Cosa vedere a New York
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New York City, NYC, la Grande Mela, Empire City, Fun City, Gotham, questi sono tra i nomi usati per parlare della città che non dorme mai. E in questo articolo vi racconto cosa vedere a New York.
Una tra le destinazioni più in voga, da visitare almeno una volta nella vita, la Grande Mela trae il suo carattere cosmopolita dalle centinaia di comunità che vi risiedono e che costituiscono dei piccoli mondi a parte.
È una metropoli con più di 8 milioni di abitanti e, all’incirca, 67 milioni di viaggiatori e turisti che la visitano ogni anno per motivi di lavoro, godere delle sue attrazioni e tanto altro. Pare si parlino all’incirca 200 lingue, con un patrimonio linguistico che raggiunge quota 700 se si considerano anche gerghi e dialetti.
Il primo esploratore europeo a veleggiare nella baia di New York fu il navigatore toscano Giovanni da Verrazzano (Ianus Verazanus), o Verrazano, detto “il fiorentino”, nel periodo al servizio di Francesco I, re di Francia. Era il 1524, 85 anni prima dell’arrivo dell’olandese Hendrick Hudson (1609), quando l’area era abitata dai popoli Algonchini e Irochesi.
“In termine di leghe cento trovammo un sito molto ameno, posto infra dui piccoli colli eminenti, in mezo de’ quali correva al mare una grandissima riviera, la quale drento a la foce era profonda et dal mare a la eminentia di quella, col crescimento de l’acque quali trovammo piedi octo, saria passata ogni oneraria nave.” (Giovanni da Verrazzano, “Lettera a Francesco”; Dieppe, 8 luglio 1524)
È intorno alla metà del 1620 che l’insediamento olandese, nato qualche anno prima, iniziò a trasformarsi in una vera cittadina, prima come Fort Amsterdam (1625) – un fazzoletto di terra nella parte sud dell’isola di Manhattan – in seguito ribattezzata New Amsterdam. Con l’arrivo dei Britannici (ai quali fu ceduta gioco forza nel 1664) venne rinominata New York, in onore di Giacomo II (già Duca di York).
New York City nasce appunto con l’isola di Manhattan ed è composta da altri 4 borghi/distretti, annessi tra il 1875 e 1898, tutti situati dove il fiume Hudson incontra l’Oceano Atlantico: sono il Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island.
Con l’abbondanza di cose da vedere, da fare e da mangiare nella “città che non dorme mai”, da dove iniziare? Bella domanda!
I consigli che leggerete sono basati sulle mie esperienze di viaggio, (iniziate nel lontano 1991). Tanto è cambiato da allora, e cambia frequentemente, è quindi essenziale aggiornarsi con regolarità: e noi siamo qui per questo!
Quando visitare New York e come raggiungerla
Quando visitare New York? Qual è il momento migliore? Sempre!
Vi piacciono i musei, o preferite i teatri? Siete dei fan dello shopping, festival e fiere, o preferite passeggiare? Qual è il vostro budget? In quale periodo dell’anno vorreste visitarla? Avete tempo o solo il fine settimana?
Sono solo alcune delle domande che vi dovreste fare per organizzare un bel viaggio a NYC, perché la Grande Mela regala ai visitatori qualcosa di speciale da fare, vedere, mangiare in qualsiasi stagione.
Io adoro visitare New York in autunno, tra metà settembre e novembre. Le foglie bruniscono, le giornate si accorciano, con fresche brezzoline che man mano diventano sempre più frizzanti. Ma il clima resta tendenzialmente mite, permettendo così di trascorre ancora tanto tempo all’aperto.
Occasioni di visita possono essere:
- la Festa di San Gennaro a Little Italy (Mulberry Street) a metà settembre;
- il New York Film Festival al Lincoln Center – fine settembre, inizi ottobre;
- il Carnevale di Halloween a fine ottobre, con la sfilata notturna nel Greenwich Village. (Bisogna essere vestiti per l’occasione per potervi partecipare).
