Manutenzione della moto: cosa fare

La manutenzione della moto svolge un importante ruolo per la propria sicurezza e non deve essere trascurata. In questo articolo ho selezionato alcuni degli interventi base a cui prestare attenzione per conservare l’affidabilità della propria motocicletta e viaggiare sicuri.

Tutte le operazioni di manutenzione sono estremamente importanti e vanno eseguite in modo corretto per evitare avarie o causare situazioni di guida pericolose. Le condizioni atmosferiche, il manto stradale e l’ubicazione geografica determinano la periodicità degli interventi di manutenzione. Pertanto il programma di manutenzione deve essere modificato a seconda dell’ambiente e delle esigenze di chi utilizza il mezzo.

Ogni casa produttrice fornisce indicazioni precise sulla manutenzione moto, programmata basandola solitamente su tre criteri: tempi stimati di usura del veicolo, chilometraggio, oppure l’insieme dei due criteri.
Il tagliando dovrà essere eseguito ad intervalli specifici affidandosi a personale specializzato che possegga sia le capacità tecniche, sia l’equipaggiamento necessario.

Oltre alla manutenzione programmata, è necessario effettuare con maggiore frequenza alcuni semplici controlli del motoveicolo che riguardano, ad esempio, la catena di trasmissione, gli pneumatici, i livelli e l’impianto elettrico.

Con un po’ di pratica e una buona guida puoi eseguire questi interventi in autonomia, consentendoti di tenere in ordine in modo efficiente la tua amata due ruote.
A tale scopo, è bene attenersi a quanto previsto dal manuale di uso e manutenzione della propria motocicletta, che ne definisce anche la periodicità.

Materiali ed attrezzi

Prima di cominciare ad occuparci della meccanica, bisogna saper intervenire correttamente con l’attrezzatura adeguata e utilizzarla in modo opportuno.

L’attento uso dei materiali e degli attrezzi rende più efficace l’azione, riducendo sforzi e, soprattutto, senza incorrere in rischi di infortunio durante la manutenzione della moto.

Solitamente sotto il vano della sella è presente un corredo base di attrezzi che, però, non è sufficiente per gestire tutti i controlli.
Di seguito ti indico alcune dotazioni necessarie per iniziare le tue operazioni di verifica.

Materiali

  • guanti monouso in lattice o, meglio, in nitrile: più resistenti ai grassi e alle perforazioni;
  • petrolio bianco, o prodotti specifici per la pulizia della catena utili a rimuovere polveri, granelli e sostanze abrasive o chimicamente aggressive;
  • pennello per la pulizia della catena;
  • carta assorbente o stracci per la pulizia;
  • contenitore in materiale plastico con retina, utile per la raccolta degli oli;
  • sbloccante ad azione rapida per liberare e lubrificare parti meccaniche;
  • grasso catena per proteggere gli oring e evitare l’ossidazione del metallo;
  • sgrassatore per rimuovere sporco difficile ad esempio dai cerchi.

Attrezzi

  • cavalletto anteriore e posteriore per posizionare in sicurezza la moto durante la manutenzione o in caso di rimessaggio per lunghi periodi;
  • tester elettronico per la verifica dell’impianto elettrico;
  • voltmetro per misurare lo stato di carica della batteria;
  • chiave dinamometrica per il controllo dei serraggi dei bulloni;
  • compressore dell’aria per la pressione degli pneumatici;
  • chiavi a forchetta le cui misure più comunemente utilizzate sono da 8,10 e12 mm;
  • set cacciaviti a taglio e a croce;
  • chiave a barra esagonale;
  • carica-batterie per il mantenimento della tensione.

Manutenzione catena della moto

Uno degli interventi base per la manutenzione della moto riguarda il sistema di trasmissione che, nella maggior parte dei casi, è composto da:

  • pignone, l’ingranaggio in uscita dal cambio;
  • corona, l’ingranaggio posto sulla ruota posteriore;
  • catena, il mezzo che trasmette il moto tra corona e pignone.

La manutenzione di queste parti si suddivide in tre momenti fondamentali:

  1. controllo del gioco della catena;
  2. pulizia;
  3. lubrificazione.

La catena cambia la sua tensione in base allo schiacciamento della sospensione posteriore: maggiore è lo schiacciamento, maggiore sarà la tensione.
Il controllo del gioco della catena si rende necessario per effetto delle sollecitazioni che essa riceve durante l’uso. Salvo diverse indicazioni della casa costruttrice, la misurazione va fatta a moto scarica e posizionata verticalmente, ad esempio poggiandola su un cavalletto centrale o posteriore.

