Cosa vedere a Reggio Calabria
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Cosa vedere a Reggio Calabria, e attenzione, senza neanche spostarsi negli incantevoli e famosissimi dintorni?
La città è una vecchia, vecchissima signora, che porta con dignità le sue rughe e tutti i segni che la sua lunga storia, da tremila anni, le ha lasciato.
Infatti questa città è tra le più antiche d’Europa.
Visitarla è ideale per coniugare storia millenaria, mare e cielo dai colori mozzafiato, uno dei lungomari più belli d’Italia, senza dimenticare la gastronomia dai sapori indimenticabili, sia che si parli di dolce sia che si pensi al salato.
Reggio Calabria è stata tra le più importanti colonie magnogreche del Sud Italia, punta di una terra che da sempre si è trovata al centro di attacchi, guerre e dominazioni per la sua posizione strategica nel Mediterraneo.
E ne porta tutti i segni.
Ha una sua bellezza tutta da scoprire, a volte spudorata e a volte un po’ nascosta, che va letta con la lente degli accadimenti storici, e che ruba il cuore.
L’accoglienza è calda e piena, non solo da parte degli operatori turistici: è parte della cultura locale.
Visitarla in primavera è un’esperienza unica per il profumo di zagara, inebriante, che aleggia quasi ovunque.
Reggio Calabria ha condiviso con la dirimpettaia Messina quasi tutta la sua storia, anche quando non erano dalla stessa parte politica ed amministrativa.
Oggi formano la grande area metropolitana dello Stretto.
Le due città, seppure divise dal mare, condividono la millenaria storia di scambi culturali e commerciali e purtroppo anche eventi disastrosi, come il terremoto e conseguente maremoto del 1908.
Lungomare Falcomatà
È probabilmente il simbolo di Reggio Calabria, la passeggiata sul mare di circa due chilometri cui è stato dato il nome dell’amatissimo ex sindaco della città, Lungomare Falcomatà.
Attraversa sul mare tutto il centro storico della città, da Piazza Indipendenza a Piazza Garibaldi, ed è adornato da ville in stile Liberty, Villa Genoese Zerbi, Palazzo Spinelli e Palazzo Zani, da monumenti e zone botaniche con una grande varietà di alberi, tra cui specie tropicali e subtropicali centenarie.
Tutta la zona del Lungomare è stata riqualificata nel 1994 e offre oggi grande armonia tra le zone vecchie e nuove della città.
Guardare il mare e ascoltare il vento è emozionante: sono gli stessi che nei millenni passati migliaia di persone hanno visto e sentito.
Dignitari imperiali, guerrieri, commercianti, corsari, nobili e gente di mare, persone comuni, prima di noi, con una storia, gioie e dolori.
Si respira un’aria fuori dal tempo e passeggiare è piacevolissimo.
Nel corso della passeggiata è possibile ammirare alcuni fra i tesori archeologici di Reggio Calabria, tra cui un impianto termale romano, un teatro greco all’aperto che ospita oggi spettacoli ed eventi, e una fontana commemorativa.
Nel 2007, dopo una mostra della scultrice romana Rabarama, al secolo Paola Epifani, la municipalità ha acquistato tre statue dell’artista, posizionandole sul Lungomare.
Per la precisione, esse sono collocate davanti a Villa Genoese Zerbi, un bellissimo palazzetto in stile veneziano totalmente ristrutturato dopo il sisma del 1908.
Al momento la struttura è chiusa, ma in passato è stata sede espositiva della Biennale di Venezia nel Mezzogiorno.
Le sculture raffigurano figure umane, sono realizzate in metallo e molto colorate, di grande impatto, e simboleggiano attraverso le decorazioni, diverse per ogni scultura, le infinite possibilità degli esseri umani.
Il Lungomare Falcomatà è anche il posto giusto per osservare l’emozionante miraggio di Fata Morgana, un effetto ottico grazie al quale la costa di fronte sembra vicinissima.
Non è sempre visibile, ma in alcune mattine le acque dello Stretto fungono quasi da specchio e il miraggio si manifesta, con la sua speciale bellezza.
È infatti possibile, in quei pochi minuti, distinguere case, macchine e persone sull’altra sponda, che sembrano a portata di mano, prima di svanire.