- per gli sportivi c’è la Maratona di New York, con i suoi 42 km che percorrono i cinque distretti della città: si parte da Staten Island, poi Brooklyn (via ponte di Verrazzano), quindi Queens, Manhattan, Bronx, per concludersi a Central Park (Manhattan). La maratona si svolge la prima domenica di novembre.
Da fine novembre a dicembre, l’inizio inverno è magico, sempre che vi sentiate a vostro agio tra la folla e le temperature più fredde.
Cosa vedere a New York per le festività?
- Si parte con la Parata del Giorno del Ringraziamento organizzata dai Grandi magazzini Macy’s – che cade il quarto giovedì del mese di novembre.
- Si accendono le luminarie dei grandi alberi di Natale di NYC: al Washington Square Park, al Rockefeller Center e al Bryant Park, (dove si può anche pattinare su piste di ghiaccio all’aperto).
- Ci sono i mercatini natalizi di Union Square, il Winter Village di Bryant Park e l’Holiday Fair alla stazione ferroviaria Grand Central.
- E poi c’è il Capodanno che i più coraggiosi festeggiano a Times Square – e lì, per l’occasione, di folla ce n’è veramente tanta!
Nei mesi invernali – gennaio, febbraio e inizi marzo – fa decisamente “freddino”; se tutto va bene si va dai -3 ai -8 °C, magari con neve, altrimenti le temperature possono scendere anche a -20 °C.
Questo però si traduce come “bassa stagione”: dalle tariffe aeree alle alberghiere (ma anche gli ingressi ai musei e/o altre attrazioni) è tutto un po’ più economico.
In primavera si celebra il disgelo con i newyorkesi che scendono in strada, dando inizio alla stagione dei pic-nic à gogo a Central Park, o in qualsiasi giardino/parco della città: ogni occasione è buona per trascorrer del tempo all’aperto.
Tarda primavera e inizi autunno sono il momento ideale per visitare Lady Liberty e Ellis Island, preferibilmente nei giorni feriali; anche se sono location da vedere tutto l’anno. Il primo traghetto che parte alle 9:30 è quello meno affollato, a parte nel periodo estivo.
L’estate è la stagione più calda, ma è così in tutto l’emisfero boreale! Ci sono tantissime cose da fare sia al coperto che al fresco. Ma le passeggiate all’aperto andrebbero fatte con l’ombrello, soprattutto nelle ore più calde.
Naturalmente ci sono anche le spiagge da prendere in considerazione: le destinazioni più popolari, e relativamente facili da raggiungere – con una buona mezz’ora in metropolitana da Manhattan a Brooklyn (linee Q, F, D) – sono Coney Island e Brighton Beach. Una vera full immersion nella grande diversità e ricchezza di stili di vita degli abitanti di Gotham.
Come raggiungere la Grande Mela
Come raggiungere la Grande Mela? Via aerea, naturalmente.
New York City è servita da tre aeroporti internazionali: il John Fitzgerald Kennedy (JFK), l’aeroporto LaGuardia (LGA) e, lato New Jersey, l’aeroporto Newark Liberty (EWR); con voli diretti dalle principali città italiane.
Scovare il miglior biglietto aereo (a parte una gran botta di fortuna) richiede tempo e pianificazione, ma di solito ne vale la pena.
Io parto sempre con una serie di ricerche fatte su siti come Skiplagged, CheapOAir, Kayak, Expedia, Momondo, Skyscanner. Ma ce ne sono tanti, la lista è lunga.
Per valutare quale, tra questi motori di ricerca, possa riportare l’occasione d’oro – il prezzo più basso per biglietti aerei, prenotazioni alloggio, ecc. – parto sempre con l’esaminare le tariffe in dollari americani (US$) – normalmente sono i siti che terminano con .com – poi guardo quelle in euro. E, spesso e volentieri, i prezzi in dollari sono sempre i più bassi!!!