Il punto di rilevamento è quello centrale tra pignone e corona e viene effettuato misurando la distanza tra il punto più alto e quello più basso che si raggiunge muovendo la catena su e giù con la mano.
La misura di riferimento è indicata dalla casa costruttrice perché potrebbe variare dal tipo di moto.

Il tensionamento, invece, si esegue allentando il perno della ruota posteriore per poter agire sui registri (o bulloni) di regolazione della catena per aumentarne o diminuirne il gioco.
È bene regolarlo di un quarto di giro alla volta, con l’accortezza di effettuare la stessa messa a punto su entrambi i lati del forcellone, affinché la ruota rimanga allineata.

È un’operazione semplice e piuttosto veloce, ma richiede precisione.
Se non ti senti di svolgerla in autonomia, puoi chiedere al tuo meccanico di fiducia di farlo per te, oppure di insegnarti i vari passaggi per le volte successive.
La cosa che puoi fare autonomamente è controllare il suo stato di tensione almeno ad intervalli di mille chilometri.

La pulizia della catena serve a rimuovere particelle estranee di polvere, granelli di sporco o sostanze che possono risultare aggressive. La frequenza dipende molto dall’utilizzo della moto, dai percorsi fatti (sterrato o stradale), dal chilometraggio e dalle condizioni ambientali.

L’esecuzione è semplice: ti basterà posizionare la moto spenta sul cavalletto posteriore, munirti di petrolio bianco o pulitore specifico, di pennello o spazzolino, di cartoni per non sporcare il pavimento, di guanti protettivi e di carta assorbente per asciugare la catena.
Mai usare solventi (tipo benzina) oppure lavaggi a pressione perché si danneggerebbero i componenti, in particolare gli oring.
Esistono kit già pronti con tutto l’occorrente per la pulizia, ma in ogni caso ti basteranno 10 minuti per ottenere un ottimo lavoro.

Dopo la pulizia, è il momento della lubrificazione che consente di proteggere gli oring ed evitare l’ossidazione del metallo delle maglie che compongono la catena. Si può usare un olio molto denso e dalle buone proprietà adesive, oppure lubrificanti di colore bianco e a base sintetica che proteggano dall’umidità, dagli agenti corrosivi e dal sale.

Con la moto spenta e sempre posizionata sul cavalletto posteriore, guanti alla mano spruzza il grasso nella parte interna della catena in modo uniforme e senza eccedere facendo girare lentamente la ruota con la mano. Per evitare che il grasso sporchi accidentalmente la gomma posteriore, inserisci un cartone di protezione tra lo pneumatico e la catena.

Svolgi questo lavoro in un momento in cui non usi la moto, magari la sera, in modo da lasciar penetrare meglio il grasso nei componenti, e abbi cura di farlo di frequente, ogni 300-500 chilometri.

Controllo degli pneumatici

Gli pneumatici sono la parte a contatto con l’asfalto e la loro condizione determina la tua sicurezza in strada. Ciò vuol dire che pressione e usura diventano un controllo fondamentale tra le operazioni di manutenzione della moto.

Un gonfiaggio errato causa un’usura irregolare del battistrada e problemi di instabilità che potrebbero portare alla perdita di controllo del mezzo e a un incidente. Quindi, il controllo deve essere fatto spessissimo, almeno una volta al mese o dopo aver percorso 1000 chilometri.

Ci sono vari fattori da tenere presente:

  • il peso caricato;
  • il tipo di utilizzo;
  • la temperatura.

Se la moto è condotta da un pilota leggero oppure ci sono bagagli o un passeggero da supportare, le esigenze di pressione cambiano: pressione inferiore per carichi leggeri e superiore per carichi extra.

Stessa cosa se l’utilizzo sarà sportivo o turistico. Nel primo caso, meglio una pressione leggermente inferiore per favorire temperature di esercizio più alte. Nel secondo, una leggermente superiore, specie se fatto di lunghi trasferimenti, per contenere le temperature di esercizio ed evitare usure eccessive.

Dal momento che la pressione delle gomme varia con il variare delle temperature, è meglio prendere come riferimento la pressione a freddo, anche perché la pressione adottata influirà sulle temperature raggiunte dallo pneumatico durante l’uso.