Narrano le leggende che un re barbaro, vedendo la Sicilia tanto vicina, si tuffò in mare convinto di dover fare poche bracciate prima di raggiungere l’altra costa, ma mentre era in acqua il miraggio svanì rivelando la realtà. Il re affogò.
E questo è precisamente l’obiettivo dell’incantesimo di Morgana: proteggere il fratellastro Artù quando qualcuno gli si avvicina troppo.
Non sembri strana la presenza di un personaggio come Morgana in questo territorio. La presenza normanna divenne infatti consistente intorno all’anno 1000, in tutto il Sud, ed assieme alle persone viaggiano sempre le loro credenze e i loro miti.
Il Castello Aragonese
Da vedere il Castello Aragonese, con le sue torri e la bella terrazza panoramica.
Sede di una fortificazione già in epoca precedente a quella magnogreca, fu ampliata e resa più efficiente dai greci, di modo che potesse proteggere la colonia.
In epoca romana invece, sentendosi al sicuro data la potenza dell’Impero, le mura vennero abbandonate a se stesse.
Sotto Giustiniano, imperatore del Sacro Romano Impero d’Oriente, durante la liberazione dai Goti ad opera del generale Belisario, fu deciso che Reggio dovesse essere maggiormente protetta.
Le mura vennero restaurate ed ampliate, con l’importante obiettivo di difendere il porto di Reggio, sede di tutti gli scambi con Costantinopoli.
Un vero e proprio castello data quindi al 536 d.C.
Circa un millennio dopo la fortezza venne presa dai Normanni e modificata ed ampliata in più riprese, dai vari conquistatori fino ad avere una struttura quadrata con quattro torri ed un fossato, per rendere la struttura sempre più funzionale all’evoluzione delle macchine da guerra.
Con l’unità d’Italia ed il nuovo assetto urbanistico venne parzialmente abbattuto il castello per fare posto ad una piazza.
Nel corso dei secoli è stato utilizzato come fortificazione, prigione, luogo delle esecuzioni ma anche rifugio per i cittadini; oggi ospita eventi culturali ed è uno dei simboli della città.
Guardarlo dall’esterno fa sentire piccini: l’imponenza delle mura, l’altezza, lo spessore delle pietre sono impressionanti, e penso fosse proprio questo l’effetto che i costruttori volevano ottenere.
L’interno non è da meno ma non intimorisce, piuttosto fa sentire piccoli l’ampiezza delle sale, e la bellezza lascia a bocca aperta.
In assenza di eventi si può cogliere meglio l’atmosfera, i dettagli, le sale, gli ambienti solidi ed austeri che portano facilmente ad immaginare che tipo di vita si svolgesse tra quelle mura.
La Chiesa degli Ottimati
Di fronte al Castello Aragonese sorge la Chiesa degli Ottimati, con la bella cupola rosa di chiara origine bizantina, assurta a simbolo della dominazione spagnola.
Gli Ottimati furono una congregazione di nobili, fondata dai normanni.
La Chiesa è datata al 955 dopo Cristo, eretta sulla cripta preesistente e risalente al VI secolo.
Quella che oggi si può vedere è stata ricostruita nel 1933 adottando l’originario impianto di tipo bizantino, al suo interno si trovano pregevoli opere pittoriche e soprattutto il pavimento a mosaico più prezioso del mondo, realizzato con 33 diversi tipi di marmo oltre mille anni fa, in epoca bizantina-normanna.
La chiesa degli Ottimati dà una sensazione di sobrietà, effetto simile a quello che procurano altre chiese giunte integre dall’anno Mille ai giorni nostri.
Il punto di forza è il pavimento a mosaico che fa recuperare immediatamente non solo l’effetto ma anche il senso della storia.
Ovviamente diverso dai mosaici più conosciuti del Ravennate, manca infatti il color oro, conquista per la sua antichità, che emerge dal disegno lineare e non figurativo, e per i materiali utilizzati.
La Cattedrale
In Piazza Duomo si trova la maestosa Cattedrale, anticamente di tipo gotico normanno, rifatta in stile barocco dopo il sisma del 1783, è stata completamente ricostruita – stavolta in stile neo romanico – dopo il terremoto del 1908 che la rase nuovamente al suolo.
È il più grande edificio religioso della regione.