Guardo anche i siti delle compagnie aeree perché, ogni tanto, offrono dei prezzi interessanti per determinate destinazioni o, magari, stanno effettuando delle “offerte lampo”.
Un tariffario più o meno scontato si può scoprire ricercando sia voli last minute (prenotati all’ultimo momento), che tariffe APEX (Advance Purchase Excursion Fares = Tariffe per escursioni con acquisto anticipato), frutto di ricerche fatte con un certo anticipo: dalle quattro alle sei settimane pare sia il lasso di tempo ideale.
Essendo però tariffe scontate sono tipicamente non rimborsabili e potrebbero avere molte altre restrizioni.
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Alla ricerca della tariffa perfetta
Ecco il vademecum per navigare online alla ricerca della tariffa perfetta.
- Prima di cominciare, cancellate i cookie dai vostri browser di preferenza,
i siti web li utilizzano per identificarci come utenti e seguirci su Internet. Altrimenti, se sono già state fatte altre ricerche sarà difficile avere offerte/prezzi diversi. - Controllate le offerte in modalità di navigazione in incognito.
Non sapendo chi siamo e da dove navighiamo (almeno si spera), i risultati sono generalmente più freschi. - Confrontate i prezzi su vari motori di ricerca (ma anche sui siti delle compagnie aeree), selezionando sia le proposte per viaggi con “date flessibili” che eventuali “pacchetti vacanze”.
- Assicuratevi che le tariffe includano o meno i bagagli (a mano e/o imbarcato).
La franchigia bagaglio è uno dei modi in cui le linee aeree cercano di guadagnare qualche soldo in più. Mi raccomando controllate e poi… ricontrollate, accorgersene all’aeroporto costa sempre di più. - Inserite i riferimenti del programma frequent flyer (se disponibile) al momento dell’acquisto, altrimenti ricordatevene al check in.
Ogni volta che si vola, si accumulano punti (o miglia) che possono essere usati per sconti sui viaggi futuri, o altri vantaggi come la priorità su upgrade della classe di viaggio, accesso alle lounge aeroportuali, imbarco anticipato (molto utile per organizzarsi per il lungo viaggio e posizionare il trolley comodamente).
I voli nonstop sono da preferire. Magari costano qualcosa in più ma i tempi di volo sono più rapidi (in media un nonstop dall’Italia dura tra le 8 e 10 ore) e si corrono meno rischi dovuti ai cambi da effettuare in altri aeroporti, incluso quello di scoprire all’arrivo che il vostro bagaglio è da qualche altra parte del mondo.
A parte i biglietti e la prenotazioni varie, vi siete ricordati di controllare i documenti di riconoscimento?
Per visitare gli Stati Uniti devi essere in possesso della seguente documentazione.
- Bisogna essere muniti di passaporto elettronico con ancora sei mesi di validità al momento della partenza. Ma, poiché vi servirà per la richiesta ESTA (vedi sotto), meglio se ha una scadenza più lunga.
- Aver ottenuto l’autorizzazione ESTA (Electronic System for Travel Authorization). Il Sistema elettronico per l’autorizzazione di viaggio rilasciato dal Dipartimento della Homeland Security / Customs and Border Protection (DHS/CBP), da esibire al check in.
L’Italia fa parte del Visa Waiver Program (Programma “Viaggio senza Visto”), quindi tutti i viaggiatori sprovvisti di un visto (che sia di lavoro, di studio, o altro), devono essere muniti di un’autorizzazione ESTA. La si richiede online, è individuale, costa $ 14 e vale due anni. Ci sono opzioni anche per famiglie e gruppi.
A parte l’aereo ci sarebbe anche l’alternativa via nave, ma questa è un’altra storia!
Musei e teatri a New York
Evviva, siete arrivati. Tra le cose da vedere a New York partiamo con alcune idee circa i musei e teatri.
Prima volta nella Grande Mela? Naturalmente si parte sempre dai saluti:
- “Hey there! How ya doing today?” Salve! Come va? vi verrà chiesto continuamente. Mi raccomando rispondete con un:
- “Fine, and you?” oppure “I’m good. How ‘bout you?” bene grazie e lei/voi?