Uno pneumatico usurato diventa più suscettibile di forature e danni. Si ritiene che il 90% dei problemi si verifichino durante l’ultimo 10% di vita dello stesso. Meglio sostituirli prima che si usurino fino alla profondità minima del battistrada.

Controllo dei livelli

Tra gli interventi base sulla manutenzione della moto, non possiamo dimenticare il controllo dei livelli che riguarda principalmente tre aspetti:

  • olio motore;
  • liquido refrigerante;
  • liquido dei freni.

Affinché il motore, il cambio e la frizione funzionino correttamente, è necessario mantenere l’olio motore al livello corretto e cambiarlo, unitamente al filtro, come indicato nel proprio libretto di uso e manutenzione.  L’olio motore protegge le superfici metalliche dall’usura e riduce l’attrito degli organi meccanici del motore in contatto tra di loro. Inoltre contribuisce al raffreddamento dei meccanismi trasferendo il calore dalle zone più calde a quelle più fredde.

Il giusto livello evita il surriscaldamento dell’olio stesso e il suo decadimento qualitativo, quindi va controllato con cadenza settimanale o dopo 500-1000 chilometri anche perché aiuta a capire come lavora il motore stesso e in che situazione consuma di più (percorsi cittadini o autostrada), specie se il motore non è più giovane.

I motori, relativamente all’olio, si possono suddividere in due tipologie: carter umido e carter secco. Nel primo caso si ha un motore più semplice che raccoglie l’olio per caduta, come una coppa, e la sua verifica va fatta a motore spento, a freddo. Con il carter secco, la lubrificazione avviene tramite una pompa che manda in pressione l’olio ai vari organi del motore. Pertanto il controllo del livello deve essere fatto in condizioni di normale esercizio e non a freddo.

Il controllo dell’impianto di raffreddamento deve essere anch’esso fatto di frequente e sempre a motore freddo, con la moto in piano e in posizione verticale. Il liquido refrigerante contiene anticorrosivi che proteggono da ruggine e incrostazioni e va rabboccato, se il livello è troppo basso, tenendo conto delle specifiche richieste dalla casa costruttrice.

La parte idraulica dell’impianto frenante è un circuito sigillato e, man mano che le pastiglie dei freni si consumano, i pistoncini della pinza dovranno compensare lo spessore mancante riducendo di conseguenza parte del liquido dei freni. Per questo motivo il controllo del suo livello indica lo stato di usura delle pastiglie: se si abbassa, le pastiglie sono consumate e quindi da sostituire. È assolutamente sbagliato, quindi, aggiungere liquido freni nella vaschetta.

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Check-up elettrico

Le buone condizioni dell’impianto elettrico concorrono al buon funzionamento della moto, a cominciare dalla batteria per poi passare a luci e corpi luminosi.

Il livello di carica della batteria, se mantenuto, prolunga la sua vita, evitando danni ai componenti interni della stessa.
In condizioni normali l’impianto di carica mantiene la batteria completamente attiva ma, se la moto non viene usata, si scarica a poco a poco. Ecco perché è buona norma, in caso di rimessaggio prolungato, smontarla e mantenerla in tensione tramite un carica batterie.

La verifica dello stato di carica si può fare con un voltmetro che misura la tensione a motore spento mentre, per rilevare la tensione elettrica dell’intero circuito, è necessario munirsi di tester o multimetro.

Per quanto riguarda le luci e i corpi luminosi, è bene controllare sempre il loro stato per evitare condizioni pericolose durante l’uso del mezzo.
Ad esempio, per stop o frecce non funzionanti è necessario provvedere al più presto alla sostituzione presso un meccanico di fiducia.

Una delle cose che incide sulla durata dei corpi luminosi e, in particolare, delle luci è la loro stabilità. Per evitare che le lampadine si brucino più in fretta, a seguito di vibrazioni e sollecitazioni, esistono in commercio lampadine con filamento più robusto rispetto allo standard e, quindi, più stabili.

Un’ultima verifica importante per un buon confort di marcia è la corretta regolazione dell’altezza del fascio luminoso. Puoi verificarlo facilmente mettendo la moto davanti a una parete a una distanza di circa 10 metri: il fascio dovrebbe essere pari a circa 9/10 dell’altezza del faro.

Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza quando si viaggia.
Dedicare un po’ di tempo alla manutenzione della propria moto, non solo è soddisfacente, ma diventa un elemento determinante per la propria sicurezza stradale.