Al suo interno, oltre a diverse pregevoli opere (pulpito, fonte battesimale ed un crocifisso ligneo) si trova la Cappella del Santissimo Sacramento, uno splendido esempio di barocco meridionale decorato con marmo policromo e con un grande altare barocco.
All’interno della Cattedrale è possibile visitare anche il Museo Diocesano.
Quando visitare Reggio Calabria e come raggiungerla
Reggio Calabria si può visitare tutto l’anno: non fa mai né troppo caldo né troppo freddo.
Grazie alle correnti dello Stretto, al vento che arriva dall’Aspromonte ed alla presenza di sette corsi d’acqua, fra fiumare e torrenti, la città gode di un clima temperato e gradevole tutto l’anno.
Naturalmente se amate il mare non solo per guardarlo ma anche per tuffarvi, potrete venire qui da maggio a settembre, e spesso anche ottobre regala meravigliose giornate da trascorrere in spiaggia.
E Reggio Calabria ha ben 220 km di spiagge, dal Tirreno allo Jonio.
Da segnalare la Spiaggia dei Giunchi, proprio davanti allo Stretto, caratterizzata dalla presenza di giunchi, dalla spiaggia candida e dall’acqua cristallina.
Ma ogni angolo della costa riserva sorprese e può offrire qualcosa che colpisce al cuore.
Dalle calette raggiungibili solo in barca alle spiagge di sabbia fine, agli scogli, ai promontori dove la macchia mediterranea si fonde con le rocce e il mare è sempre un dono che arriva atteso ma nel momento che non sai prevedere.
In ogni periodo dell’anno si può godere della città e delle sue attrattive culturali, di eventi e spettacoli, che non mncano mai, senza dimenticare l’enogastronomia che qui ha molto da dire e potrà far conoscere meglio di tante parole la storia ed il carattere dei luoghi.
La gastronomia più di ogni altra cosa è qui frutto di contaminazione culturale, a partire dai dolci, che con il largo uso di miele e frutta secca si legano a quelli arabi.
E potrebbe mai essere diversamente?
Le giornate di pioggia non devono preoccupare, anche se naturalmente possono capitare, soprattutto a gennaio che è il mese più piovoso: il mare è stupendo anche in inverno, poi si può scegliere un bel bar o una caffetteria dove ristorarsi con i fantastici dolci che si fanno qui.
Reggio Calabria è ben collegata e raggiungibile con ogni mezzo.
In automobile, si percorre comodamente l’autostrada del Mediterraneo, la si prende a Salerno e porta fino al centro città.
La stessa cosa se il mezzo di locomozione prescelto è un autobus.
Se invece si preferisce il treno, si arriva alla stazione in Piazza Garibaldi, al centro di Reggio Calabria.
Se si vuole raggiungerla in aereo, è prevista la navetta di collegamento dall’aeroporto fino a piazza Garibaldi.
Se la provenienza è la Sicilia, si può prendere l’aliscafo da Messina, o il traghetto da Villa San Giovanni, poi percorrere un breve tratto autostradale e giungere in città.
Musei e Teatri di Reggio Calabria
Non si può visitare Reggio Calabria senza recarsi al Museo Archeologico Nazionale, il più rappresentativo al mondo della presenza magno-greca in Calabria.
Sorto nel 1954 proprio per dare rilievo ai reperti trovati negli scavi archeologici condotti dalla Sovrintendenza regionale, è stato riqualificato nel 2009 e oggi consta di quattro livelli e 200 vetrine.
È famoso nel mondo per la presenza dei Bronzi, le due statue ripescate nel mare di Riace nel 1972, ma in realtà il Museo conserva reperti che vanno dalla Preistoria al Periodo Romano.
Unici al mondo, due scheletri di Homo Erectus ed una serie di utensili ed oggetti utilizzati nella vita quotidiana, come ad esempio i contenitori dei trucchi ancora pieni dei cosmetici usati dalle donne quattro millenni fa.
Visitare il Museo Archeologico Nazionale costituisce una passeggiata nel tempo con la visione di ciò che le persone hanno inventato per affrontare e risolvere i problemi quotidiani nel corso dei secoli.
Per entrare nella sala in cui si trovano i Bronzi è necessario regolamentare l’accesso e quindi è possibile trovarsi a fare un po’ di attesa, ma ne vale ampiamente la pena.
La visita può durare al massimo 20 minuti, sufficienti per ammirare quelli che, secondo le ultime analisi, sono un guerriero ed un Re.