- Hello! si usa poco, troppo formale.
Le proposte museali vanno dall’arte classica, moderna e contemporanea, all’arte cinese, italiana, ispanica ed ebraica, alla fotografia, storia naturale e delle civiltà, ma anche storia dei trasporti e chi più ne ha più ne metta. Quindi ci sono i teatri con piece classiche, moderne e contemporanee, ma anche musical e varietà.
Insomma, il numero di musei, gallerie e teatri è grande, c’è davvero tanto da vedere, per tutti i gusti e interessi, bisogna solo decidere cosa, come, dove e quando visitare una o più location. E, soprattutto, quanto tempo avete a disposizione: 1 weekend, 1 settimana, 1 mese?
Il Museum Mile
Partiamo dai musei. Se siete a New York per un breve soggiorno il Museum Mile (il miglio dei musei) potrebbe essere il vostro punto di partenza. È un percorso composto da una serie di musei che si trovano lungo la 5th Avenue, nell’Upper East Side di Manhattan.
Potreste cominciare dal Solomon R. Guggenheim Museum. Le collezioni del museo sono ospitate in un edificio disegnato dall’architetto e scrittore Frank Lloyd Wright, una costruzione molto particolare. Si tratta di una ziggurat (o ziqqurat di ispirazione mesopotamica), rovesciata e senza spigoli – che si allontana radicalmente dal tipico layout museale e da ogni altro edificio di New York.
Fu tra i suoi ultimi grandi progetti, parte della lunga ricerca sull’architettura organica, intrapresa tra Ottocento e Novecento.
Le collezioni e mostre del Guggenheim sono composte in prevalenza da opere del modernismo e avanguardie europee, impressionisti, post-impressionisti; ma anche installazioni, fotografie, video e film di artisti contemporanei.
L’edificio è al 1071 Fifth Avenue (all’altezza dell’89th Street) ed è “Patrimonio dell’UNESCO”.
“Un museo dovrebbe offrire una atmosfera limpida prodotta dalla luce e da superfici cordiali. Telai e pannelli sono sempre stati mezzi per mascherare i quadri e segregarli dall’ambiente annullando relazioni e proporzioni, ecc. ecc.” (Frank Lloyd Wright, 20 gennaio 1944, lettera a Hilla von Rebay)
- Quindi c’è il Metropolitan Museum of Art (comunemente chiamato Met) – Creato nel 1866 da un gruppo di investitori appassionati d’arte, sin dall’inizio divenne l’epicentro culturale di New York City, con un patrimonio artistico di fama internazionale. Le sue collezioni, unite all’edificio in stile neogotico che le ospita, sono uno spettacolo tutto da scoprire.
Le mura del Met racchiudono 5.000 anni di storia, dai dipinti dei maestri europei ad antiche sculture greche e romane, pregiati tessuti asiatici e mostre di noti stilisti. Ogni anno vi si organizza il “Met Gala”. L’evento coordinato e presieduto dalla Dame Anna Wintour (nota giornalista anglo-americana), è diventato una celebrazione annuale d’Alta Moda dedicata alla raccolta fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art. Lo trovate al civico 1000 della 5th Avenue, ingresso sulla 82nd Street. - Sempre a Manhattan, situato nel lato ovest di Central Park, c’è l’American Museum of Natural History, raggiungibile dal Met con una passeggiata di 20 minuti nel cuore di Central Park.
Il Museo di storia naturale si estende su quattro isolati e ospita oltre 34 milioni di esemplari tra animali, piante, fossili (marini e non), minerali (con una vasta collezione di gemme), meteoriti, mummie, manufatti e storia di tante culture diverse (incluso le tribù dei nativi americani). Ci sono calchi di dinosauri come il Tyrannosaurus rex, l’Apatosaurus, o il recente Titanosauro che, con i suoi 37 metri di lunghezza, occupa due stanze del museo.
