non è che romanticismo e pornografia sono orchi brutti e cattivi? Assolutamente no. Sono strumenti e categorie a cui, facilmente, diamo troppo valore. Infatti, spesso ne facciamo uso eccessivo, sia attivo che passivo. Uh, caspita, sì! non è tutta colpa della Walt Disney e di Porn Hub.
È bene impegnarci a sfatare questi miti su amore e sesso innanzitutto per noi. Ne segue inevitabilmente un ridimensionamento di tipo culturale, sociale e politico che, tra l’altro, è già in atto. E possiamo iniziare accogliendo gli spunti di quest’articolo nel nostro dialogo interiore e in quello con gli altri.
Amore: il romanticismo
Cresciamo volentieri sognando il Vero amore, con il bellissimo Principe azzurro, e impegnandoci nel divenire aitante Principessa nella torre o immaginandoci quel giovane coraggiosissimo che la povera principessa la va a salvare. Sappiamo che, dopo diverse peripezie, ci congiungiamo e non ci lasciamo più. Per non farci mancare nulla, se eravamo poveri, ora siamo anche diventati re e regina, il popolo ci ama e… vivremo Per sempre felici e contenti. Per coronare il sogno ci riempiamo di San Valentini, Baci Perugina, lumi di candela e… Non ricordo se stavo parlando dei cartoni animati o della vita vera. Ma d’altronde, com’è facile confondere questi campi! È proprio qui il problema.
Questo porta a:
- idealizzare l’amore;
- pensare che amarsi sia tutto nella vita e sufficiente alla felicità;
- credere che durerà per sempre.
Di conseguenza:
- l’aspettativa sull’amore è sacra e inavvicinabile dai fatti;
- poniamo l’amore come obiettivo e non lo viviamo come processo in divenire;
- immaginiamo la fine dell’amore come una tragedia (irrecuperabile).
Anche da adulti più consapevoli di noi e maggiormente preparati alla vita ne trasportiamo i retaggi. Così tracciamo una continua distanza tra chi siamo e chi dovremmo essere. Forse pretendiamo dal* partner, da noi e dalla relazione una miriade di prove di Vero amore e di essere Per sempre felici e contenti.
Rischiamo di vivere la realtà come proiezione delle nostre aspettative sul mito e non a goderla per quello che è, diminuendo la capacità di reagire responsabilmente ai suoi aspetti negativi, ad esempio che alle Principesse non piace stare nella torre e che il Principe non è azzurro.
Facciamo più fatica a esplorare e accettare la nostra identità emotiva, sentimentale, sessuale e entriamo in conflitto con quei ruoli prestabiliti che non ci appartengono (totalmente); addirittura ci percepiamo sbagliati. Questo ci riempie di frustrazione, rabbia, mancanza, abbandono, dipendenza, delusione.
Sesso: non è pornografia
Il sesso non è pornografia. Per definizione, il porno è rappresentazione multiforme di atti sessuali espliciti, anche osceni per il sentire comune. Non c’è dubbio: il porno è finzione. È una performance realizzata da professionisti. Gli stessi attori hard sottolineano la spettacolarità e la scarsa veridicità delle proprie prestazioni sullo schermo.
Il mito da sfatare è indubbiamente il modello pornografico di gusto e comportamento sessuale per la coppia.
La pornografia irrompe nella quotidianità con la pornocultura di massa di fine anni ’80. Presto, il porno ha assume l’infelice ruolo di educatore sessuale di grandi e piccoli, fornendo anche paradigmi scorretti. Ad esempio, sminuendo il piacere femminile ad appannaggio del compiacimento maschile. Questo ha supportato l’insoddisfazione di molte donne in tante relazioni, determinando una limitata felicità sessuale condivisa nella coppia.
La pornografia ci ha fornito modelli universali di bellezza, piacere, sensualità e sessualità. Questi ci hanno inibito nello scoprire, accettare e manifestare serenamente i nostri. Magari molte donne si sentono sbagliate per non riuscire ad avere orgasmi tramite la penetrazione, forse insoddisfatte del proprio aspetto non riescono a lasciarsi andare durante il sesso, tante fingono regolarmente orgasmi.
Il contesto occidentale è generalmente e altamente sessualizzato per chiunque. Non serve essere spettatori assidui di film a luci rosse per esserne influenzati. Ad esempio, per essere sessualmente appetibili secondo la moda dominante, le donne dovrebbero disporre di una vulva depilatissima e gli uomini di un pene gigante. Ed essere sexy è quasi un dovere.
Quanto di questo arriva nella vita di coppia e cosa crea nella relazione? Ognuno potrà rispondere per sé, ma verosimilmente la risposta è ‘tanto’ o ‘troppo’.
È vero anche che la pornografia non è un monolite. È valevole nominare le correnti di hard amatoriale (mediazione tra il modello professionistico e la realtà) e post-porno (con protagonisti pratiche e soggetti esclusi dal porno convenzionale, tra cui rientrano anche il porno etico e quello femminista).
Piccolo esercizio per amore e sesso
Dopo aver sfatato insieme alcuni miti su amore e sesso, ecco un esercizio da mettere in pratica nella vostra coppia. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza individuale e relazionale circa alcuni retaggi di pornografia e romanticismo. E anche stabilire un obiettivo costruttivo da realizzare insieme, sulla base della condivisione.
- Preparatevi a una chiacchiera con la vostra Dolce metà (giusto per rimanere a tema) in un contesto che trovate piacevole e rilassato.
- Scegliete la vostra storia d’amore preferita.
- Elencatene alcuni risvolti positivi, neutrali e negativi che essa ha avuto nella vostra relazione.
- Cambio turno: ascoltate e accogliete il suo racconto.
- Decidete insieme cosa, di quelle storie, volete ancora realizzare e cosa volete lasciar andare.
- Fate lo stesso con una scena di sesso presa da un libro, un film o una pellicola a luci rosse, magari visto insieme.
- Stabilite insieme un modo ragionevole per concedervi il piacere amoroso e sessuale che avete deciso di realizzare.
- Mettetelo in agenda.
- Realizzatelo al meglio entro 7 giorni.
Siete single? Allora svolgete l’esercizio con una persona cara, confrontandovi su relazioni passate, prendendovi l’impegno di un piacere tutto per voi.
Se vi va di condividere i frutti di questo esercizio, sarò felice di sapere com’è andata, contattatemi pure. Buon piacere e alla prossima 🙂