Il guerriero è alto m. 1,98 e originariamente portava l’elmo, lo scudo e la lancia,
Il Re è alto m. 1,97 ed è stato identificato come figura nobile per la presenza di una fascia sulla testa che veniva utilizzata per le acconciature regali.
Come è noto, le statue sono anatomicamente perfette ed i dettagli conquistano per la cura nella realizzazione.
I capezzoli, le ciglia e le labbra dei Bronzi sono realizzati in rame, il Re ha i denti d’argento.
Entrambi hanno gli occhi realizzati con calcite bianca e le iridi in pasta di vetro, con i condotti lacrimali in pietra rosa.
Assieme ai Bronzi è possibile vedere i reperti del Relitto di Porticello, resti di una nave affondata nello Stretto di Messina attorno al V secolo avanti Cristo e ritrovati nel 1969.
Altro edificio da visitare è il Teatro Cilea, in stile neoclassico, restaurato da poco, che con i suoi 1500 posti a ferro di cavallo riprende lo stile e la disposizione dei teatri italiani dell’800, ed è il più grande della Calabria.
Al primo piano dell’edificio è collocata la Pinacoteca Civica, con preziosi dipinti di Renato Guttuso e le tavolette di Antonello da Messina.
Nella Pinacoteca si trovano anche reperti provenienti dal Museo ed una pregevolissima copia del Laocoonte di Gianlorenzo Bernini, ritrovata nel vecchio Seminario arcivescovile di Reggio Calabria.
Dove mangiare a Reggio Calabria
Partiamo dal presupposto che in tutta la zona è difficile trovare un posto dove si mangi male, e che è possibile gustare fra l’altro un’ottima pasticceria e gelateria, anche nei chioschetti in strada.
A seconda dei gusti, è possibile mangiare bene in pizzeria, rosticceria o in ristorante.
Da Mamas, pizzeria, ristorante e steakhouse. Trovate un bel locale, gradevole, dove poter mangiare o anche portar via il cibo prescelto: ottima pizza, oppure carne grigliata con contorni vari, o altri menu.
Se volete fare un’esperienza che solletica i sensi e non solo il gusto, dovete andare da L’A Gourmet l’Accademia, dove il cibo del territorio viene trasformato in ricette gourmet in una location davvero particolare e molto scenografica e curata.
Il ristorante infatti si trova in un bel palazzotto del ‘900 ed oltre alla sala in stile, curatissima, capace di riportare indietro nel tempo, ospita tavoli anche nella terrazza coperta e vetrata da cui si vede il mare e lo Stretto.
Se preferite una cucina vegetariana o vegana o senza glutine, visitate il Ristorante Timo, un bel locale dove si mangia con gusto, le materie prime sono di qualità e ben cucinate e il personale è molto attento ed accogliente.
Dove dormire a Reggio Calabria
Se volete alloggiare nei pressi del Lungomare, su Corso Garibaldi, una delle strade principali della città, in un palazzetto Liberty trovate l’Hotel Medinblu, che ama definirsi “un viaggio nel viaggio” per esaltare le caratteristiche dei viaggiatori che decidono di alloggiare in queste stanze.
Ogni stanza è diversa dall’altra ed ispirata a un luogo diverso del Mediterraneo; l’arredamento è fatto su design ed è quindi differenziato per ogni camera.
La prima colazione è il momento delle coccole del mattino, con ampia scelta.
Non manca il cocktail bar e il ristorante.
Se desiderate alloggiare in un grand hotel, classico ed elegante, L’Excelsior è quello che fa per voi.
Situato nel centro, a pochi passi dal Museo Nazionale Archeologico e dal mare, offre grandi stanze o suites di circa 40 mq con grande confort e molti servizi.
Anche qui non manca una bellissima terrazza panoramica ed un’eccellente prima colazione, anche continentale.
Se preferite i B&B, ne segnalo uno di charme: il Castello Luxury B&B, che offre camere ampie, alcune con elementi d’epoca, in un palazzo del ‘900. Le camere sono ben curate ed arredate con elementi di design.
La struttura si trova a pochi minuti dal Castello Aragonese e rende facilmente raggiungibili a piedi tutti i luoghi di interesse della città.
Da segnalare la prima colazione, accurata e gradevole.