Protagonista indiscusso del film “Una notte al Museo”, si trova al 200 Central Park West; gli ingressi sono al “Rose Center” 81st St., tra Central Park West e Columbus Avenue (di solito c’è meno folla), oppure sulla 79th St. (sempre Central Park West). - Tempo permettendo, lungo il Museum Mile ci sono anche:
– il Museo della Città di New York (103rd Street);
– quello nazionale del design Cooper-Hewitt (91st Street);
– quello dell’Accademia Nazionale e Scuola di Belle Arti (89th Street);
– il Museo Ebraico (92nd Street);
– El Museo del Barrio (104th Street);
– il Centro culturale tedesco della casa di Goethe (82nd Street).
Broadway, of course!
Volete andare a teatro? Broadway, of course!
Riuscite a immaginarvi seduti nel teatro che avete sempre sognato di poter visitare, prima che le luci si spengano, quando ancora a sipario chiuso si sentono rumori e vocii del dietro le quinte… e poi finalmente si da inizio alla piece/performance. Ragazzi che emozione, siete finalmente a Broadway!
Tra le location storiche, a pochi passi da Times Square e il “Theater District”, ci sono:
- il Lyceum Theater, costruito nel 1903, è uno dei più antichi teatri della Grande Mela, tuttora in attività a Broadway. Nel 1974 è stato dichiarato sito storico, il primo teatro di Broadway a guadagnare questo appellativo.
In scena in autunno “ Dana H.” un lavoro pionieristico dell’autore/drammaturgo Lucas Hnath. Lo trovate al 149 W 45th St. e 7th Avenue. - Segue il quasi coetaneo New Amsterdam Theatre dove, a parte essere abitato dai fantasmi, per gli amanti del musical, (anche per i più piccoli) sono in scena due produzioni della Disney: Aladino e Il Re Leone.
Si trova al 214 W 42nd St. e 7th Avenue. - Il Palace Theater fondato nel 1913, era il riferimento per gli spettacoli di Varietà. Si dice che sia la residenza di un gran numero di fantasmi, sia amichevoli che spaventosi, incluso Judy Garland. È al 1564 Broadway, New York, NY 10036; ahimè chiuso per lavori di ristrutturazione
- Poi c’è lo Studio 54, della Compagnia Teatrale Roundabout, tornato a essere un teatro dalle ceneri dell’omonima discoteca.
Fondato nel 1927 come Gallo Opera Theater, ha poi subito varie trasformazioni, prima come studio televisivo della CBS fino al leggendario nightclub. Pare ci siano fantasmi ovunque, incluso Truman Capote.
In scena c’è il musical “Caroline, or Change”, una combinazione di ritmi spirituals, blues, Motown, musica classica, Klezmer ebraico e musica folk, dei pluripremiati Tony Kushner e Jeanine Tesori.
Lo trovate al 254 W 54th St, New York, NY 10019./li>
Ci sono anche il Theater Center, il Broadway, il Richard Rodgers, l’Ambassador, l’August Wilson, il Majestic, il Gershwin, il Balasco, il Radio City Music Hall e tanti altri (la lista è lunga)<
Quasi dimenticavo di dirvi che le mise sono solitamente casual, vagamente più chic se si tratta di una prima.
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Dove mangiare a New York
Dove mangiare a New York? Tutti i continenti sono in qualche modo rappresentati nelle gastronomie presenti nella Grande Mela: piatti a base di pesce, carne e verdure, piatti vegetariani, vegani e per chi segue diete speciali… e compagnia bella.
Cosa mangiare, assaggiare, degustare dipende dai vostri gusti ed esigenze e, sopratutto, da quante volte siete già stati a New York. Le possibilità di mangiare bene nei 5 distretti che costituiscono la città sono tantissime.
Fermo restando che “de gustibus non est disputandum”, a tutti gli onnivori che sono alla loro prima visita della Grande Mela consiglio tre location icone del mangiare newyorkese, dove residenti e viaggiatori ancora oggi amano pasteggiare e rifocillarsi. Preparatevi a fare la fila per entrare o ordinare.
A chi, in un momento di nostalgia di casa, volesse mangiare italiano, dico: se siete a New York per un breve periodo: “forget about it!”. A meno che non conosciate lo chef e abbiate a disposizione un discreto budget per coprire i costi per mangiare in un buon ristorante che abbia uno chef italiano.
I piatti qui suggeriti sono super calorici, ma non preoccupatevi troppo, camminerete talmente tanto nella City che sono sicura le calorie si vaporizzeranno… almeno in parte.
Ecco a voi i tre classici di New York da provare almeno una volta nella vita: pastrami, burger e franks (frankurters / hotdogs).
Ricordatevi di lasciare una mancia a chi vi serve al banco (hanno solitamente dei contenitori apposta): almeno $ 2 se ordinate solo per voi, anche $ 5 per più di una persona.
Il Pastrami Sandwich @ Katz’s Delicatessen
Lo so, lo so, è un cognome che al nostro orecchio italico suona molto k ma, chi visita New York prima o poi scoprirà che Katz’s Delicatessen è il luogo dove provare il pastrami sandwich; ovviamente ci sono tante altre cose da mangiare.
Fondato dai fratelli Iceland (Iceland Brother) nel 1888 come piccolo deli (un tipo di salumeria di origini ebraico-germaniche) nel Lower East Side di Manhattan, fu poi rilevato dalla famiglia Katz.
Il loro panino al pastrami consiste in un’abbondante serie di fettine di punta di petto di manzo, di un ostentato color carminio, in crosta di spezie tostate. Non chiedetegli la ricetta.
Ogni pezzo viene affettato rigorosamente a mano, e le succulente strisce di carne sono man mano impilate tra due fettine di pane (tipicamente di segale, ma anche bianco) spalmate con della senape.
Per una questione di grandezza è servito tagliato a metà, accompagnato da pickles, (un assortimento di cetrioli marinati in salamoia), e patate fritte.
Trattasi di sandwich molto farcito, dalla forma leggermente bombata, da maneggiare con cura: in pratica va addentato con voracità, conquistandolo “mozzico dopo mozzico!”.
Vi ricordate la scena del famigerato finto orgasmo di Meg Ryan nel film “Harry, ti presento Sally”? Bene, è stata girata proprio nel deli e, nonostante siano passati più di trent’anni dall’uscita del film, il tavolo della scena e sempre occupato…
“I’ll have what she’s having!” (quello che ha preso la signorina)…
Sarà stato il sandwich con la fesa di tacchino e l’insalata coleslaw?
Il Burger @ Shake Shack
Aperto come stand di hot dog nel 2001 al Madison Square Park dallo chef Danny Meyer, pian piano è diventato un punto di riferimento per un ristoro gourmet, stile fast-casual. Le location sono tante ma i locali ritengono che la sede storica di Shake Shack (il chiosco situato tra la 23rd St. e 5th Ave.) sia il posto dove godersi il burger 100% manzo Angus.
Un piatto cotto a puntino (secondo le vostre preferenze), e progettato per contenere al meglio i condimenti; accompagnato da patatine fritte increspate, preparate in modo che il ketchup non scivoli via.
I tavolini a disposizione sono pochi, ma ci sono le panchine del piccolo parco dove potersi sedere e organizzare un mini picnic. Il panino, essendo molto sugoso, va mangiato facendo molta attenzione ai condimenti e salse che escono da tutti i lati: si consiglia l’uso del bavaglino.
Per i più temerari, la tradizione lo vuole accompagnato da un denso frullato al gusto di vaniglia, o cioccolato (bianco e nero), o fragola, o cookies e panna.
I Franks @ Gray’s Papaya
Per il caratteristico frankfurter in perfetto stile newyorkese, c’è il Gray’s Papaya Uptown (al 2090 Broadway, angolo 72nd St.), aperto nel 1973 da Nicholas Gray un’imprenditore, con un passato nel settore finanziario, amante degli hot dog.
Icona della cultura Pop, è un locale quasi onnipresente nei film e serie tv girate a New York – Seinfeld, Sex in the City, Glee, E alla fine arriva mamma (How I Met Your Mother), C’è posta per te (You’ve Got Mail), sono una piccola lista.
Il Gray’s è un’istituzione per i residenti e il rifugio per gli chef in tarda notte, a fine servizio. Gli hot dog si possono condire con senape, crauti e cipolle stufate con un po’ di aceto. In realtà ci sarebbe anche il ketchup, ma pare che i newyorkesi non lo usino mai sugli hot dog.
Una delle location preferite dallo chef Antony Bourden che, ogni volta che rientrava a New York da uno dei suoi viaggi, tornava al Gray’s Papaya per soddisfare quel suo intenso desiderio di frankfurter (almeno un paio) conditi con senape e crauti – anche per il celebre chef erano gli unici condimenti accettabili. Il tutto accompagnato dal drink alla frutta tropicale che ha dato il nome al locale: il succo di papaya.
Panino da maneggiare con cura: attenzione agli sbrodolamenti!
Riguardo al caffè
Riguardo al caffè, ce n’è per tutti i gusti, con location spesso legate a piccole torrefazioni.
Nel caso foste disperati per un caffè espresso, il più “Italian style” possibile – anche se in bicchierino di carta – lo trovate da Eataly nelle sue due location: Flatiron (200 5th Avenue, di fronte al Madison Square Park), o Downtown (101 Liberty Street, angolo Church Street).
Da assaggiare almeno una volta ci sarebbe anche il caffè americano (suggerisco quello di Starbuck, bicchiere piccolo), molto dissetante se freddo.
“Allo svegliarvi la mattina consultate ciò che più si confà al vostro stomaco; se non lo sentite del tutto libero limitatevi ad una tazza di caffè nero, e se la fate precedere da mezzo bicchier d’acqua frammista a caffè servirà meglio a sbarazzarvi dai residui di una imperfetta digestione.” (Pellegrino Artusi, da “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, 1891)
Dove dormire a New York
Dove dormire a New York? Sia che siate alla vostra prima visita o dei veterani dell’Empire City, avrete sicuramente bisogno di un campo base: la location ideale per i vostri spostamenti.
Albergo, B&B o appartamento? Io suggerisco l’albergo.
Perché scegliere un hotel? Che si tratti di grandi catene o boutique hotel, c’è un certo livello di certezza nel prenotare in albergo, soprattutto se è solo per un weekend, o è la vostra prima volta a New York, o magari è la vostra prima volta all’estero. Dal momento dell’arrivo al check-in avrete un’idea del livello del servizio fornito e, in qualche modo, saprete cosa aspettarvi (incluso igiene e sicurezza).
E poi c’è il servizio di concierge, fondamentale durante il vostro soggiorno: dai consigli per gli spostamenti alla scelta e prenotazione del ristorante; insostituibile per avere i posti giusti a eventi sportivi o teatrali… ricordatevi della mancia!
A meno che non stiate valutando una permanenza medio-lunga, concentrate le vostre ricerche su Manhattan. Risiedere negli altri distretti, per quanto possa sembrare vagamente più economico, vi trasformerebbe in una sorta di pendolari con conseguenti perdite di tempo che magari non avete.
Midtown è la location ideale per chi è alla prima visita – è sicuramente una zona molto rumorosa, ma c’è un mondo di cose da vedere e che aspettano di essere visitate. Sarete a due passi (o quasi) da Times Square e Broadway, Rockefeller Center, l’Empire State Building, la Cattedrale di Saint Patrick, musei, parchi e giardini, mercati e mercatini.
Non è un segreto che New York sia una destinazione costosa ma poter dormire a Manhattan ne vale proprio la pena.
Quando prenotate ricordatevi che:
- in generale le stanze sono piccole e sono più care nei fine settimana.
- A seconda di dove guardiate, le tariffe pubblicate potrebbero non includere le tasse ed eventuali costi di soggiorno.
- Attenzione alle “tariffe economiche” potreste avere delle sorprese… bagno in comune, per esempio!
- Richiedete una camera con vista, altrimenti c’è il rischio di ammirare il cortile, o l’impianto dell’aria condizionata.
- Se non potete richiedere una stanza particolare al momento della prenotazione, preparate una mancia (almeno $ 20) da offrire al momento del check-in, saranno più ben disposti ad accontentarvi.
- La ricerca sarà sicuramente più lunga e da fare con molta attenzione per famiglie con disabili (specialmente se su sedia a rotelle), bimbi piccoli, o se avete animali al seguito.
Qui qualche suggerimento.
- Hampton Inn Manhattan (della catena Hilton), pulito e centralissimo, il personale è attento e disponibile. Adatto per un budget contenuto: una doppia parte da € 154 a notte.
Si trova al 59 W 35th St. e 6th Avenue, vicino l’Empire State Building. - CitizenM New York. Un albergo dallo stile minimal con brio, le tariffe partono da € 276 a notte per una doppia – con un panorama mozzafiato che si gode all’ultimo piano dal loro RoofTop Bar. Le camere sono compatte, con grandi vetrate e tutti i comfort di base di un albergo che si rispetti.
Lo trovate al 50 W 50th St., tra l’8th Ave. E Broadway, a soli 5 ~ 10 minuti da Central Park, Times Square o Rockefeller Center, ecc. - Per un tuffo nella storia c’è L’Algonquin Hotel. Aperto nel 1902, è uno degli hotel storici più leggendari di Gotham, ed è sempre stato operativo.
Posizione centrale, personale attento, nonostante la location è sorprendentemente silenzioso; le tariffe partono da € 453 per una camera doppia a notte.
Ribattezzato Algonquin Hotel Times Square, Autograph Collection, (fa parte del gruppo Marriott), è al 59 W 44th St. e 6th Avenue.
Come spostarsi a New York
Come spostarsi a New York? Subway naturalmente! Ci sono tante opzioni su strada ma bisogna fare i conti con il traffico.
L’abbonamento MetroCard settimanale è l’ideale. Si acquista alle macchinette automatiche che trovate in tutte le stazioni della metropolitana. Si tratta di un biglietto a tempo del costo di $ 33 che vi permetterà di spostarvi in città su qualsiasi mezzo pubblico. Vale la pena comprarlo anche se la vostra permanenza nella Grande Mela è di pochi giorni perché, una volta impratichiti del labirinto della NYC Subway, ne apprezzerete la flessibilità.
Se siete nei paraggi della 42nd Street e Park Avenue, passate per Grand Central, la storica stazione ferroviaria della città, dove potrete chiedere tutte le informazioni che volete.
Per tutte le info e aggiornamenti live riguardanti i trasporti, suggerisco di consultare il sito della MTA – Metropolitan Transportation Authority (Autorità dei trasporti metropolitani).
Ovviamente ci sono anche gli autobus, i tradizionali taxi gialli, Uber o Lyft. Per quanto riguarda biciclette e monopattini, dipende molto da quanto vi sentiate temerari e pronti ad affrontare il caotico e disordinato traffico newyorkese, anche quello pedonale… (e qui ci starebbe bene l’emoji disperato).
Chiudo con l’intro della canzone “New York, New York”, colonna sonora dell’omonimo film di Martin Scorsese, cantata da Liza Minelli…
“Start spreadin’ the news, I’m leaving today
I want to be a part of it: New York, New York
These vagabond shoes, are longing to stray
Right through the very heart of it: New York, New York”
(testo di Fred Ebb)
[Inizia a diffondere la notizia, oggi parto/ ne voglio far parte: New York, New York/ Queste scarpe da vagabondo, non vedono l’ora di girovagare/ Proprio nel suo cuore: New York, New York]
A questo punto non mi resta che auguravi a “Safe and Happy Travel”!